< Coprimi le spalle. di  Gabriella Nobile (Chiarelettere)

Qui di seguito le recensioni di CoprimiLeSpalle raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un libro sorprendente. Un bel libro nel quale l’autrice ci presenta l’incontro tra ragazzi di colore e giovani della stessa età che appartengono alle forze dell’ordine. Due realtà che si gurdano in cagnesco. I primi che vengono visti sempre come pronti a delinquere e i secondi pieni di arroganza che con la scusa del potere che gli permette la professione sono appunto arroganti e prevaricatori. L’autrice dimostra però che attraverso l’incontro, la conoscenza, il parlarsi incominciano a conoscersi e rispettarsi.

GENNARO ACETO

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Tutto il significato di questo libro si può riassume-
re nell’immagine di 2 persone che prima si parlano spalla contro spalla e alla fine guardandosi negli
occhi. Molte le citazioni di fatti storici (notevole il
ricordo del periodo coloniale), diverse puntualizza-
zioni su episodi di cronaca e di politica con il pre-
ciso intento di evitare cadute in luoghi comuni e
generalizzazioni. Ottima l’idea del progetto "mamme per la pelle".

alessandro bossa

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La difesa dei valori menzionati nel libro e la condanna di certi pregiudizi, purtroppo ancora esistenti, non credo abbiano bisogno di ulteriori testimonianze.
Il libro si è fatto leggere, è scritto bene ed in maniera fluida, ma alla fine rimane la sensazione come di aver letto una serie di sceneggiature di spot per il sociale già visti e rivisti sui media.

STEFANO DELLA VENTURA

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Anche qui la definizione di saggio è un po’ sovradimensionata comunque il racconto si dipana con una sua forza umile ma coinvolgente.
Si legge d’un fiato e si partecipa molto e si spera che davvero possa contribuire a modificare la cultura imperante, soprattutto nelle forze dell’ordine ma non solo.

Piera Torselli

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Che bello leggere dell’importanza dell’ascolto e questo libro - un inno al silenzio che sa renderlo possibile - ne parla come di un dono per ciascuno di noi, poiché viatico per diventare cittadini consapevoli e adulti migliori, capaci di assorbire la diversità.
Che sia retorico o meno, non smette di essere necessario ribadirne il valore.
Dare all’interlocutore la possibilità di raccontarsi è il punto di partenza, contro ogni forma di razzismo e pericolosi preconcetti.
L’autrice ha raccolto testimonianze reali che danno voce sia alle vittime sia agli agenti delle forze d’ordine, storie efficaci nel rappresentare l’assurdità del pregiudizio, la disarmante attualità di discriminazioni intollerabili, ma anche il sorriso di chi scopre – dietro al vetro – un amico e la bellezza dell’accogliere. Un libro concreto che centra l’obiettivo: trarne spunto per cambiare, finalmente, prospettive (livello istituzionale compreso).

Roberta Musci

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Bellissimo. Avvincente. Poca retorica. Grande scrittura.

Francesca Piras

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Un libro sicuramente più indirizzato ad un pubblico giovane visto che parla del rapporto tra le forze dell’ordine e ragazzi di colore, immigrati ma anche di seconda generazione, pregiudizi e razzismo che troviamo nella cronaca anche se non sempre fanno "notizia". Nonostante alle volte prevalga un tono un po’ troppo paternalistico da parte dell’autrice, i temi affrontati sono importanti, supportati da dati e da storie di attualità che si possono riconoscere e far riflettere sicuramente i più giovani, ma anche chi è adulto e non si rende conto di certe situazioni problematiche e sulle quali si dovrebbe parlare di più e trovare una soluzione

Marianna Rainolter

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l’argomento è importante e anche se è di estrema attualità non è mai abbastanza ribadire che la diversità è un valore positivo. il tentativo però di rendere il libro facilmente fruibile rende purtroppo, in alcuni casi, il confine fra le storie personali e i luoghi comuni assai labile.

sandra mingardo

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La testimonianza di una madre con figli neri. Due fazioni in apparente contrasto che si scoprono avere lo stesso obiettivo comune; una società più giusta

Lara Rivola