< Herr Hitler. Nascita di un Führer di  Paola Sorge (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di HerrHitler raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Non mi ha presa sin da subito,non so definire bene il perché ma l ho sentito asettico, troppo descrittivo e cavilloso

Roberta castriota

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La narrazione si apre con il Putsch di Monaco la sera dell’8 novembre del 1923. In una birreria, a Monaco, irrompe Adolf Hitler e si presenta come il nuovo capo della Baviera.
Da Monaco, l’autrice ci riporta indietro negli anni. A Leonding, quindi a Linz, per rintracciare un giovane Adolf alle prese con le difficoltà familiari e i suoi sogni d’artista. A Vienna gli anni poveri, poi al fronte, a Berlino, a Monaco per ritrovare un uomo sicuro e fanatico, che ha assorbito l’arte oratoria e la carica di odio contro gli ebrei di Karl Lueger, l’amore di von List per la svastica ed è pienamente consapevole di esercitare con i suoi discorsi un forte potere sulle masse. Nelle pagine che seguono, c’è tutta la scalata di Hitler al potere, connotata degli incontri decisivi per il suo programma politico. Divenuto oratore scioccante parla al pubblico senza mezzi termini e il pubblico, avido di emozioni, lo ascolta rapito.
L’epilogo, noto a tutti, è datato 30 Aprile 1945 e conclude il libro.
Musica, teatro, disegno, pittura, libri, amicizia. Difficile pensare che possano essere stati parte della vita di Hitler. Ancor più immaginarlo giovane sognatore, amico e riconoscente, nelle vesti di zio Wolf e poi di zio Alf, uomo disperato per la sua donna. Arduo riunire in un solo pensiero il suo nome e un ragazzo in cerca di identità, oppure un figlio che trema al pensiero del padre che rientrerà in casa. E invece questa narrazione osa presentarci, in parallelo con i fatti storici, un ritratto interiore del leader tedesco, la sua ascesa al potere, dalla giovinezza agli incontri che contribuirono a formare il Fuhrer. Mai prima avevo indagato questi aspetti personali.
La lettura è scorrevole. Il racconto dei fatti è meticoloso e mai rigidamente sequenziale. Ho apprezzato la narrazione dell’Adolf privato, la sua evoluzione da giovane incerto a cancelliere, da spaesato provinciale a signore raffinato e cordiale.
Manca l’indice e denominazione dei capitoli (ben 62) e questo rende difficile orientarsi nella rilettura con riferimento a episodi specifici.

Assunta Guercia

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Un tema su cui si è molto scritto e in un anno di guerra molto "depistato"

MICHELE LA ROSA
michele.larosa@unibo.it

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una riflessione necessaria sulle aree interne, si tratti di montagna ,pianura o coste. Necessaria e dolorosa su una parte del Paese che sparisce in silenzio portando con sè storia , tradizioni e diversità. Un monito sulla cecità della progettazione politica e ambientale . Il tema della Paesologia viene trattato in 15 brevi testi tanto differenti nella forma espressiva(molto bella la prosa poetica che descrive la catastrofe ambientale del mio Veneto) ma tutti ugualmente efficaci.

Valeria Bedei

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Una biografia puntuale e precisa scritta come un romanzo. Fa penetrare il lettore nella psicologia del protagonista facendo capire chi è stato, da dove viene e come arriva Adolf Hitler a diventare il rappresentante del Male, come viene percepito da tutti. Bel libro, l’ho apprezzato, io che non amo i saggi e tantomeno le biografie.

Raffaele Tummolo

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Un tema piuttosto inflazionato, trattato e ritrattato, ci voleva del coraggio per imbarcarsi a scrivere ancora di Hitler e delle sue gesta. Niente di entusiasmante, per giunta anche molto lungo ma almeno ben scritto, piuttosto scorrevole. Sì, sono in ritardo. Per forza.

Leonardo Canulli