< Il flagello e la cura di  Ugo Amati (TabulaFati)

Qui di seguito le recensioni di IlFlagelloELaCura raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Ugo Amati, psichiatra, psicanalista e romanziere, in Il flagello e la cura racconta il suo lockdown del Marzo- Maggio 2020 condividendo con il lettore smarrimento, angosce, sogni (ed incubi) di quel periodo che con la sua drammaticità ci ha fatto sentire inermi di fronte all’ignoto.
Amati cerca spiegazioni ed input grazie a due televisori perennemente accesi: uno sintonizzato su un canale allnews per tenersi aggiornato sulla tragedia globale, l’altro su film e documentari
che, insieme alla lettura, lo aiutano a trovare un senso agli eventi di quei giorni. In questo percorso si affida spiritualmente a Jacques Lacan, suo mentore e padre putativo, e dialetticamente all’amico Gianfranco Angelucci che con il suo approccio junghiano lo traghetterà verso la fine del lockdown "a rivedere le stelle".

Lavinia Gulí

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ho trovato il saggio molto difficile per i continui rimandi psichiatrici psicologici, anche se di interessante sviluppo.

alessandro spinello

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Un diario dei mesi di pandemia. Lo psicanalista Ugo Amati dà libero sfogo a riflessioni che accompagnano i giorni del lockdown e a sogni a dir poco fantasiosi, e si sa che raccontare i propri sogni desta sempre un po’ di noia in chi li ascolta, perché spesso non hanno né capo né coda. Sebbene le prime pagine scorrano facilmente, avanzando con la lettura ci si trova invischiati in un racconto che sempre più appare egocentrico, ridondante e confusionario.

Maria Rolli

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L’idea di un diario dei pensieri della pandemia era interessante ma questo nello specifico per me è troppo auto celebrativo.

Serena Salomè