< Adagio ma non troppo. Viaggio alla scoperta dell’Appennino di  Fabio Saracino (Ultra)

Qui di seguito le recensioni di AdagioMaNonTroppo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il testo è scorrevole - alcune volte leziosa - ma serve a poco se si vuole imitare lo scrittore ciclista; le informazioni sono quelle turistiche (Touring?).
Ad un certo punto scrive una citazione (non si sa di chi di 29 righe, per dire che quello descritto da altri è lo spirito che lo sovrasta (boh!).
Una vena di malinconia per il tempo antico che non c’è più percorre tutto il viaggio (e pensare che siamo sulle creste appenniniche dove la bellezza è ovunque, basta vederla).
Devo dire che ho imparato una cosa nuova e simpatica esiste in Italia un paese che si chiama PIANO REGOLATORE, ma giustamente gli abitanti lo chiamano Bisaccia Nuova.

Daniela Vedovi

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Non sono riuscita a seguire lo scrittore nel suo viaggio. Si è imbarcato in una avventura mal programmata, non studiata. Le sue lamentele sui luoghi abbandonati, sul turismo di massa o sul modo di fare turismo sono quasi irritanti.
Invece che un libro di viaggio e scoperta sembra quasi una denuncia.

Elisa Parotto

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Di sicuro interessante e anche attuale la ricerca continua del contatto perduto con la natura e con le meraviglie storico naturalistiche del territorio italiano. Nasce un po’ di amarezza nello scoprire quanta trascuratezza si celi dietro la gestione dei nostri patrimoni e come la loro scoperta sia spesso difficile. Il racconto si fa strada in maniera rilassata, complice la cornice appenninica e il viaggio in bicicletta.

Martina D’Aniello

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Adagio ma non troppo. Fabio Saracino
Narra di un viaggio in cui il protagonista arriva a confrontarsi con sé stesso e con i propri limiti. Parallelamente alla storia emergono le conoscenze del ciclista e quelle del viaggiatore.
Il diario di un viaggio che affascina dalle prime righe, mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore.

Donatella Mattiello

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Il libro si è rivelato interessante, scritto bene e con buona capacità descrittiva. Ho viaggiato insieme all’autore visitando posti che non conoscevo. Ha saputo cogliere e descrivere tristezza e desolazione di alcuni luoghi devastati da terribili eventi, ma anche bellezza e fascino. Non mi è dispiaciuto l’approfondimento storico dei luoghi attraversati

Emanuela savelli

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Interessante e dettagliato diario di un lungo e suggestivo viaggio in bici, in solitaria, con partenza da Torino, lungo la dorsale appenninica, e conclusione a Praia a mare, nel nostro splendido Sud. Un percorso fatto di tappe dure, di sudore, di fatica, di fame e sete, come i vecchi Giri d’Italia, ma anche di riposo e ristoro, di panorami mozzafiato, di pregi ed errori urbanistici, di incontri più o meno piacevoli, di gente che svela sogni e speranze, amarezze e rassegnazione, dubbi e paure. Saracino ci trasporta in luoghi diversi, ma accomunati da splendore e meraviglia, da intraprendenza e lungimiranza, da contraddizioni, trascuratezza e speculazione; nel suo racconto non fa sconti a nessuno, in alcuni casi è fin troppo tranchant, ma apprezzabilmente sincero; ovunque traspare il suo amore per questo Paese, per cui ne consiglio assolutamente la lettura a tutti quelli che sono orgogliosi di viverci, nonostante tutto.

Ugo Calzolari