< Estetica islamica di  Massimo Campanini (Morcelliana)

Qui di seguito le recensioni di EsteticaIslamica raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Libro interessante, soprattutto per chi di estetica dell’Islam non sa nulla. Nella prima parte si espongono in modo teorico le regole estetiche dettate dal Corano e dalla religione, poi riprese e mostrate nel concreto nella seconda parte, in cui vengono presi ad esempio manufatti e architetture della città del Cairo. L’esposizione è precisa e ben comprensibile anche da non addetti ai lavori, anche se l’argomento può risultare ostico se non si è interessati a capire il forte legame fra estetica e religione.

Elena Cicalini

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Il saggio, sottoposto a peer review per la pubblicazione, precisa di non essere rivolto soltanto a specialisti islamologi e ai musulmani, ma anche a filosofi e lettori colti interessati all’argomento ma digiuni di lingua araba. Questo spiega le semplificazioni e le traslitterazioni dei nomi arabi e persiani, ma allo stesso tempo la frequente presenza di termini filosofici e di paragoni con le teorie filosofiche e artistiche della cultura occidentale e medio-orientale. La trattazione è ben strutturata e indaga il rapporto che l’Islam ha instaurato, nel corso della sua storia, con le arti figurative, la musica, la poesia e l’architettura, riflettendo soprattutto su quella che è una caratteristica saliente di questa religione: la dialettica tra esteriorità e interiorità, tra astrazione e realtà. Riflette sulla centralità ermeneutica della simbolizzazione e su come il rapporto tra le arti e la realtà riesca a esplicitare il legame tra bellezza e potere nell’Islam. Dà esempi pratici dei concetti, in precedenza esposti in maniera teorica, attraverso la riproduzione di sure, versetti, poesie etc. e il Corano appare come un vastissimo campo di ricerca per le analisi strutturali e le distinzioni linguistiche propedeutiche alla penetrazione del suo significato.
È tuttavia poco accessibile a chi non ha molta confidenza con la storia della filosofia e con la terminologia specifica del settore.

GS

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Libro di difficile lettura per una neofita come me ma molto stimolante. Ti incuriosisce e si studia con vocabolario alla mano.

Lucia Crapuzzi

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Nonostante nella premessa l’autore affermi che sia un testo per esperti non lo è affatto, è un interessante excursus sul rapporto tra Islam e arte.

Maria Crevaroli

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Leggendo i titoli dei due libri inviatemi, ho subito pensato che questa volta non avrei portato a termine la lettura degli stessi perché gli argomenti non m’incuriosivano più di tanto. A maggior ragione quando avendo iniziato a leggere dal volume Estetica islamica Astrazione e realtà di Massimo Campanini, edizioni Morcellanea, e nella premessa si dice: “Questo libro si rivolge agli islamologi e ai musulmani, ma anche ai filosofi e ai lettori colti interessati all’argomento e digiuni di lingua araba.”, insomma si presenta come un libro che può riguardare solo pochi, filologi, sociologi e simili.
Ma quando nelle primissime pagine leggi: “… la cui bellezza e limpidezza era accresciuta dalla riflessione su di esso dell’opera altrui”, e andando più avanti “la bellezza è verità e la verità bellezza” e successivamente “… tutti gli esseri umani nascono appartenenti alla religione naturale e solo l’educazione li trasforma in credenti di una religione storica.”, ho pensato che bastono queste notevoli frasi per stimolare la lettura di questo libro.
E la curiosità mi premia, facendomi incontrare un’espressione che possibilmente è stata sempre attuale: “I falsi dèi, i falsi beni del mondo sono solo apparenza che getta fumo negli occhi agli uomini illusi o ingannati.”
Nel secondo capitolo “Ontologia poetante”, è riportato un brano dal Muqaddina di Ibn Khaldùn: “Gli arabi fecero della poesia l’archivio della loro storia, della loro saggezza, della loro nobiltà, e la pietra angolare della loro dote naturale di esprimersi correttamente, in modo forbito.”, che insieme a riferimenti poetici arabo-islamici, mi riportano alle poesie della corte di Federico II in Sicilia le quali probabilmente hanno costituito la base dello sviluppo costruttivo della lingua e della letteratura italiana in volgare.
Mentre nel terzo capitolo “L’architettura islamica: bellezza e potere”, si afferma che: “le grandi opere dell’architettura islamica, … possono essere considerate come dei commentatori in pietra del Corano”, e la Cappella Palatina di Palermo insieme a tanti altri monumenti sono l’esempio di quanto la cultura islamica sia stata preponderante in Sicilia e quanto abbia armonizzato una lunga stagione della sua fioritura.
Insomma, un libro anche se di nicchia, ti fa scoprire tante raffinatezze culturali.

Vito Mauro

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Il saggio di Campanini l’ho preferito all’altro libro per maggiore famigliarità degli argomenti trattati: l’estetica e l’architettura. Sono laureata infatti in architettura al Politecnico di Milano e a suo tempo arricchii il mio piano di studi con un esame fuori sede frequentando il corso di Estetica del Prof. Elio Franzini, oggi rettore dell’Università degli Studi di Milano. Il connubio di arte e filosofia per la comprensione dell’iconografia geometrica islamica prendendo come esempio rappresentativo l’Alhambra di Granada nelle sue splendide immagini avrebbe necessitato di una lettura meno affrettata per essere apprezzata in tutte le sue sfumature. Così come le numerosi citazioni di autori letterati come Thomas Mann o autori filosofici che spaziano da Platone a Heidegger. Non è un libro facile, servono buone basi di filosofia. In tutta questa profondità di astrazione si apprezza la presenza di immagini che donano concretezza al discorso.

Paola Vittoria Pignataro

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Libro complesso nato per gli studiosi della materia in certa misura "volgarizzato" per la comprensione su più vasta scala, resta comunque una lettura impegnativa e di continui rimandi all’approfondimento.

Vera Vinci

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Argomento interessante anche se evidentemente rivolto a un pubblico specializzato. Scendo un po’ lo slalom tra le citazioni troppo tecniche mi ha fatto riflettere sulla contraddizione che c’è tra arte e religione.

Alessandra Tesini

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Un libro, come da premessa dell’autore, rivolto a ’islamologi, musulmani, filosofi e lettori colti interessati all’argomento e digiuni di lingua araba’.
Ho colto sicuramente l’impegno e la profonda conoscenza dell’autore sull’argomento trattato ma non sono riuscita ad andare avanti più di tanto.

Erika Pezzolato