< Chiedilo a Shakespeare di  Cesare Catà (PonteAlleGrazie)

Qui di seguito le recensioni di ChiediloAShakespeare raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ho trovato l’impostazione generale molto originale e accattivante. È una sorta di manuale - libro delle domande ma con a base gli universali comportamento degli ’eroi’ shakespeariani, da cui trarre insegnamento o spunti di riflessione.
Molto interessante anche alcuni parallelismi con i media moderni, ad esempio ho trovato geniale accostare Macbeth a Walter White di Breaking Bad. Questo a sottolineare la modernità dell’opera Shakespeariana.

Francesca Dallasta

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Che autentica sorpresa!
Cesare Catà riesce a farci entrare nel mondo di Shakespeare con molta leggerezza. Spiega la psicologia dei personaggi shakespeariani presenti nelle diverse opere prese in esame.
Il Bardo come Virgilio dantesco ci orienta nel vivere quotidiano suggerendo la via, retta o meno.
Offre il vantaggio di una panoramica delle opere e dei personaggi creati da Shakespeare, indicato per chi lo ama ma anche per chi lo conosce poco come me.

Nevio Meneguz

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Questo libro mi ha permesso di avvicinarmi a Shakespeare in un modo insolito che proprio non mi aspettavo. A volerci pensare, un autore così eterno doveva per forza avere qualcosa da dire anche al cuore dell’uomo di oggi ed in effetti da questo libro si capisce che è proprio così...

Francesca Aureli

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Shakespeare visto in quest’ottica è originale, e spero coinvoga più persone nel leggerlo

Cesare Gigli

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Quanto mi piace questo libro! “Chiedilo a Shakespeare-Gli antidoti del Bardo al mare delle nostre pene” di Cesare Catà (Ponte alle Grazie, pagg. 348) meriterebbe senz’altro il primo posto nella sfida a due propostami, se non avesse come sfidante un’autrice come Chiara Frugoni. Vorrei dire parità, è possibile Robinson? Se no, vince ma proprio di misura, di un niente, l’altro libro. Intanto dico subito che Catà possiede il dono: quello di farsi leggere senza desiderio d’interrompere la lettura. Cominci con l’analisi dettagliata di dieci opere del Bardo o Mastro Will (di cui si capisce subito che Catà è un appassionato fan) e non smetti più, perché questo libro è scritto benissimo. Poi l’autore premette che non è un volume di auto-aiuto ma non nega che si possa benissimo utilizzarlo così, magari con la pratica della bibliomanzia. Apri una pagina a caso e vedi che si adatta magicamente al quesito che ti agita in quel momento. L’hanno fatto anche con Proust, non è un’idea nuovissima ma comunque Catà la sviluppa magistralmente.
Nel mare magnum delle 31.534 parole adottate dal grande Shakespeare, c’è tutto lo scibile umano, ci sono anticipazioni della teoria freudiana, echi di Nietzsche (e ovviamente è il filosofo tedesco a essere influenzato dal Bardo, ripetendo in sostanza, chissà quanto consapevolmente, una frase di Beatrice in “Molto rumore per nulla”: “Io dico che bisogna avere un caos dentro se stessi, affinché si possa generare una stella che danza”, frase citata pure da Mara Venier che intervistava Gianluca Vacchi a Domenica in, per dire la popolarità), c’è l’inverno del nostro scontento (titolo ripreso da Steinbeck). Catà analizza, in una quarantina di pagina ciascuna, dieci opere shakespeariane. 1) “Sogno di una notte di mezza estate” se pensi che ti vada tutto storto; 2)“Macbeth” (coi debiti scongiuri, “Angeli e ministri di fede, difendeteci!”) se non ti capaciti di come possano accadere certe brutture; 3) Se sei preoccupato perché pensi non troverai mai l’amore della tua vita, ti ci vuole “Molto rumore per nulla”; 4) se pensi che non combinerai mai niente di buono nella vita, eccoti l’Enrico V, grande opera sulla realizzazione di sé, con discorsi epici come quello a cui si è ispirato Churchill quando entrò nella Seconda guerra mondiale; 5) “se soffri d’ansia ti ci vuole l’Otello; 6) “se ti è capitato qualcosa che non riesci ad accettare”, devi leggere La tempesta; 7) “se il tuo amore ti lascia, ti ci vuole Antonio e Cleopatra” e così via.

Mariateresa Gabriele

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Libro da leggere con più calma con grandi spunti di riflessione su quanto può capitare nella vita, della quale sembra sia già stato scritto tutto

Annamaria Ciarrocca

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Questo libro " mi ha trovato " come dice l’autore! Ho letto, studiato e riletto Shakespeare nel corso della mia vita, ho assistito a rappresentazioni teatrali di alcune sue opere. Pur avendo colto le implicazioni psicologiche sottese ai suoi testi, questo saggio mi ha offerto un punto di vista nuovo. Scritto in modo apprezzabile e gradevole, si legge con molto piacere. Grazie.

adele calitri