< Anima e inchiostro. Scrivere a mano per migliorare se stessi di  Luca Barcellona (Utet)

Qui di seguito le recensioni di AnimaEInchiostro raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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E’ un saggio sulla calligrafia, la ricerca della bella scrittura come strumento di crescita interiore.
Interessante ma non del tutto coinvolgente.
Nonostante si tratti di un testo chiaramente divulgativo, l’autore, che si sofferma spesso sulla sua storia personale con forse eccessivo protagonismo, dà per scontate una serie di informazioni e conoscenze (come quelle sui caratteri antichi e la loro evoluzione moderna o sulle caratteristiche degli strumenti utilizzati) che sono trattate in modo troppo generico, senza sufficienti spiegazioni e conseguenti illustrazioni. Queste ultime sono presenti, con didascalia solo alla fine del libro, ma spesso sono prive di spiegazioni sufficienti a ricondurne il significato al testo che accompagnano.
Complessivamente un testo che incuriosisce ma lascia un po’ a bocca asciutta, senza il desiderio di prendere in mano una penna, una matita o un pennino.

Manuela Massenz

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Curioso scoprire che esiste ancora un mondo ben vivo e vissuto della "Calligrafia" quindi della "Bella scrittura" come lo stesso autore, Luca Barcellona, ci spiega quasi all’incipit del suo racconto, perché in fondo di racconto si tratta, un espressione molto appassionata della storia, dell’evoluzione e dello stato attuale della Calligrafia che ha nel suo stesso essere la debolezza di fondo, l’argomento non riesce ad imporsi nonostante gli evidenti sforzi di Barcellona nell’ampliare le descrizioni e i commenti anche in modo letterariamente gradevole. Positiva valutazione comunque, semplicemente bastavano molte meno pagine per esprimere le stesse cose.

Salvatore Zirano

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Interessante racconto di un percorso in un mondo che oggi attira tantissime persone

Alessia

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Imminente, diretto, comprensibilissimo. L’autore utilizza una furbissima prima persona singolare capace di catturare l’attenzione e l’interesse del lettore verso un tema che seppur con i suoi tecnicismi terminologici, si svela una grande occasione di riflessione personale.
La calligrafia, sapientemente raccontata più che semplicemente spiegata, diventa opportunità e risorsa per incontrare se stessi, conoscersi, indugiare con lentezza sui propri neri e bianchi, i pieni ed i vuoti della vita, i successi ed i fallimenti (anch’essi preziosi), celebrando, cosi, quell’irrinunciabile tensione insita in noi : migliorarsi.
Come una spugna asciutta, immagine evocata dallo scrittore, è utile porsi alla conoscenza e alla vita per non smettere di esserne permeati, allo stesso modo io stessa mi sono sentita dinanzi a queste pagine : pronta ed entusiasta di sapere/ sapermi!

Ilaria Liccardo