< Colette. Un sogno audace di  Nicoletta Sipos (Morellini)

Qui di seguito le recensioni di Colette raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ho scelto questo libro perché ho trovato la scelta dell’autore di presentare così i personaggi per raccontare la storia molto interessate, Facendo si di essere all’interno della storia e scoprire cose interessanti.

Moira Ciocchetta

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La francese Colette, una delle donne più seducenti e più discusse della prima metà del secolo scorso, raccontata attraverso gli occhi di sua figlia. Dalla rabbia per essere stata accantonata durante all’infanzia al riconoscimento di una grandezza unica di una donna senza tempo. Eccellente opera.

Niccolò Querci

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La biografia di Colette e’ come un romanzo avvincente, intrigante, divertente e coinvolgente con una protagonista forte, ribelle, trasgressiva, scandalosamente libera ed è per questo che l’ho apprezzato più dell’altro libro. Non conoscevo questa autrice e devo dire che questo testo mi ha messo voglia di approfondire le sue opere. Ha avuto una vita intensa e movimentata raccontata con una scrittura rapida e mai banale. Lo stile romanzato della biografia mi ha conquistato perché preferisco i romanzi alle biografie pure e vedere la storia attraverso gli occhi della figlia che porta il suo stesso nome è molto interessante.
Il libro è un fiume in piena di parole, ricordi , aneddoti che ci travolgono con l’impeto di una vita avventurosa, di anticipazioni e poi precipitose spiegazioni, di lavoro e successi strepitosi

Ho decisamente preferito il libro su Colette

Loriana Lattanzi

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Una donna, francese. Colette poteva vivere, crescere e farsi bandiera di un nuovo mondo femminile solo in Francia, mille miglia lontano da Roma.
Un uomo, italiano. Manara solletica la pruderie del maschio cresciuto sotto l’ala cattolica e il peso della punizione alla tentazione: dove la donna tenta, e l’uomo non è capace di resistere.
Non c’è storia: Colette è la tempesta, Manara il porticciolo dove trovare rifugio e aspettare che passi.

Julian Adda

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Il testo ripercorre, tramite l’io narrante della figlia, la vita di Colette, donna che ha sempre vissuto al di sopra delle convenzioni sociali, sfidando senza remore il perbenismo della sua epoca.Ne risulta un ritratto unico ed estremamente attuale, esempio raro di una vita condotta all’insegna della libertà personale ed intellettuale filtrata da incontri con una variegata umanità.

Rossella Francesconi

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Folle? Eroica? Stoica? Riprendo le parole che la narratrice, la figlia di Colette, si pone nel capitolo dedicato al rapporto genitori e figli, che a tratti attraversa l’intero scritto, per lasciare al lettore la curiosità di rispondere. Colette è sicuramente un personaggio unico, vissuto tra la fine dell’800 e la prima metà del 900. La sua biografia, narrata da Nicoletta Sipos, per voce della figlia di Colette, come già detto, prova a descrivere una vita che è stata intensa, dove ogni attimo è stato riempito da una passione che si è tradotta in instancabili e differenti attività. L’ecclettismo, l’egoismo, la passione, l’erotismo percorrono l’intera narrazione volta a descrivere una donna che combatteva il femminismo, ma era femminista nei fatti; che era libera e libertina ma sovente soggiogata e schiava dei suoi partner, che sono stati di entrambi i sessi; avanguardista e tradizionalista allo stesso tempo. L’autrice, molto dotata, riesce ad essere sufficientemente distaccata nella descrizione dei fatti, anche se chiaramente affascinata dalla donna alla quale ha deciso di dedicare questa biografia, partendo dagli anni della Belle Epoque, Colette nasce nel 1873, ed attraversando poi la Grande Guerra e quel che ne consegue, l’apparente tregua sociale, la seconda guerra mondiale e poi gli ultimi anni della vita, Colette muore nel 1954, riesce a descrivere ogni intenso attimo della vita della sua eroina con garbo, suscitando il giusto interesse a leggere il libro e nel farsi coinvolgere.

Giacomo De Simone

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Molto bello il racconto in prima persona e i tanti riferimenti ai tempi storici e all’attività letteraria di Colette.

Fabio Maria Fiori

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Colette di Nicoletta Sipos è la biografia della scrittrice e attrice Sidonie-Gabrielle Colette. Il libro racconta del rapporto conflittuale tra madre e figlia riuscendo a mantenere una certa oggettività di fondo nel descrivere luci e ombre della scrittrice francese. L’amore di Colette per gli uomini, per le donne e per la vita arriva al lettore anche se per lunghi tratti la prosa risulta noiosa e fredda.

Carlo Alberto Carlet

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Colette (pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette), vissuta tra il 1873 e il 1954. fu scrittrice e attrice teatrale francese tra le figure più importanti della prima metà del Novecento, grande protagonista del suo tempo, prolifica nella scrittura quanto audace nelle sue esibizioni (spesso nuda durante gli spettacoli), ma anche molto, molto di più: giornalista, commerciante di cosmetici, tre mariti e una infinità di relazioni sentimentali con ambo i sessi. Nicletta Sipos, italiana di origini ungheresi, in questa biografia affida alla voce narrante della figlia di Colette, anch’essa di nome Colette, la storia di questa figura audace per i suoi tempi, apprezzata da Proust, Cocteau, Gide. E lo fa con una scrittura appassionata, seducente e accattivante, ricchissima di episodi, di figure e testimoni (la vera Colette figlia visse i suoi ultimi anni ad Anacapri, dove morì di tumore, a 68 anni, nel 1981). C’è lo sguardo tenero e a tratti disperato di una figlia non amata, nel racconto della Sipos (per Colette madre, generazioni diverse non dovevano vivere insieme) ma che vive per il culto della madre, fino alla morte (volle essere sepolta accanto a lei). Nicoletta Sipos scrive una biografia che è saggio, che è romanzo, che è finzione costruita con assolute verità, che si legge con assoluto coinvolgimento grazie anche ad una scrittura equilibrata. Il libro ha in appendice una filmografia ed una bibliografia dei testi consultati.

sergio albertini