< Il dio degli incroci di  Stefano Cascavilla (Exorma)

Qui di seguito le recensioni di IlDioDegliIncroci raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il Dio degli Incroci tratta un tema molto interessante e molto attuale ovvero quello del mondo, il nostro pianeta Terra e di come esso e i suoi luoghi abbiano un’anima, una propria identità, autonomia. Questo aspetto al giorno d’oggi è completamento ignorato, l’uomo considera la Terra come un oggetto proprio di cui disporre come preferisce ma il mondo c’era molto prima di noi esseri umani e non è nostro da possedere. Il problema che ho riscontrato in questo saggio, personalmente, è che il tema è stato tratto in una modalità a me poco congeniale. Il testo pare un flusso di pensieri dello scrittore, senza riuscire a trovare un vero filo rosso tra i vari capitoli che sembrano scollegati, come si effettuassero dei salti senza reali ponti di collegamento tra un luogo e un altro, tra un’esperienza e l’altra.

Ambra Capelli

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Il libro a tratti raggiunge una verticalità poetica. Un viaggio attraverso lo spazio e i luoghi in ogni latitudine del globo. La tensione narrativa è felicissima, la lettura è piacevole ed i continui rimandi ai temi mitologici creano una sorta di corto circuito nel lettore. La narrazione procede a scatti come se ogni paragrafo fosse uno scatto nitido. Notevole è la capacità descrittiva dei luoghi vulcanici. Gli incroci non sono altro che un pretesto per entrare ed uscire dal labirinto di ogni essere umano. Un libro perfetto per intraprendere un viaggio come una pallina di un flipper, ogni luogo appena sfiorato s’illumina.

francesco margani

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Un bel reportage di viaggio capace di accompagnarti nella ricerca delle origini di una sensazione che accumuna tutti gli uomini: il senso di appartenere ad un luogo. L’autore sa conciliare la descrizione di luoghi e culture ricche di suggestioni a un’analisi che ripercorre il pensiero di grandi pensatori come per esempio Gothe e Jung. Un libro certo interessante, che richiede una lettura attenta.

Maria Grazia Peluso