< A figura intera di  Milo Manara, Tito Faraci (Feltrinelli)

Qui di seguito le recensioni di AFiguraIntera raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Autobiografia di manara , testimone del proprio tempo, caccompagnato da bozzetti e vignette. Libro molto piacevole

NICOLETTA CASADEI

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E’ un libro scorrevole e immediato, arricchito di belle illustrazioni; è un saggio ma ha il sapore del romanzo, con aneddoti di vita vissuta intimi e indimenticabili. Anche se di fatto è un’autobiografia, l’autore non s’impone mai sugli eventi e sulle altre persone, ma ritrae e valorizza gli uni e le altre in modo discreto e originale.
Il libro è una storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi, attraverso la vita di un artista che ci fa incontrare e conoscere Hugo Pratt, Federico Fellini, Valentino Rossi e...il Palio di Siena.

Maria Novella Alioto

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Non sono una lettrice di fumetti e non conosco molto bene l’artista in questione ma mi ha appassionato la sua autobiografia, genere che frequento poco ma che stavolta ha saputo coinvolgermi con il racconto di aneddoti interessanti, successi e insuccessi del grande disegnatore. Le tavole, alcune più note altre meno, arricchiscono la narrazione della vita di questo artista iconico che purtroppo non conosco molto e che ho conosciuto attraverso rapidi tocchi: l’infanzia, il primo lavoro, la collaborazione con Mino Milani, il rapporto con Federico Fellini, l’amicizia con Hugo Pratt, il fumetto su Valentino Rossi, le passioni private.

Loriana Lattanzi

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Una donna, francese. Colette poteva vivere, crescere e farsi bandiera di un nuovo mondo femminile solo in Francia, mille miglia lontano da Roma.
Un uomo, italiano. Manara solletica la pruderie del maschio cresciuto sotto l’ala cattolica e il peso della punizione alla tentazione: dove la donna tenta, e l’uomo non è capace di resistere.
Non c’è storia: Colette è la tempesta, Manara il porticciolo dove trovare rifugio e aspettare che passi.

Julian Adda

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Un libro molto lungo, ma nel complesso simpatico, è interessante vedere come la vita di questo artista abbia preso una piega così "mondiale" , forse l’avrei un po’ accorciato perché è veramente pieno di dettagli. Molto bello i disegni e le foto che accompagnano la lettura.

Francesca Castaldo

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Prima di iniziare il presente commento, vorrei ringraziare Nicola Boletti che, ancora oggi, mi propone ottimi fumetti (a lui devo la conoscenza di collane come Un uomo un’avventura, fumettisti del calibro di Gianni Grugef, Sergio Toppi et cetera); questo mi ha permesso di affrontare il libro di Manara con più facilità. Con leggerezza e semplicità Manara ripercorre la propria carriera artistica, offrendo al lettore gli avvenimenti e gli incontri che più la hanno caratterizzata. Interessanti e poco noti alcuni aneddoti legati alla figura di Pratt (a tal proposito, consiglio il libro La vita è un segno di Thierry Thomas). Addentrandoci nel labirinto di nomi, date e luoghi di cui Manara, spesso, tratteggia soltanto il profilo, scopriamo il grande amore che l’autore prova nel fare il proprio lavoro. Il volume dimostra inoltre come il fumetto sia culturalmente importante e necessiti, ancora oggi, di questo riconoscimento ("E poi, sulle pareti [casa dello scultore Berrocal] , fra tante opere d’arte, c’erano anche delle serigrafie di Hugo Pratt." pag.26). Molti sono i passaggi che vorrei citare o sui quali vorrei soffermarmi a causa della loro pregnanza di significato tuttavia, dato il tempo e lo spazio, mi limiterò ai seguenti: "Mi [Milo Milani] forniva tutta la documentazione necessaria. Se ne procurava lui stesso tanta, perché collaborava con “Storiaillustrata”. All’epoca non c’era nemmeno il fax, altro che internet. Perciò,per ogni nuova puntata, Mino mi portava di persona un mucchio di fotocopie. In casi sporadici, se aveva un doppione, mi regalava la rivista originale. C’erano molto rigore e severità, da parte sua. I giovani lettori dovevano avere l’impressione di assistere agli episodi storici così
come erano realment e avvenuti. Testimoni oculari, oltre che giurati." pag.46; "Quella rivista mi ha fatto capire che il fumetto non doveva essere routine, quiete. Ed essere adulto, per il fumetto, non significava soltanto avere contenuti erotici. Voleva dire abbandonare l’ingenuità dei vecchi tempi per mettersi alla prova e crescere, affrontare anche temi complessi e importanti, come la politica. Era un fumetto rivoluzionario. Quella dimensione adulta mi
mancava sia al “Corriere dei ragazzi” sia nella Storia di Francia a fumetti. Ho dovuto cercarla altrove, con un’altra svolta nella mia carriera." pag.70; "Per me l’erotismo deve essere la rielaborazione culturale del sesso, e in questo vedo un valore positivo e sano. Una presa di coscienza." pag.117.

Francesco Iengo

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A "Figuraintera", la biografia di Milo Manara racconta, passo dopo passo, il percorso di crescita di uno dei più grandi maestri del fumetto dei nostri tempi. Una carriera sicuramente intensa e dettagliata, costellata di incontri importanti e di successi. I suoi campi di azione hanno segnato la storia del fumetto italiano spaziando in ogni direzione: dal racconto di avventura, alle storie esotiche, ai fumetti di cronaca, al fumetto porno, alla fantascienza, alle storie brevi, ai personaggi famosi, ecc. E’ conosciuto in tutto il mondo dove trova diverse importanti collaborazioni per riviste e pubblicazioni. Neppure la pubblicità gli è rimasta esclusa visto che siamo tuttora immersi in una comunicazione multimediale invasiva e debordante. Nella fase Covid 19 ha realizzato una serie di vignette finalizzate ad esaltare il lavoro del personale medico impegnato nella lotta contro il virus .

Iole Dinnella