< A Venezia con un piccione in mano. Storia tragicomica degli italiani i di  Giuseppe Culicchia (Solferino)

Qui di seguito le recensioni di AVeneziaConUNPiccioneInTesta raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Lettura scorrevole, capitoli brevi, ritratti di italianità molto gradevoli

Nicoletta Cerrani

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A Venezia con un piccione in testa Storia tragicomica degli italiani in ferie di Giuseppe Culicchia è una sorta di corollario dei comportamenti italici (ma non solo) traslato in una moltitudine di contesti diversi : a partire dall’organizzazione delle vacanze, passando dallo shopping all’outlet più vicino per finire con la moda dei tatuaggi e la dipendenza da selfie.
Il testo è strutturato in capitoli brevi divisi per argomento e risulta estremamente leggero e scorrevole, a tratti anche piuttosto divertente. Una lettura che si può concludere tranquillamente in una giornata, al massimo due.
L’analisi decisamente impietosa di Culicchia però, una volta arrivati all’ultima pagina, fa sorgere una domanda spontanea: ci sarà qualcosa di buono anche in noi italiani, o forse no?

Beatrice Venturini

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Leggere questo saggio fa sorridere, con amarezza, poiché racconta puntualmente una versione dell’italiano in vacanza facilmente individuabile anche in capo al mondo. Ora, mi chiedo, quando impareremo ad essere un po’ più invisibili ma attenti a ciò che ci circonda, che è molto più interessante di noi, e a considerarlo prezioso e non più la giusta location? Beh, sapete, non sono così fiduciosa...

Roberta Giovannetti

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Un compendio dei moderni, quanto atavici "vizi" degli italiani, legati dal filo sottile del selfie, come altri se ne sono già letti.
La lettura dei vari quadretti strappa il sorriso ma alla lunga il sapore che lascia è amaro, perchè si ha la sensazione che l’autore non "ami" particolarmente l’oggetto della sua analisi e veda negli italiani sempre e solo "vizi", di fatto irredimibili.





Alessandro Giorda

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Descrizione meticolosa delle idiosincrasie degli italioti verso potere, cosa pubblica e regole del vivere civile.
Interessante, risaputo ma non diverte. Forse perchè non c’è niente da ridere. Forse perchè riderne assolve.

stefano selvi

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Rappresentativo della vita della maggior parte di noi con l’avvicinarsi del temuto AGOSTO. Le ansie delle scadenze fiscali, della prenotazione per tempo per non perdere i posti migliori. Come siamo più concentrati sull’apparire e sui riscontri che avremo, che sul goderci effettivamente la vacanza

lorenza roccaro