< G8 Genova 2001 di  Gianluca Prestigiacomo (Chiarelettere)

Qui di seguito le recensioni di G8Genova2001 raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Interessante racconto sul G8

Cristal Luciani

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2. Il dito e la luna
Simone Tuzza
Meltemi editore

Il testo è interessante ma, a mio parere, destinato ad un approfondimento dei temi anche piuttosto accademico e, quindi, rivolto ad un lettore interessato a queste tematiche. Risulta, in qualche modo, un testo più ‘freddo’ e, di conseguenza, meno attraente (almeno per me). Mi sembra, inoltre, che le citazioni in lingua originale, non supportate dalla traduzione italiana, appesantiscano inutilmente la lettura comunque sufficientemente impegnativa

Livia Tabanelli

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In questo libro emerge la capacità dell’autore di trasformare un’intervista in un racconto, su persone che hanno raggiunto una consapevolezza sul proprio percorso LGBTQ
C’è determinazione, forza e passione in queste persone
Non no mai letto niente prima d’ora dell’autore, ma questo per me è stato un buon inizio, soprattutto perché in famiglia sono presenti queste Persone

Rosaria Lacitignola

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Un spaccato di un’Italia che non avremmo mai voluto vedere lo troviamo qui espresso con lucidità analitica.
Un libro coinvolgente che non può lasciare indifferenti anche perché scritto da chi era presente in quegli assurdi giorni a Genova e ha vissuto una realtà dilaniante.
Prestigiacomo è un autore che non fa sconti, neanche a se stesso.

Edmea De Paoli

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Questo libro mi ha fornito notizie inedite e interessanti. Lo stile è asciutto e spesso riesce a essere imparziale. Un’analisi dei fatti dal punto di vista dell’ "altro fronte" che mi ha colpita ed emozionata.

Diana Zacchello

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Anche se non è il mio genere, questo libro mi ha veramente appassionata, la scrittura è sia scorrevole che avvincente, nella sua tragicità. L autore ci mostra gli eventi da un osservatorio speciale,con semplicità e accuratezza.ritengo di essermi arricchita con questa lettura, lo consiglierò senza altro ad amici e familiari.

maria silvana negri

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Più che un saggio questo testo sembra essere un report giornalistico. In effetti l’Autore cita che quando si era trovato di fronte alla scelta di cosa fare della propria vita lavorativa, aveva valutato l’alternativa di intraprendere il mestiere della carta stampata, risolvendosi poi ad optare per la carriera di investigatore all’interno della DIGOS.
L’ obiettivo che l’Autore si è posto nella scrittura di questo libro è quello di raccontare la catena dei fatti terribili che si sono succeduti nei giorni del vertice dei G8 a Genova nel 2001, avendoli vissuti sul campo, appunto, come operatore di pubblica sicurezza. Gli errori ed orrori che hanno macchiato quell’evento disastroso sono descritti minutamente e in maniera sapiente. La cronaca è sincopata e rende molto bene l’idea della frustrazione mista all’orrore di chi si è trovato nell’impossibilità di governare un evento che fin da subito è sfuggito al controllo di chi doveva invece garantire l’ordine pubblico. Purtroppo i 2 fatti che più sono rimasti nella memoria collettiva, l’uccisione di Carlo Giuliani e il macello della Diaz, sono appena accennati in poche pagine dal momento che l’Autore non era fisicamente presente mentre si svolgevano.
Quello che non mi ha convinto di questo libro è che manca un’analisi approfondita di quali sono state le cause che hanno portato al totale fallimento del governo della sicurezza del vertice. Una domanda per tutte, forse neanche la più complicata: al di là degli errori di imperizia o sottovalutazione, come è possibile che i Black Bloc abbiano dimostrato di avere un’organizzazione militare estremamente più efficace delle nostre forze dell’ordine?
L’Autore individua la ‘globalizzazione’ come causa di tutti i mali, tanto da immaginare come il mondo avrebbe avuto tutt’un altro corse se quel vertice non ci fosse proprio stato. Pur essendo una tesi condivisa da molti, andrebbe quantomeno articolata.

In sostanza, il libro è scorrevole e la lettura viene facile, però non aggiunge molto a quello che è rimasto nella memoria di quegli eventi così come erano stati descritti all’epoca dai giornalisti presenti.

Roberto Viale

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G8 Genova 2001 è la ricostruzione, attraverso gli occhi di uno dei protagonisti, dei tragici eventi del summit di Genova del 2001. La lettura è scorrevole e rievoca le immagini rimaste impresse negli occhi di tutti coloro che vi hanno assistito. Gianluca Prestigiacomo, funzionario della Digos all’epoca dei fatti, cerca di spiegare, in primis a se stesso, i gravissimi comportamenti di cui si sono rese protagoniste le forze dell’ordine nei tre giorni del G8. Il libro ha il pregio di ricordare che i fatti di Genova hanno avuto la forza di spezzare un movimento di protesta che stava assumendo forza unitaria e connessioni internazionali, lasciando per anni senza voce chi intendeva opporsi alla globabilizzazione economica di stampo neoliberista.

Luigi Verducci

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Siamo a Genova nel 2001, in occasione del G8. Accanto a gruppi di manifestanti non violenti, ecco quelli organizzati che daranno vita a scontri violentissimi con le forze dell’ordine mettendo la città a ferro e fuoco con assalti e distruzioni di banche , negozi. Le forze dell’ordine, mal gestite, forse volutamente, reagiscono di fronte ad attacchi dei dimostranti più volenti ma eccedendo in modo violento, in situazioni che non richiedevano tali risposte. Ne fanno le spese tante persone, a cominciare dal ragazzo ucciso e dal giovane ed inesperto carabiniere che, pur sopravvissuto, vedrà la sua vita distrutta. Un libro duro, necessariamente, che non fa sconti a nessuno, e fa capire come trame oscure, a livello politico, abbiano volutamente portato al dramma di quelle due terribili giornate di Genova.

Gianluigi Naccarato