< Cosa loro, Cosa nostra.Come le mafie straniere sono diventate un pezzo di  Andrea Di Nicola, Giampaolo Musumeci (Utet)

Qui di seguito le recensioni di CosaLoroCosaNostra raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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È un testo molto completo, che offre un quadro internazionale della criminalità organizzata. È molto scorrevole pur essendo un saggio ricco di dati e informazioni anche tecniche. In alcune parti ha un ritmo quasi romanzato che facilita la lettura.
Molto interessante la conclusione, perché oltre a tirare abilmente le fila di un discorso lungo e vasto, suggerisce non solo la necessità di una presa di coscienza del fenomeno, ma anche diverse modalità di azione a soluzione del problema.

Rossella Bascelli

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È un saggio scritto da un criminologo(Andrea Di Nicola) e un giornalista (Giampaolo Musumeci) su come le mafie straniere si sono infiltrate nel panorama del crimine organizzato italiano . Ho trovato questo libro scritto in modo molto chiaro, solo un po’ prolisso. C’è una descrizione dettagliata della suddivisione del panorama criminale delle varie mafie. Mi ha impressionato soprattutto l’incapacità dello Stato italiano a far fronte a questo dilagare di criminalità organizzata straniera

Mara Dentamaro

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Cosa loro, cosa nostra di Andrea De Nicola e Giampaolo Musumeci

De Nicola, criminologo e docente dell’Università di Trento, e Musumeci, giornalista e scrittore, forniscono una lucida analisi sulle mafie straniere che prosperano nostro Paese: nigeriana, marocchina, cinese, ucraina, georgiana, albanese e cartelli sudamericani sono riusciti a ritagliarsi le proprie fette di "mercato", ognuno con le proprie competenze specifiche e caratteristiche. Grazie alle testimonianze di chi queste mafie le combatte e dei pentiti che ne sono usciti veniamo a conoscenza dei riti di iniziazione, gerarchie e dinamiche interne; impossibile non riconoscervi lo stesso modus operandi delle mafie nostrane dagli albori fino ai giorni nostri, come sottolineato dagli autori anche grazie ad atti di inchiesta e processuali.
Ed il "made in Italy" come ha reagito a queste invasioni di campo? Con pragmatismo e scaltrezza hanno "subappaltato" determinate attività ai nuovi arrivati in cambio di parte dei profitti: minimo rischio, massima resa.
Una lettura interessante per tutti, da consigliare in special modo a chi crede che la criminalità organizzata ormai sia solo di matrice straniera e che mafia, camorra e andrangheta siano diventate marginali e non delle terribili zavorre che tutt’oggi impediscono al nostro Paese un normale sviluppo economico e sociale, sottraendo ricchezze (leggi anche tasse da profitti leciti) a cittadini ed imprese ed interferendo nel processo democratico con corruzione politica e stragismo.

Lavinia Gulí

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Il libro si pone l’obiettivo di approfondire chi sono e come operano i gruppi criminali stranieri nel
nostro paese, quali caratteristiche hanno e a quali strumenti ricorrono.
Le mafie straniere – la mafia nigeriana, quella cinese, quella georgiana, quella albanese - hanno punti in comune ? E quali sono i loro rapporti con la mafia nostrana ?
Gli autori definiscono i diversi campi in cui questi gruppi esercitano le loro attività illegali, specializzandosi e in qualche modo dividendosi i campi di intervento.
Raccontano storie e personaggi incredibili, che sembrano protagonisti di serie televisive: boss, killer e pentiti, ma anche contabili, vedette, manovali, pusher minorenni. E, dall’altra parte, procuratori agguerriti, poliziotti senza paura e infiltrati che rischiano la vita .
Ma soprattutto invitano a prendere atto che questi criminali colgono le opportunità che l’Italia offre loro. Ci sono vulnerabilità normative, investigative, sociali, ci sono fragilità geografiche, ma forse il vulnus più grande è la miopia, se non la cecità di chi non osserva abbastanza questi fenomeni, spesso non li vede proprio.

Maria Grazia Caldirola

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Lavorare in un reparto di terapia intensiva neonatale non deve essere facile, sia dal punto di vista emotivo che professionale, jmmaginiamoci poi scrivere un libro su alcuni casi esemplificativi della vita di quel reparto. Un pianto scrosciante è sempre dietro l’angolo. Invece i due scrittori sono stati bravi ad evitare la commozione e a fornire un quadro esaustivo del loro lavoro a chi vive lontano dal mondo sanitario, anche quando le situazioni analizzate si facevano sempre più critiche. E se a volte cadono nello specialistico medico, è un peccato che glielo perdoniamo volentieri

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È stata una lettura estremamemte interessante, non solo per l’argomento trattato ma anche per come è stato scritto dai due autori. Si mischiano storie individuali e contesti socioeconomici in cui il crimine fa da padrone, si parla approfonditamente di numerose associazioni Mafiose non solo al giorno d’oggi ma si torna indietro di decine di anni per raccontare determinati fatti.

Emily Iachi Bretto