< Effemeridi del film. Episodi di storia materiale del cinema italiano di  Maria Pia Comand, Andrea Mariani (Meltemi)

Qui di seguito le recensioni di EffemeridiDelFilm raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

* * *

 

Semplifico: il tema delle figurine, ancorché storicamente rilevanti, del cinema credo interessi pochi affezionati specialisti ed io non sono uno di quelli. Non mi sono perciò potuto appassionare al tema.

Daniele Parizzi

* * *

 

EffemeridiDelFilm

OSSERVAZIONE GENERALE: IL SAGGIO PUO’ ESSERE APPREZZATO E COMPRESO DAGLI ADDETTI AI LAVORI. PER UN LETTORE NORMALE, IL SAGGIO RISULTA DIFFICILE E COMPLESSO.
Introduzione
EffemeridiDelFilm: sono archivi dell’esperienza cinematografica? O sono memorie temporanee del lavoro dello spettatore o del creativo che le elabora? O sono strumenti operativi? A sostegno delle tre ipotesi vengono portati esempi e discussioni.
Altro quesito: l’esperienza del film è soggetta a variabilità storica?
Recentemente: cinema come spazio di scambi sociali e culturali.
Troppe sfumature e troppe letture per un lettore normale.
Lo spettatore cinematografico è, credo in analogia al lettore, un soggetto attivo e dinamico (Ezio Raimondi: Un’etica del lettore).
Si arriva a pagina 38 dove le varie ipotesi analizzate per la nozione di effimero vengono definite come griglie elastiche.
Tatiana Gronding (messaggi): stabilisce il primato dell’immagine sul registro linguistico-verbale. Natura labile e caduca degli album di ritagli.
Elvira Notari (messaggi): scrive durante il periodo del muto. Predilige storie di popolo e per il popolo. Sceneggiature concepite come “micce performative”.
Ettore Scola (messaggi): tra anni ‘Cinquanta e anni ‘Sessanta, sceneggiatura italiana considerata transitoria, predilige personaggi emarginati ed eccentrici. Costante: riflessione sui modi e sul tempo del narrativo. Predilezione per luoghi funzionali chiusi. Centralità del tema femminile, donne vittime del dominio maschile. Importante la collaborazione con Pietrangeli, cinema di personaggio. Disegnatore, illustratore, sceneggiatore. I suoi schizzi sono veloci e repentini: processo mentale prima che artistico, considerati appunti di lavoro.
Dino Risi (messaggi): quaderni personali di ritagli (scrapbooks) dalla seconda metà anni ‘Settanta fino ad anni più recenti, tutto il Novecento in pratica. All’interno troviamo poco cinema, collezioni di volti, raccolta di ritagli di quotidiani. Con Sessomatto del 1973 appare forte l’interesse per la corporeità. I quaderni hanno una funzione di struttura, oggetti e tecnologie che agiscono e interagiscono attorno alla produzione e creazione di un progetto cinematografico.
Fumo in sala (messaggi): film cards prima metà Novecento, la maggior parte tra metà anni Dieci e anni Trenta, cigarette cards nei primi anni Venti, dispositivo di fruizione il fumo. Fumo-sala che isola dall’esterno, la sigaretta richiama il raggio del proiettore. Affinità tra il fumo di sigar

Cristina Mapp

* * *

 

Tutto di questo libro è affascinante: il titolo, i contenuti e la ricca appendice.
Sicuramente una lettura non facile ma una volta che si entra in sintonia con lo scritto, si resta intrappolati. Alta qualità.

Francesco

* * *

 

Testo per esperti e appassionati di cinema. Il libro è strutturato come raccolta di contributi eterogenei tra di loro dal punto di vista stilistico e dell’approccio.

Maria Crevaroli

* * *

 

Il volume “Effemeridi del film. Episodi di storia materiale del cinema italiano”, di Mariapia Comand, Andrea Mariani, edizioni Meltemi, tratta un argomento molto settoriale, quasi per addetti ai lavori o appassionati di cinematografia, insomma un libro specialistico che non è riuscito a coinvolgermi nella lettura, a differenza del capitolo “Apparato iconografico” che ho osservato con attenzione, perché mi ha fatto rammentare quando da piccolo scrivevo in una rubrica tutti i nomi degli attori che erano riportati nei manifesti cinematografici.

Vito Mauro

* * *

 

Molto in sintesi il saggio tratta di ricerca storica applicata al campo cinematografico. Nello specifico si occupa di alcuni scrapbooks, cioè raccolta di ritagli di giornale impaginati su album o quaderni, che, se analizzati, contestualizzandoli nel periodo in cui sono stati realizzati, possono costituire una fonte storica per dedurre alcuni aspetti sociali della fruizione dei prodotti cinematografici.
Fonti storiche anche gli appunti e gli "scarabocchi" di Ettore Scola e le raccolte di Dino Risi per ricostruire il processo creativo dell’artista.
Qualsiasi testimonianza del passato cinematografico può essere inclusa nel repertorio "archeologico" per le ricostruzioni e le analisi. Così si costruisce la storia in qualsiasi disciplina del sapere.
Molto interessante il capitolo sulla sceneggiatrice Elvira Notari e delle sue "storie di popolo per il popolo" per il fatto di essere una figura femminile emancipata dallo stereotipo della donna dei primi decenni del Novecento. L’accettazione a produrre materiale di propaganda fascista non va giudicata ma contestualizzata.
Il saggio è completato dalle immagini delle fonti che aiutano a comprendere l’esposizione dei due autori.

Paola Vittoria Pignataro

* * *

 

Libro per gli appassionati del cinema italiano che descrive da dove possono essere nati i colpi di genio dei maggiori artisti del genere.

Vera Vinci

* * *

 

Troppo per addetti ai lavori.

Alessandra Tesini