< Il comunismo italiano. Una cultura politica di  Giuseppe Vacca (Carocci)

Qui di seguito le recensioni di IlComunismoItaliano raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Interessante trattazione critica di un periodo della storia italiana studiato e indagato da tanti punti di vista in epoche successive. Per me resta sempre una importante testimonianza.

Angela Lambri

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Conoscevo già Giuseppe Vacca, ho avuto modo di apprezzare il suo ultimo saggio che conferma la sua profonda conoscenza del pensiero di Gramsci e dell’evoluzione del partito comunista. Riconosco una capacità comunicativa che sa catturare l’attenzione, non scadendo nel formalismo e nella monotonia che spesso caratterizzano saggi di argomenti così particolari. È un libro da consigliare a chi vuole approfondire l’argomento.

Emanuela savelli

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Un saggio molto interessante sul fenomeno del comunismo in Italia; l’autore riesce a dare un’approfondita spiegazione dei più importanti personaggi ed eventi storici protagonisti di tale dottrina e spiegando al lettore come essa sia stata influente nella sua formazione intellettuale.

Alessandra Cossa

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Un lavoro complesso e molto interessante. Racconta con dovizia di particolari un piano prospettico importante della storia italiana. Non risparmia critiche, anche se sostiene la centralità di Togliatti e delle scelte, talvolta difficili, sostenute. Bizzarro scegliere tra un libro di storia così complesso e un manuale di autostima.

Alessandro Bove

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Giuseppe Vacca, storico del pensiero politico, ci propone questo saggio in occasione del centenario della nascita del PCI. Attraverso lo studio del pensiero di Gramsci e Togliatti, padri fondatori del partito, ci indica due percorsi di ricerca distinti: uno dedicato all’analisi politica, l’altro alla storiografia gramsciana del Novecento.

Luigia Donato

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Il Comunismo Italiano, di Giuseppe Vacca edito da Carocci Editore, è un saggio di media lunghezza (circa 280 pagine), che ha lo scopo di ricostruire la storia del Comunismo in Italia, dalle sue origini fino ad arrivare al 1943 circa.
Il saggio utilizza un linguaggio molto preciso: i fatti vengono riportati in maniera quasi asettica. L’autore si limita a riportare gli eventi senza mai lasciar intendere la sua opinione. È questo un dettaglio che ho notato subito perché ho letto prima l’altro libro (Io sono più amore) dove invece la scrittura è ricca di aggettivi, a volte anche troppi.
Un’altra differenza che ho notato con l’altro libro in gara è che è complesso mantenere alta la concentrazione con questo tipo di scrittura.
Essendo abituata a leggere romanzi, quando leggo i saggi mi sembra di essere a scuola o all’università e mi è quindi difficile riuscire a leggere in maniera continua senza perdere la concentrazione, visto che di solito leggo per piacere. In questo caso, però, l’autore ha il pregio di costruire periodi brevi, utilizzando un lessico semplice e di facile comprensione. In questo modo anche io che non studio Storia o Filosofia, sono stata in grado di apprezzare gli eventi riportati e seguire in maniera abbastanza continua le idee e gli episodi più salienti della storia del PCI.
Un aspetto molto interessante, e che sto imparando ad apprezzare leggendo i vari saggi di questo torneo, è l’utilizzo che viene fatto delle citazioni. L’esposizione degli eventi viene spesso interrotta da piccoli brani presi da altri scritti per avvalorare il concetto che si sta presentando.
Ad esempio, nel primo capitolo, quello dedicato a Gramsci, vengono esposte le idee di Gramsci riportando spesso brani di discorsi da lui tenuti o stralci di passaggi presi dalle lettere che scrisse durante gli anni della prigionia.
In questo modo, pur rallentando un po’ la narrazione, viene data la possibilità al lettore di immergersi ancora di più nel testo e trovare un riscontro immediato rispetto al concetto che si sta presentando.

Alice Ronzoni

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Libro dalla tematica interessante e di spessore, per accademici o appassionati di storia. Emerge la stratificazione degli studi dell’autore e anche se a tratti risulta un volume complesso, il lettore curioso può acquisire un quadro della storia italiana.

RB

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Giuseppe Vacca percorre, nel suo saggio, la storia del comunismo italiano dalla nascita fino agli anni 70. Inizia esaminando vira e pensiero di Antonio Gramsci, e questa è per me la parte meglio riuscita dell’opera, per analizzare poi il pensiero di Togliatti e degli eventi fino agli anni ’60, per concludersi infine con le pubblicazioni prodotte da esponenti del PCI negli anni 70 miranti alla ricostruzione della storia e delle politiche del partito. Il saggio, pur non essendo molto corposo, è abbastanza impegnativo ma interessante, anche per me che non avevo particolare interesse all’argomento. Sicuramente utile per approfondire l’esperienza italiana del comunismo, andando al di là degli slogan che oggi caratterizzano la politica del nostro Paese

Milena Bertacchini

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Nonostante meno accattivante per me la saggistica come sfera di interesse, ho trovato molto interessante la stretta relazione tra la cultura italiana intesa come prodotto della nostra storia e la visione ideologica dei due intellettuali Gramsci e Togliatti, che hanno contribuito alla costruzione di una repubblica democratica aperta verso l’Europa

Alessandra Capurro

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Saggio ponderoso sulla storia del PCI dalla sua nascita sotto la guida di Gramsci fino alla direzione di Berlinguer. Ricchi riferimenti bibliografici sostengono le tesi dell’autore a favore della visione gramsciana del marxismo e dello sforzo di Togliatti per affrancarsi dalla soffocante presenza del PCUS. L’argomento è per addetti ai lavori e per i professionisti delle controversie interne al movimento comunista del ’900. Per i dilettanti risulta un po’ indigesto.

Paolo Mori

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Un libro decisamente impegnativo e per pochi.
Un saggio fedele e rigoroso con molte note.
Frutto di una ricerca attenta, ma anche autobiografico.
E’ una opera interessante con la quale Giuseppe Vacca presenta trenta anni di risultati di ricerche e studi sulla cultura politica del comunismo italiano fornendo motivazioni di carattere storico.

Grazia Bartolo