< Essere avari di  Gabriella Airaldi (Marietti)

Qui di seguito le recensioni di EssereAvari raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Mi è piaciuto l’excursus storico e letterario che introduce il tema, con anche le note di folklore come l’assenza della maschera dell’avaro a Genova. Ho trovato meno interessanti alcune parti, come quella legata alle metamorfosi del capitalismo, che ho seguito con più fatica. Nel complesso però è stato una lettura interessante.

Rachele Bindi

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Il libro esamina il fenomeno della crescita del denaro e del desiderio e necessità di possederlo. Grande spazio ha l’Italia che precorrere il capitalismo con la nascita delle città e il suo dinamismo commerciale, gli italiani con la loro inventiva in vari settori e la loro bravura di artigiani, il mediterraneo con i suoi scambi economici e culturali, la chiesa cattolica con le sue indicazioni morali e moralistiche. Il denaro va bene, ma chi lo possiede e lo ricerca incorrendo in usura e avarizia non sfugge a giudizi moralmente riprovevoli, a rappresentazioni caricaturali nella letteratura e nell’arte, a classificazioni patologiche.
Nel seguire, con ricorso a fonti e documenti, come l’essere avari si determina dai tempi lontani ai nostri giorni, il testo non sfugge, però, alla monotonia dell’elencazione nella seconda parte.

emira cupido

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Luminosa serpentina sincretica che insegue un simbolo sempre più carico di segno.

Lina Iannitti

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Mi è piaciuta l’analisi storica e ho trovato molto belli i riferimenti letterari

Ludovica Verde

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Essere avari non mi ha appassionato, forse l’argomento non è nelle mie corde o forse il taglio è troppo da erudito. Ho trovato la sua lettura faticosa, non mi era ben chiaro dove andasse a parare, un senso di noia mi assaliva dopo poche pagine.

Antonella Luisi