< Donne d’avanguardia di  Claudia Salaris (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di DonneDAvanguardia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ho trovato questo secondo libro molto più storico in cui viene argomentato e descritto tutto il movimento legato alla liberazione femminile.

Sonia Caiello

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Argomento poco conosciuto.
Forse sono troppe le personalità descritte e troppo spesso si fa riferimento a termini molto tecnici nella caratterizzazione dei vari movimenti artistici oggetto del libro.

Adriano Amerini

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storia-vita- scoperte

Luisa

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Interessante lavoro sulle figure femminili dell’avanguardia storica, troppo spesso ignorate e dimenticate che grazie a quest’opera ho scoperto o riscoperto. Esauriente lavoro che racconta di pittrici, scrittrici, artiste trasversali a cavallo delle due guerre mondiali che hanno coraggiosamente promosso i loro ideali di rottura con la tradizione maschilista e patriarcale e hanno contribuito alla creazione di un nuovo modello femminile.

Teresa Coscarella

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Il saggio fa un quadro non solo sulle donne futuriste, ma anche di esponenti del dadismo e del realismo magico. Analizza figure non conosciute da tutti, che però con il loro stile di vita e operato hanno fatto parte della storia. La lettura l’ho trovata molto scorrevole e in più il libro è arricchito di foto d’epoca e di opere d’arte.

Simone Galli

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Testo che porta avanti un argomento importante; scrittura chiara ed essenziale. Riflessioni mai banali o ripetitive.

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Il Futurismo - in generale - e Filippo Tommaso Marinetti - in particolare - non mi sono mai piaciuti, né la lettura del saggio “Donne d’avanguardia” ha fatto cambiare il mio punto di vista sul movimento e sul suo fondatore. Devo ammettere, però, che nonostante questo il libro della storica dell’arte Claudia Salaris mi è sembrato molto interessante e ben focalizzato su queste figure femminili (non tutte esattamente futuriste, ma comunque connesse in qualche maniera a Marinetti) doppiamente scandalose e in quanto donne che cercavano di affermare una loro dimensione creativa (che allora sembrava essere riservata solo agli uomini – ma non scordiamoci i precedenti di Ipazia e Artemisia Gentileschi) e in quanto esponenti dell’avanguardia, cioè di quei movimenti letterari e artistici che ricercavano nuove poetiche o nuovi modi espressivi in contrapposizione alla tradizione e alla cultura imperante con esiti, del resto, non sempre felici. In particolare ben riusciti ed interessanti sono, a mio avviso, i capitoli dove l’autrice ha avuto modo di delineare con maggiore profondità e precisione la dimensione umana ed artistica di alcune di queste protagoniste della loro epoca come Eva Kühn Amendola, Benedetta Cappa Marinetti, la marchesa Casati a Tina Modotti.

CESARE FOGAZZAesare

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Molto interessante, la scelta è stata difficile per gli argomenti avvincenti in entrambi i testi; temi, personaggi e situazioni che conoscevo molto marginalmente.

Guido Vicentini

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Quanto si sa del Futurismo al femminile? Sicuramente poco. Così questo saggio è una continua sorpresa, un’indagine profonda su cambiamenti sociali che hanno segnato il ’900. Leggendo verrebbe voglia di approfondire ogni singola citazione. Spunti innumerevoli di riflessione portati avanti da personalità femminili, a volte discutibili, ma sempre coraggiose e innovative.

Laura Pavese