< Il gioco dell’oca di  Matthias Canapini (Prospero)

Qui di seguito le recensioni di IlGiocoDellOca raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Tramite l’autore e le testimonianze riportate è facile addentrarsi nelle storie personali e nella Storia in cui si inseriscono. Un linguaggio semplice e diretto, onesto, quasi un flusso di coscienza senza filtro con il quale l’autore fa da Virgilio per il lettore nell’Inferno delle migrazioni.

Marco Mirabella

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Il gioco dell’oca denota una commuovente scrittura caratterizzata da una schiettezza limpida e da una semplicità discorsiva che disarma.
Il gioco dell’oca nella realtà vede il caso decidere le sorti delle pedine mosse dai giocatori, e una tenacia a valle che è fine a sé stessa e che è protesa solo verso la vittoria, verso il termine del percorso intriso di inaspettati ostacoli. Tutt’altro è il gioco che viene affrontato da chi è proteso ad una vittoria che è riconquista si sé: “il migrante è un uomo in attesa, per certi versi un uomo a metà: il corpo nella sospensione dello spazio, la mente protesa al futuro”.
Matthias Canapini entra a stretto contatto con chi, pedina di sé stesso, riconosce gli ostacoli, certamente non inaspettati, e che con tenacia e coraggio li insegue, a scapito della propria vita.
“Ci sembra importante agire contro l’odio che identifica l’immigrato come il colpevole di tutti i mali politici ed economici.”

Aurora Maglione

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Libro forte, intenso bello, coinvolgente. Un tema attualissimo trattato dal di dentro. A malincuore debbo però preferire il libro n. 2.

Leonardo Arnone

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Si tratta di un libro di storia, un libro che mette ordine a fatti di vita americani che hanno condizionato il mondo. Cose che sapevo già, mi può essere utile per future consultazioni e confermare i miei ricordi.

Gianantonio Cristalli

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L’Onda Sulla Baia è senza dubbio un saggio che descrive minuziosamente l’America di fine secolo, un America alla ricerca della libertà, che finirà, come già sappiamo, per influenzare l’intero globo.
Siamo di fronte alla grande rivoluzione culturale iniziata negli anni ’60 a partire da una generazione che ha percepito di non volere più appartenere a una società consumata dalla guerra e dall’oppressione di pensiero. Giovani ragazzi che attraverso l’arte, dalla scrittura alla musica alla pittura, cercarono di cambiare il mondo all’insegna di nuovi valori ora basati sulla solidarietà, sull’uguaglianza e sulla libertà di pensiero e di espressione, valori di fondamentale importanza se si pensa al mondo in cui oggi viviamo, sebbene alcune difficoltà evidenti e persistenti.
Per più di quattrocento pagine l’autore percorre con grande abilità descrittiva gli anni della rivoluzionaria Beat Generation e della “Summer of Love” degli iconici Hippie o figli dei fiori, dando voce a quei movimenti culturali e politici conosciuti come veri e propri miti, indelebili nell’immaginario comune globale.

Arianna Criscione

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Matthias Canapini affronta il tema delle migrazioni in vari paesi di Europa e Africa. Con garbo prende il lettore sottobraccio e lo accompagna in un campo profughi, in una stazione ferroviaria o su un sentiero alpino, ad incontrare gli ’invisibili’ o, come nel capitolo intitolato Senegal, i ’ritornati’.
Ci racconta di esseri umani che, avendo rinunciato alla casa tentano di conservare la loro dignità. E di quanti provano ad aiutarli con un crescente senso di inadeguatezza e sconfitta. ’Il gioco dell’oca’ è, insomma, un libro ’necessario’.

Isa Bonomi

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Ho trovato in questo libro vicende in parte già conosciute, nel caso della frontiera di Ventimiglia anche per esperienza diretta. Non si tratta di un vero e proprio saggio quanto piuttosto di una lunga narrazione di situazioni i cui tratti in parte ritornano più volte. Affrontando un tema del genere, però, ha senso riportare la sequenza di eventi a costo anche di ripetizioni, perché ogni singolo evento, ogni traccia, ogni vicenda umana va conosciuta e narrata nella sua durezza e tragicità

Ester Ghione

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Un intreccio di nove storie di migranti che trasportano il lettore lungo le rotte principali che dal Medio Oriente e l’Africa subsahariana arrivano fino a Berlino, Parigi, Stoccolma. Una scrittura tersa che racconta non solo i drammi di chi emigra, ma le vicende, motivazioni ed emozioni di chi li accoglie, li aiuta o, brutalmente, li ostracizza.

Lorenza Schiaffino

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Troppo presto, troppo attuale. Per affrontare l’argomento ritengo ci voglia distanza temporale

Elisa Zentilini

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Le diverse esperienze sul campo fatte dall’autore sono ben raccontate, i vari valichi di frontiera si somigliano per i meccanismi di respingimento ma si differenziano per le storie dei singoli, siano essi migranti o volontari di associazioni. Ogni storia è un mondo e le parole usate per raccontarla sono sentite e mai banali.

Laura Pianca

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A partire dal titolo molto evocativo, l’autore ci racconta il fenomeno dell’immigrazione attraverso le voci di chi, per motivi politici e personali, è costretto a intraprendere un viaggio cladestino con la speranza di trovare un futuro migliore.
Un libro molto umano che fà vedere l’altra faccia di questo fenomeno, grazie all’impegno non solo di operatori del settore ma anche di cittadini ch e hanno scelto di sposare una causa, anche a costo di andare contro i propri interessi.
Storie di vita umana, incastrate in meccanismi sociali e politici più grandi di noi, per un libro consigliato.

Francesca Pellegrino

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Un elenco di località dove sostano i migranti... Non si sente il coinvolgimento dello scrittore

Maria Fauciglietti

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Che bella storia , la storia di quegli anni ( che sono stati anche i miei);passione,entusiasmo,partecipazione,condivisione e forza ideologica, ma anche delusione e ripensamenti.

Un saggio ricco di esperienze personali e articolato nel tempo e nello spazio
Un gran bel lavoro di ricerca e di approfondimento









Assunta Picone

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Tutti conoscono il gioco dell’oca ma in questo libro l’autore racconta i viaggi dei migranti, dei richiedenti d’asilo, dei profughi, degli attivisti e, proprio come le pedine del gioco, anche loro vanno avanti, dall’Africa sub sahariana, tentando la fortuna per arrivare alla meta finale, l’Europa.
Leggendolo vediamo una sorta di taccuino, di ricordi, di appunti che queste persone decidono di raccontare in bilico sulle decisioni da prendere per il futuro.

Chiara Malavolta

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Argomento interessante. Bella la prefazione di Quirico. Approfondisce temi attuali.

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Quaderno di frontiera in cui si leggono appunti, esperienze, ricordi, paure di migranti che cercano di passare i confini. Confini sul territorio ma soprattutto il confine tra vite di guerre, torture, povertà e vite in cui si può sperare di stare meglio e costruire un futuro. Esperienze non solo dei migranti ma anche di chi aiuta il loro percorso secondo le proprie disponibilità, sfidando leggi che spesso dimenticano i diritti primari di ogni essere umano.

Silvia Giuliani

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Ci sono viaggi e viaggi, questo di Matthias Canapini rientra tra quelli più antichi e drammatici: seguendo le principali rotte dei migranti, dall’Africa al Medio Oriente, per approdare all’Europa, l’autore lega con un filo immaginario (la tenacia), tutti coloro che hanno dovuto intraprendere un cammino il più delle volte disperato.
Temi come deportazione, sgomberi, sicurezza, emarginazione, diventano il collante di una odissea che si è svolta e si svolge tutt’ora a latitudini diverse, ma che drammaticamente, quando non uccide fisicamente, lo fa nell’anima, indipendentemente dall’epoca storica o dal luogo. Lo sguardo di Canapini è senza ombra di dubbio privo di filtro e descrive un’umanità in transito come nel gioco dell’oca, alla ricerca di un futuro migliore.
E lo fa trascinando il lettore in maniera esclusiva, mettendolo direttamente dietro all’obiettivo, oppure chino sul taccuino a tentare di descrivere ciò che difficilmente si può dimenticare.

Ilaria Vitali

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Pur riconoscendo il valore e la qualità del libro, ho avuto più difficoltà ad arrivare fino in fondo. Sebbene sia una lettura quantomai attuale, non è sicuramente semplice da portare a termine.

Grazia Teresella Berva