< Bazar Mediterraneo di  Alberto Negri (Gog)

Qui di seguito le recensioni di BazarMediterraneo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Taglio troppo giornalistico anche per un saggio. O di è appassionati del settore oppure dopo poche pagine annoia.

Lavinia Cioli

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Ho preferito questo libro perché essendo architetto conosco ed ho visitato molte delle città di cui si parla. Nel 2013 ero ad istanbul e giravo con la maschera antigas visti i disordini di Piazza Taksim
Se penso però al libro in modo figurato lo vedo come un barcode, dove le linee, nonostante il mar Mediterraneo, non si incontrano mai. Ogni città ha il suo carattere, ma di alcune si parla solo dell’esperienza diretta dell’autore ed in alcuni brani ci sono "troppi nomi" si fatica ad inquadrare la situazione storica.
Comunque la frase di Adonis, " Beirut sembra essere costituita da comunità che non si parlano, chiuse con il filo spinato all’interno delle loro tradizioni" descrive benissimo lo stato delle cose.
Ancora una volta uomini identici si credono diversi "grazie" alla loro religione.

Roberto Munari.

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No se non si conosce la storia sono tante informazioni confuse inoltre fa riferimento continuamente a un film che se non hai visto non capisci

Maria Pia Saracino

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Alberto Negri ,giornalista e inviato di guerra in questo saggio riesce egregiamente a raccontare come i paesi dell’Occidente abbiano contribuito a partire dalla metà dell’ottocento a delineara il profilo dei paesi Medio Orientali con le loro azioni . Le parole svelano l’insaziabilità dei paesi europei espressa con le colonie,i protettorati,le pulizie etniche, che hanno cambiato il volto a confini e territori, unendo popoli che fino ad allora erano stati tra loro ostili.Di come, dopo la seconda guerra mondiale la decolonizzazione abbia portato al fallimento di questo progetto, al fallimento ideologico e culturale di questo piano barbaro portando l’Oriente ormai snaturato alla ribellione.

Valentina Malito

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Molto attuale. La delicatezza e complessità di situazioni contorte, dimenticate/ignorate/rimosse. Mescola politica, letteratura (Camus), cinema (la battaglia di Algeri), con scorci avvincenti di storia e società, che illuminano significativamente il presente (anche se alcune digressioni si rivelano difficili da seguire). Tratti di storia che non ritenevamo importanti (noi occidentecentrici) e che ora si rivelano decisivi.

Franco Brunelli

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Una lettura non scontata, come poi tutto il catalogo GOG.
È una raccolta di racconti di viaggio, corredata di nozioni di storia e politica, tra Mediterraneo e Medio Oriente. A volte il vortice degli eventi citati confonde come un film troppo veloce, ma anche il giramento di testa è utile per ricordare quanto la storia sia stratificata; le relazioni internazionali sfaccettate, a volte contraddittorie e sempre interessate; e soprattutto di quanto poco sappiamo, noi che viviamo sicuri nelle nostre tiepide case.

valentina santandrea

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Alberto Negri ha esplorato quasi completamente la sponda sud-orientale del Mediterraneo. Ha visitato da professionista tutti i paesi più tormentati da guerre, miseria e atrocità così come abbiamo imparato a conoscerli attraverso il lavoro di inviati che hanno documentato avvenimenti che ormai fanno parte della storia recente.
Ci parla dei luoghi da lui visitati aiutandoci a capire la genesi degli avvenimenti ed i loro sviluppi. Lavoro encomiabile ma di difficile lettura per il disordine con cui avvenimenti e protagonisti vengono presentati. Non si è mai sicuri se ciò che si legge è avvenuto prima o dopo la data di partenza del racconto. Poi, una volta orientati, ci si prepara ad un nuovo flashback o ad un salto nel futuro.

Roberto Riccardo

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Intrecci storici e culturali tra paesi che si affacciano sullo stesso mare. Libro molto interessante, mi ha offerto nuovi spunti e punti di vista riguardo alla storia e alla vita di paesi così vicini a noi, ma ancora comunque percepiti così lontani. È stata una fonte di informazioni e cultura.

Roberta Licci