< Il coraggio dei sogni. Una cordata solidale per l’Hindu Kush di  Tarcisio Bellò (Hoepli)

Qui di seguito le recensioni di IlCoraggioDeiSogni raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il libro di Tarcisio Bellò (Vicenza 1962, 60 anni) è decisamente il migliore fra i due. È il classico, normale, molto tecnico, libro scritto da un grande scalatore sulle montagne dell’Hindu Kush in Pakistan, che frequenta da più di un ventennio. Racconta in ogni dettaglio le sue innumerevoli scalate di cime, per lo più inviolate, fra i 5 e i 6.500 metri. Parla dei suoi compagni d’avventura (compresi quelli che muoiono), ma anche dei villaggi e delle poverissime popolazioni locali, con cui entra in grande amicizia e che aiuta fra una scalata e l’altra – e soprattutto raccogliendo fondi qui in Italia - a costruire un ponte, un acquedotto, una scuola-convitto di alpinismo con lo scopo di sviluppare l’economia e il turismo di montagna. Vive per mesi la loro vita, riferisce approfonditamente le loro usanze (che animali allevano, come fanno il formaggio, come giocano i bambini, ecc.). Scopre addirittura che usano parole molto simili alle nostre e con analogo significato: basta, cuccia, ciuccio (p. 214).
Curioso che il mio fruttivendolo pachistano di via Fondazza, a Bologna, venga proprio da quelle parti, dalla valle di Hunza… Ma non è per questo che preferisco il libro di Bellò all’altro. È scritto meglio e soprattutto è più vero, perché racconta esperienze vissute dall’Autore sulla propria pelle.

Paolo Bettini

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Ho seguito il tuo consiglio!

Chiara Fasano

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Nonostante le 400 pagine scorre come un romanzo, è avvincente, anche per chi, come me, non è propriamente un appassionato della montagna. Si riesce ad immergersi in ambienti sconosciuti e per certi versi ostili, così come il contatto con culture e persone lontane risulta autentico, non didascalico. In una parola: appassionante.

Marina Tornaghi

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Impegno ci vuole anche per affrontare centinaia di pagine fitte di storie di montagne nell’Hindu Kush; sorie di solidarietà, di drammi, di conquiste, di misteriosa bellezza. Fatica minima di fronte a quella compiuta dai protagonisti per una coraggiosa, impavida opera solidale.

Francesco Maria MASSETTI

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Molto interessante, molto dettagliato.
Si riescono a conoscere a fondo le fatiche di chi scala e il valore della collaborazione

Arianna Brunello

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Amo la montagna, pertanto credevo che la lettura di spedizioni e cordate, di campi base e di cime pericolose, mi avrebbe molto coinvolto. Tuttavia, forse per l’eccessiva densità (il libro, a mio parere, non gode di quella "leggerezza" invocata da Calvino), forse per le mappe di qualità non eccelsa, "Il coraggio dei sogni" non è riuscito a trasmettermi quella passione e quella forza che, pure, percorrono il testo.
Molto interessante l’appendice con curiosità e storie sulle valli poste tra Hindu Raj e Hindu Kush.

Dario Forlani

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Ho trovato un Testo molto tecnico troppo, per addetti a imprese le più ardite. Ricco di fotografie molto belle ed eloquenti, che accompagnano i bivacchi, le scalate, le relazioni fra i popoli.
Ero rimasta a " Io e la montagna" di Walter Bonatti del 1961 più semplice ma vissuta che ti sentivi con lui

Michela Ravara

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Bel libro, scritto bene e di facile lettura; gli argomenti trattati in forma di diario delle esperienze descritte finiscono per attrarre il lettore sempre di più durante la lettura del libro,. Vengono messe in risalto sia la bellezza della natura che gli aspetti sociali delle popolazioni incontrate

Roberto Bicocchi

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Un libro tecnico e molto dettagliato che trasuda la passione per la montagna. Ciononostante la lettura è piacevole, scorrevole.

Carolina Ciardini