< Filippo IV di  Aurelio Musi (Salerno)

Qui di seguito le recensioni di FilippoIV raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Filippo IV: Una figura che si è rivelata particolarmente complessa e fragile. Interessante la narrazione della sua vita, suddivisa in tre fasi: giovinezza austera, maturità all’ombra del suo Valido e vecchiaia malinconica, sempre ben inquadrata nel contesto non solo storico dell’epoca. Utile anche i rimandi alle figura paterna e soprattutto del nonno che era stato in grado di creare una vera potenza, destinata al declino.

Mariagrazia Catolino

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Libro molto interessante e ben scritto. Il personaggio è descritto in maniera molto accurata, può essere anche un testo importante per chi deve studiare il periodo storico. Saggio non facilissimo da leggere ma comunque consigliato.

Valeria Rago

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Mi hanno sempre affascinato le biografie di uomini e donne che hanno avuto un grande rilievo storico. Questo saggio sulla figura di Filippo IV di Spagna detto El Rey Planeta (per l’enorme estensione dei suoi possedimenti - in cui si diceva non tramontasse mai il sole), è stato veramente interessante. Mi sono appassionata nella lettura grazie all’abilità dell’autore, che è riuscito a ricreare un quadro dettagliato delle vicende storiche, politiche, personali e familiari del monarca spagnolo, dal giorno della sua incoronazione nel 1621, fino alla sua morte nel 1665. Tutto ci viene descritto con cura e precisione: i fasti della Corte di Spagna, i difficili anni di guerre e rivoluzioni, i gravi lutti familiari, il declino dell’impero. Grande rilievo viene dato alla personalità di Filippo IV, uomo colto per l’epoca, mecenate di artisti come Velasquez e Rubens di cui possiamo ammirare numerosi ritratti. Proprio da questi cogliamo nello sguardo la malinconia che lo contraddistinse negli ultimi anni della sua vita e che viene associata al malinconico declino della potenza mondiale della Spagna.

Mara Cerbini

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Mentre era in atto la guerra dei trent’anni, nel 1621 a Filippo III succedeva il sedicenne Filippo IV.
Signore di un impero immenso, che si estendeva dal Perù , al Messico , al Brasile , Africa, Asia, Portogallo Spagna, Italia e Paesi Bassi, "El Rey Planeta" ( questo il soprannome che allora gli fu dato ) fu uno dei sovrani più potenti del XVII secolo.
Filippo III aveva gettato le basi del "Siglo de oro " spagnolo, grazie al suo "valido " , il favorito duca di Lerma, che introdusse un nuovo tipo di mediazione tra il re ed i sudditi.
Filippo IV , anche grazie al lavoro costante ed instancabile del suo "valido ", il favorito conte-duca di Olivares, tentò di consolidare e rinnovare una egemonia totale della Spagna. Quando il rapporto tra il re ed il suo favorito si interruppe nel 1643, le minacce delle ribellioni periferiche , la crescente forza della Francia e di altre nazioni europee, condussero la Spagna ad un inarrestabile declino.
Aurelio musi, allievo di Giuseppe Galasso,( uno dei più grandi storici del XX secolo), è stato insegnante di storia moderna all’università di Salerno, ed è uno dei massimi esperti di storia spagnola del ’600/’700, e del regno di Napoli. Egli ha dedicato a questo re spagnolo , un saggio imponente, minuzioso, eccezionalmente documentato; la dimensione pubblica e quella privata vengono analizzate a fondo e con dovizia di particolari. Le vicende di corte si intersecano con quelle pubbliche ed internazionali.
Il "re libertino" fu colpito da molti gravi lutti e da sfortunate vicende familiari, e queste, connesse con il travaglio di un impero europeo sul viale del tramonto, produssero una profonda trasformazione sia del sistema politico, sia della personalità del sovrano.
Tutto splendidamente descritto.

Francesco Manzo

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È una biografia avvincente perché spiega in modo chiaro e dettagliato la vita di Filippo IV di Spagna e del suo impero “malinconico” che, nel giro di qualche decennio, oscillò tra apogeo e declino, tra delirio imperialistico e speranza di restare il centro del mondo, tra sfarzo e decadenza. Si parla della cultura e della società del suo tempo, ma anche della vita privata del sovrano.
Amando la storia e le biografie lo consiglio caldamente.

Raffaella Bianco

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Un saggio storico può avere, fondamentalmente, due tagli: uno più accademico e rigoroso, nella forma letteraria e nell’esposizione di fatti e vicende, e uno più "pop", quasi una divulgazione narrativa più leggera, senza che ciò significhi un approccio meno serio alla materia trattata.
"Filippo IV" si inserisce senza ombra di dubbio nel primo filone e il suo autore, Aurelio Musi, offre ai lettori una puntualissima e dettagliata cronaca non solo della vita del re spagnolo, ma anche della società iberica ed europea del ’600. Ovviamente il flusso di lettura a momenti è rallentato dalla mole di informazioni e fonti citate e, soprattutto l’approccio al libro, può risultare ostico, seppur superato lo scoglio iniziale la materia diventi molto interessante. Una lettura impegnativa e che richiede uno sforzo di concentrazione abbastanza importante. Consigliata a chi è un vero appassionato di storia.

David Padovani

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Libro ben scritto, un po’ lungo. Un affresco del periodo storico

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Storia di un monarca che sale al trono nel momento in cui l’impero spagnolo si avvia verso il declino. La sua infanzia è segnata dalla prematura morte della madre quando aveva solo tre anni e da una grave malattia che lo porteranno ad avere una vera ossessione della morte. Riceve un’educazione molto rigida, repressiva e austera a tal punto che quando suo padre Filippo III morirà, egli ancora sedicenne inizierà una vita dedita al vizio e alle donne di ogni ceto sociale per soddisfare la sua sfrenata sessualità repressa. Assunto al trono con il nome di Filippo IV, nei primi anni si avvale della collaborazione del duca di Olivares licenziato poi a seguito della crisi con il Portogallo. Il malcontento nel regno dilaga ma anche senza Olivares , Filippo dimostra di saper governare con saggezza. A causa dei numerosi lutti (la prima moglie, numerosi figli e fratelli) e sempre più ossessionato dalla morte, conosce suor Maria, badessa del monastero di Agreda con cui il re intraprende una fitta corrispondenza dalla quale discende un rapporto di dipendenza spirituale e non. In questo contesto si evidenziano i primi segnali della decadenza dell’impero che Filippo IV cerca di arginare dando prova di essere un abile governante, sicuramente migliore rispetto ai primi anni di regno quando era dedito ai divertimenti più che agli affari di stato. La parabola discendente che porterà la Spagna a cedere il primato dell’Europa alla Francia di Luigi XIV è cominciata ma Filippo non sarà in grado di invertire la rotta.

Monica Rosi