< Contare le sedie di  Ester Armanino (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di ContareLeSedie raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Molto scorrevole

Georgia S.

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più si zooma sulla vita della protagonista, più i racconti diventano brevi. c’è una proporzione inversa che mi lascia, alla fine della lettura , come se avessi conoscenza di ogni minimo particolare della protagonista ma in realtà la conosco davvero? come se, mi interrogo tra me e me, pensassi di conoscere tanto me stessa ma in realtà mi conosco totalmente, davvero?
la struttura episodica l’ho trovata particolarmente vincente per una lettrice come me. tanti tasselli da comporre e da mettere insieme per avere una panoramica finale dell’intimo di una sconosciuta che ho imparato ad apprezzare anche per il suo linguaggio semplice, a tratti tecnico, di un tecnicismo però che mi spingeva a conoscere di più quel mondo, rimasta inevitabilmente attratta e incuriosita.

Priscilla Balsamo

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ho preferito questo libro rispetto all’ altro perchè mi sento più vicina alle donne descritte in questo libro, penso che già questo dica tanto.

Federica Rossin

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Contare le sedie confonde il lettore, sembra un diario con echi narrativi più che un saggio.Lo stile è garbato ma l’io narrante -probabilmente la vera me dell’autrice-e’ così ingombrante da nascondere ogni sfumatura di argomentazione critica, ogni tipo di informazione sull’ architettura(se si tratta di un saggio di architettura).Il lettore scorre le pagine in attesa di una rivelazione che non arriva mai.

Marianna Bassi

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Ester Armanino parla di crepe. Crepe che si allargano, piccole voragini meta-letterarie, fino al lettore. Una sensazione di incrinato, leso, danneggiato. Una delle voci femminili che danno forma al saggio conta le sedie per passare il tempo, per far scorrere più veloce un momento complesso, per evitare una perdita inevitabile. Conta le sedie mentre attende ed esse rimangono in attesa insieme a lei. Silenti amiche monofunzionali a forma di L. Una scrittura sorprendente che conferma le doti di una delle scrittrici più interessanti del panorama italiano. Non una sorpresa ma una piacevole conferma.

Luigi Brandonisio

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Interessante composizione, stimolante la lettura.

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Contare le sedie mi è piaciuto meno

Isabella Lombardi,abito a Verona

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Ogni capitolo racconta degli episodi della vita dell’autrice stessa. I vari aneddoti rappresentano l’occasione per ripercorrere insieme all’autrice i sentimenti e i pensieri che l’hanno accompagnata. La lettura è quindi l’occasione per entrare nel lato più nascosto della personalità dell’autrice e allo stesso tempo riflettere sulle proprie di vicende e relazioni personali. I temi ricorrenti del libro sono: la relazione madre-figlia, quella padre-figlia, cosa significa essere amati ma soprattutto cosa possa significare per una donna accettarsi e amarsi. La narrazione soggettiva e il ritmo pacato con cui ci si sofferma sui ricordi sono come l’acqua di un fiume: può dissetare, rinfrescare e guarire le ferite ma può anche asfissiare.

Sara Scavuzzo