< Donbass, la guerra fantasma di  Sara Reginella (Exorma)

Qui di seguito le recensioni di DonbassLaGuerraFantasma raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Quello di Sara Reginellla è il racconto di una guerra invisibile, quella da lei vissuta nel Donbass dopo l’autoproclamazione delle due repubbliche, che ora invisibile più non è. È un libro fortemente empatico e che da risalto alla verità quando, invece, anche nel nostro paese, questa non è emersa e se lo ha fatto è stata spesso strumentalizzata.
Le voci di cui Sara racconta sono quelle dei combattenti e delle combattenti, di chi ha scelto di rimanere e portare avanti la propria vita sotto le bombe, di chi non vuole tacere di fronte agli orrori e alla menzogna. Leggere un libro così, ora, ci può aiutare a prestare attenzione alla complessità che c’è dietro a ciò che ci viene raccontato, a saperlo mettere in discussione, ad avere un approccio critico e d’essere di aiuto nella diffusione della vera verità.

Camilla Camilli

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Donbass La guerra fantasma è una ricostruzione chiara e scorrevole della guerra del Donbass. Fa un certo effetto leggere queste pagine adesso, ancor più se penso a quanto poco sapessi di quanto accaduto.
Ho molto apprezzato l’impostazione del saggio, che poco assomiglia ad un saggio: la narrazione in prima persona lo fa assomigliare a tutti gli effetti ad un romanzo.
Ho trovato la lettura particolarmente interessante e scorrevole

G.

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La mia preferenza va a Deaglio.
AttraversoTony Sanfilippo ho rievocato episodi alla luce delle inquietanti corrispondenze tra presente e passato che Cose che voi umani mi ha fatto leggere attraverso una interpretazione davvero originale.
E’ stata una lettura impegnata, ma molto molto interessante.

Alessandra Allegritti

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Ma è un saggio?
Comincio con una distinzione di metodo e di merito. Il metodo non mi sembra quello del saggio piuttosto del reportage: chi scrive non costringe il lettore a sforzi di concentrazione per afferrare concetti a volte difficili, ma offre al lettore una descrizione più o meno fedele di quello che ha visto e dei sentimenti che ha provato. Nel merito: il libro affronta un tema di grande attualità e con un carico di dolore molto grande, ce ne viene data una visione forse un po’ di parte ma ha comunque il grande merito di cantare, finalmente, fuori dal coro. Mi è piaciuto.

Daniele Parizzi

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Pesante. ho cercato di lasciarmi coinvolgere, senza alcun pregiudizio, aspettando di capire o almeno di provare qualche palpito, ma, nulla.
Si avverte certamente l’interesse per questa guerra dimenticata, ignorata, ma nulla di più. Peccato

Gianluigi Naccarato

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Questo libro non è un semplice reportage di guerra, ma qualcosa di più. Dal modo di scrivere, si sente che l’autrice ha una formazione pedagogico/psicologica. I fatti narrati non sono un elenco sterile ed asettico, ma sono resi "umani" dalla descrizione delle sensazioni e dei sentimenti dell’Io narrante e da quelli delle persone che questi incontra nei suoi viaggi. L’ho trovato un libro interessante al fine di comprendere le radici dell’attuale conflitto in Ucraina che, da quanto ho letto, ha radici ben più profonde e risalenti di quanto molti possano credere. Nel dare la mia preferenza mi sono basata sostanzialmente sull’argomento trattato: essendo io un avvocato, per "deformazione professionale", mi sento più affine e maggiormente coinvolta da quanto narrato con l’altro libro. Ciò non toglie che anche questo racconto sia altrettanto meritevole di attenzione e da approfondire.

Elena Giacometti

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Il libro, sia pur oggi un po’ superato dagli eventi legati all’invasione russa dell’Ucraina, ha il merito di riportare l’attenzione su una guerra fantasma che, scoppiata nel 2014, è stata davvero dimenticata qui in Europa, non avendo attenzione alcuna da parte dei media. L’autrice, psicoterapeuta autrice di reportage di guerra e appassionata del mondo russo, ci mostra sul campo la dimensione umana e psicologica dei combattenti delle autoproclamate repubbliche popolari del Donbass in guerra con l’Ucraina e il sentimento popolare che pare prevalente. Pur descrivendo con immagini significative la devastazione che ha subito in questi anni il territorio conteso del Donbass, la testimonianza appare a senso unico, perchè fornisce solo la versione della parte filo russa, presentandoci la resistenza contro l’aggressione dell’Ucraina come una lotta che gode dell’appoggio popolare contro il ritorno dei nazisti e dei corrotti capitalisti dell’occidente, sfociando spesso in un elogio della vecchia Unione Sovietica, quasi come questa fosse ancora esistente nello spirito della gente. Dimenticando da un lato la forte influenza russa e di Putin in questa secessione e dall’altro che questi territori sono a tutti gli effetti parte dell’Ucraina.
Pertanto il libro si squalifica da solo, risultando inoltre di pesante e spesso noiosa lettura, sia per l’eccessiva voglia di celebrare i valorosi resistenti, sia per i numerosi salti temporali nella narrazione non sempre comprensibili .

Pierguido Fiorina

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Se ne è parlato troppo ? Troppo poco? Sicuramente a volte anche male. La GUERRA del momento, fra luci e ombre.
Da leggere.

Marialuce Marchetti

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Sara Reginella, Donbass, la Guerra fantasma nel cuore dell’Europa
Sara Reginella, psicologa, scrittrice e giornalista, scrive un libro per Exorma Edizioni sul tema della guerra nel Donbass. Si tratta di un reportage “narrativo” di guerra, scritto in seguito all’esperienza fatta nel Donbass, prima che il conflitto subisse l’accelerata che tutti conosciamo il 24 febbraio di quest’anno.
L’autrice si schiera con le persone che vivono nelle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk che da anni subiscono tante repressioni, e racconta le storie che si nascondono dietro quello che in molti definiscono – o sarebbe meglio dire “definivano” – un “conflitto a bassa intensità”. La Reginella prende posizione contro le bugie dell’informazione ufficiale sul conflitto, evidenziando quanto sia difficile schierarsi e capire le ragioni reali della guerra seguendo la stampa ufficiale, soprattutto se prima il popolo “…vede la rivolta di Maidan come una rivoluzione democratica e la reazione separatista del Donbass come una svolta terroristica, veicolata dall’occupazione militare russa” e pensa allo stesso tempo anche che “l’altra parte del mondo vedeva, invece, gli eventi di Maidan come connessi a un colpo di stato e la risposta separatista del Donbass come una forma legittima di resistenza antifascista.”
Al di là delle questioni politiche, si tratta di una testimonianza che raccoglie il punto di vista delle persone nelle guerre e che fa emergere la dimensione umana, anche attraverso le tecniche psicologiche.

Luisa Foti