< Il lutto e il nero di  Giancarlo Malacarne (Oligo)

Qui di seguito le recensioni di IlLuttoEIlNero raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il primo libro, “Il Lutto e il Nero”, è, a mio avviso, una lunga immersione attraverso il costume e l’affronto umano nei confronti dell’atto finale. È molto documentato e referenziale, piacevole e assai interessante da leggere, specie perché non cade in osservazioni personali scadenti, bensì dà a noi lettori la possibilità (critica, riflessiva, sociologica) di analizzare il contenuto. È stato davvero curioso capire la maniera in cui negli anni dell’età moderna si affrontavano le dolenti tematiche luttuose.

Albano Leba

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Non mi piace il genere, molto noioso da leggere

Carla M

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Testo accademico dove si analiza la potenza comunicativa e la teatralita’ del funerale dal tardo medioevo fino all’eta’ moderna.L’attenzione è focalizzata sui Gonzaga,di cui l’autore è un esperto conoscitore, con brevi "divagazioni" su monarchi Francesi e Spagnoli.Catafalchi,mummificazioni,potenza del rito,descrizioni analitiche ma a volte con salti temporali senza senso tra un defunto e l’altro che rendono confusionaria la lettura.

Marzio Stornelli

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"Noi pretendiamo che la vita debba avere un senso, ma la vita ha precisamente il senso che noi stessi siamo disposti ad attribuirle."
Con queste parole Herman Hesse cercava di spiegare quale fosse la strada giusta da percorrere per trovare un senso alla nostra esistenza.
Il saggio realizzato dal sociologo Luigi Manconi e dall’Arcivescovo Vincenzo Paglia pone in essere un multiforme ed acceso dialogo, volto ad affrontare e sviscerare le principali questioni che caratterizzano il senso della nostra vita. I due interlocutori si confrontano su svariati temi secondo due diverse visioni interpretative: da un lato un’ argomentazione religiosa, che decodifica gli accadimenti umani alla luce di una spiritualità suprema, illuminata dall’amore per Dio e per i propri simili, dall’altra abbiamo un’attenta analisi sociologica, disincantata e proveniente da un cosiddetto "pococredente", incapace di abbandonarsi alla fede e pronto a mettere in dubbio il trascendente.
Non è l’ennesimo saggio volto a propinare il secolare dibattito tra ragione e fede, ma una chiara disamina di problemi e dubbi del nostro tempo che non trovano una risposta precisa e che necessitano di una verità a metà tra entrambe le concezioni del mondo. Una cosa è certa: solo l’amore e la creazione di un attivo consorzio umano potranno abbattere le problematiche ancora insolute del nostro tempo.
Un saggio semplice e accessibile a tutti, ricco di attente riflessioni e di considerazioni immersive.

Cristiana Cataleta