< Daniel O’Connell di  Alberto Lo Presti (Armando)

Qui di seguito le recensioni di DanielOConnell raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Daniel O’Connell La via irlandese al liberalismo di Alberto Lo Presti è un libro che parla di libertà, perseguita attraverso la pace e di una figura di spicco della storia irlandese. Le azioni, il pensiero e le capacità di Daniel O’Connell hanno dato speranza all’Irlanda, soggiogata dall’Inghilterra. Una figura affascinante, politico e avvocato che ha guidato la battaglia per l’emancipazione dei cattolici irlandesi dall’egemonia inglese. Lui credeva fortemente nella libertà civile e religiosa, entrambe necessarie e indissolubili. Politico di rilievo, per lui si è aperta la porta della Camera dei Comuni e poi il palazzo municipale di Dublino, dove ha ricoperto il ruolo di sindaco. Soprannominato “Grande agitatore”, è lui ad animare gli animi, a far capire agli irlandesi che anche loro hanno diritti nella vita pubblica, accendendo la consapevolezza politica della gente, aprendo gli occhi alla folla. Un saggio storico-biografico interessante, ma l’argomento molto specifico lo rende un testo dall’appeal più universitario che romanzesco, per quanto molto piacevole da leggere.

Laura Alteri

* * *

 

L’ho trovato ostile e in alcuni punti troppi rimandi a cose che avrei dovuto cercare o sapere. Di base è un libro nel libro, credo sia poco scorrevole per chi magari non conosce molto la storia dell’Irlanda e tutto quello che ne concerne. Discorso che d’altro canto vale anche per l’economia e il macro tema del liberismo.

Valentina Carlucci

* * *

 

Scoprire che in Irlanda ci sono stati anche tentativi pacifici di staccarsi dal controllo della corona inglese, mi ha incuriosito molto. A scuola il tema dell’indipendenza irlandese non viene affrontato molto nel dettaglio e le uniche informazioni che vengono date riguardano sempre gli scontri armati o gli attentati. Non avevo mai sentito parlare di una rivoluzione non armata, quale quella sostenuta da Daniel O’Connell agli inizi del XIX secolo, e ho trovato anche molto interessante la possibilità, suggerita dall’autore Andrea Lo Presti, che la non violenza di O’Connell possa dipendere da un avvenimento personale (l’uccisione di un avversario in duello).
Devo confessare che questa chiave di lettura, unita al fatto che non si tratti di una semplice biografia, bensì di uno sguardo approfondito su di un periodo storico e su di una nazione per tanti versi così simili all’Italia, mi ha consentito di leggere con piacere e con profitto il libro. A posteriori mi chiedo se a livello inconscio non abbia influito anche il periodo storico che stiamo vivendo, che ci pone ancora una volta il quesito se sia possibile una risposta non violenta alla sopraffazione.

Alice Ronzoni

* * *

 

Il saggio di Lo Presti è una piacevole sorpresa, soprattutto considerando la mia personale e certamente deprecabile poca conoscenza della storia irlandese. L’esposizione infatti, che sostanzialmente segue l’azione politica di O’Connell dal 1800 al 1848, attraversa la storia dei rapporti tra inglesi e irlandesi senza mai appesantire la narrazione con eccessivi excursus storici e i discorsi di O’Connell (ampiamente citati) mantengono vivo l’interesse con una sorta di narrazione in diretta degli accadimenti. L’analisi però non si ferma affatto al livello della biografia, ma approfondisce la carriera di “agitatore” di O’Connell da un punto di vista filosofico, sottolineando la divergenza dell’azione di governo inglese nei confronti dei cattolici irlandesi rispetto alla grande tradizione lockiana di tolleranza. Il politico irlandese infatti tentò una “via irlandese al liberalismo”, caratterizzata dall’uso di mezzi pacifici, costituzionali, finalizzati a raggiungere una cooperazione alla pari con gli inglesi.
Ma ogni periodo storico, sempre grazie agli interventi pubblici di O’Connell, viene poi analizzato sotto svariati punti di vista e, per esempio, la Grande carestia che colpì l’Irlanda tra il 1845 e il 1851 è l’occasione per approfondire i nessi tra monocoltura della patata, diffusione dell’agricoltura di sostentamento, andamento demografico ed emigrazione, ma anche per una riflessione sulle politiche assistenziali statali.
Ciò che più colpisce del saggio, però, credo sia la sorprendente attualità - purtroppo - di certe dinamiche di gestione del potere fra nazioni e, come dimostra l’attuale situazione in Ucraina, le ripercussioni sul piano non solo militare ma anche sociale, migratorio, agricolo.
Un saggio ben costruito, che si fa leggere volentieri anche da chi non fosse particolarmente interessato alla storia irlandese grazie ai numerosi spunti interdisciplinari.

Paolo Kettmaier

* * *

 

Saggio storico relativo alla questione irlandese che ho trovato piuttosto pesante, sviluppato seguendo la carriera politica di O’Connell e raccontandone discorsi e battaglie. Lontano dai miei interessi questo saggio non ha proprio appassionato.

Laura Pianca

* * *

 

Interessante scoprire la biografia di una personalità così pura in un paese così complesso.

Claudia Ottaviani

* * *

 

Ho amato questo libro con tutto il cuore
Tutti dovrebbero leggerlo soprattutto in questi giorni di guerra
Il diritto all’indipendenza alla libertà...
I diritti universali di Eleonor Roosevelt non sono ancora universali
Leggere il percorso del pensiero di o’connel è stato illuminante

Fanny rancan