< Il delitto di Giarre di  Francesco Lepore (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di IlDelittoDiGiarre raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Da un fatto di cronaca si descrive la nascita del movimento lgbt, dei passi che ha fatto negli anni e di come questa presa di consapevolezza sia molto importante per dare ai nostri figli un mondo migliore.

Eva Vinci

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Il libro è incentrato su un fatto di cronaca nera, estremamente importante per il periodo storico che stiamo vivendo.
L’autore riesce a descrivere, con estremo dettaglio, gli avvenimenti che hanno portato a questo omicidio, e si sofferma in particolar modo sulle sue conseguenze.
L’argomento viene contestualizzato molto, facendo comprendere come un singolo avvenimento del passato abbia avuto così tanto riscontro, fino a nostri giorni.
Consiglio vivamente questa lettura a tutti i miei coetanei, per comprendere dove è nato il movimento di emancipazione LGBT+, siccome la vittoria è ancora molto lontana e si può andare avanti solo conoscendo la realtà dei fatti.
Un pezzo di storia italiana.

Anthony Giampà

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Ricostruzione storica dell’Arci-Gay, partendo dall’omicidio di due giovani ragazzi di Giarre. Dell fatto orrendo colpisce in modo particolare il comportamento e il pregiudizio di chi avrebbe dovuto ricercare responsabili e fare giustizia. La scomparsa degli atti investigativi è emblematico di come sono state condotte le indagini. Interessante la ricostruzione storica del movimento Arci-Gay, forse troppi i nomi riportati a discapito delle discussioni e riflessioni che accompagnarono il movimento.

Lucia Crapuzzi

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Un libro che dovrebbero leggere tutti , purtroppo attualissimo sebbene il fatto di cronaca risalga al 1980 ; un libro che entra nell’anima e fa male .

Alessandra Allegritti

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Ho apprezzato l’opera di Lepore, perché la storia di Toni e Giorgio deve essere raccontata e ricordata sempre.
Lepore ha raccontato il delitto di Giarre come un’inchiesta ripercorrendo le ultime ore di vita dei due giovani, il momento in cui sono stati trovati i loro cadaveri. Mi è piaciuto che il racconto sia stato quasi oggettivo e che sia stato ben caratterizzato il contesto familiare e geografico in cui Toni e Giacomo siano cresciuti. L’unico problema è che questo racconto quasi didascalico può non coinvolgere emotivamente il lettore. Tuttavia è solo una questione di gusti personali.

Federica P.