< Dostoevskij e il cavallo di Nietzsche di  Bianca Gaviglio (Lindau)

Qui di seguito le recensioni di DostoevskijEIlCavalloDiNietzsche raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Lo trovo molto riuscito, è molto interessante e incuriosisce il lettore .

Michela Maj

* * *

 

Non leggo molto spesso saggi, quanto scritto nella mail ricevuta per partecipare al nuovo Torneo letterario di Robinson (“non vale la pena assaggiare, ogni tanto, qualche piatto nuovo?”... “i sapienti consigliano di approfittare dell’occasione e di mettersi senz’altro in viaggio verso l’ignoto”) mi ha convinta a non lasciarmi sfuggire questa occasione. Devo essere sincera, appena visto l’argomento di questo libro ho temuto di essermi imbarcata in un’impresa per me un po’ troppo difficile: è passato, putroppo, tanto tempo dalle mie ultime letture di Dostoevskij e Nietzsche. Nonostante ciò la lettura del libro non è stata difficile e mi ha lasciato la voglia di andare a riprendere quando già letto di questi due “giganti” e di approfondire ulteriormente leggendo le opere menzionate che non ho ancora letto.

Sabrina Colombo

* * *

 

Il libro racconta dell’incontro tra Nietzsche e Dostoevskij, non un rincontro fisico dal momento che i due si sono sfiorati tante volte ma mai incontrati, più un incontro di menti, di idee, non sempre concordi ma che spingono il lettore a rifletterci su.

Fabiana Laurenzi

* * *

 

Attraverso una sintassi attenta Bianca Gaviglio ripercorre le vicende di Nietzsche e Dostoevskij, due figure che non si incontreranno ma con molte cose in comune. Interessante, avvincente e ben scritto è un libro che merita di essere letto per la ricchezza di dettagli e curiosità.

Gessica Scollo

* * *

 

Il mio verdetto pende verso il libro di Bianca Gaviglio “ Dostoevskij e il cavallo di Nietzsche” parte dal famoso episodio del crollo nervoso di Nietzsche a Torino, quando si butta per terra frapponendosi tra un cavallo e il frustino del suo carrettiere, per confrontare il pensiero profetico del filosofo tedesco e dello scrittore russo e per ravvedere in entrambi un’unica profonda matrice compassionevole .
La scrittura è lineare , chiara , poco pretenziosa e procede attraverso brevi capitoli che permettono una lettura scorrevole .

Alberto De Giorgi

* * *

 

Interessante l’idea di fondo e l’integrazione del racconto della vita dei protagonisti.
Diretto ad un pubblico fortemente motivato a seguire l’analisi puntuale dell’autore.

Chiara D’Angelo