< Il nostro silenzio avrà una voce. Piazzale Loreto di  Elisabetta Colombo, Anna Modena, Giovanni Scirocc (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di IlNostroSilenzioAvraUnaVoce raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La lettura di questo volume apre molte porte che spesso, tra le migliori situazioni, si trovano socchiuse e non lasciano filtrare alcuna luce nei fatti che dovremmo ricordare. Della memoria si inquinano le tracce per molti motivi come scrive Mieli ne “La terapia dell’oblio”: per la nostra limitata capacità d’archivio dati, la quale immagazzina i nuovi input ma al costo di elementi rimossi senza una logica precisa creando lacune involontarie e ingannevoli; per la errata interpretazione dei fatti dovuta talvolta alla lontananza degli eventi nel tempo, altre volte alla passione che offusca il giudizio, o alla superficialità della trasmissione delle notizie che col passare degli anni trasforma un dettaglio confuso in una sicura memoria falsata; per la ignobile e strumentale visione della storia, manipolata volontariamente da chi la chiama in causa, arrecando danni enormi alla struttura civile. La strage di Piazzale Loreto in questo eccezionale saggio è la prova di una duplice sconfitta dell’umanità: l’atto di violenza più crudele immaginabile, ossia l’utilizzo di forza bruta su civili e la conseguente strategia di terrore con l’esposizione dei cadaveri ammassati, posto in secondo piano nella maggior parte dei ricordi a causa di un altro atto ingiustificabile, mosso da un sentimento così grande da offuscare il giudizio di chi subì le più atroci sofferenze.
La lettura è piacevolmente ed ordinatamente guidata con la bibliografia.

Gregorio Lotti

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Interessante, ma non si può certo leggere prima di dormire...
Scrittura, ovviamente, complessa, che mi ha ricordato quanto è bello l’italiano.

Elena cerrit

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Il libro è composto da tre saggi storici che analizzano gli eventi relativi all’eccidio di 15 antifascisti, fucilati dai tedeschi e dai repubblichini, avvenuta il 10 agosto 1944 in Piazzale Loreto a Milano, in seguito ad un attentato eseguito dai partigiani in cui morirono 10 persone. Eseguita la fucilazione i corpi vennero lasciati accatastati in un angolo della piazza per diverso tempo. Questo fatto è stato dimenticato dopo l’esposizione nella stessa piazza dei cadaveri di Mussolini e Claretta Petacci proprio in quel luogo, non a caso nell’aprile dell’anno successivo.
Il libro analizza nei processi e negli scritti dei personaggi questi avvenimenti e tutti i fatti che si sono succeduti nel tempo con le giustificazioni avanzate dai protagonisti diretti ed indiretti.
E’ un libro di non facile divulgazione, perché molto rigoroso e accademico, rivolto soprattutto agli storici e studiosi per le numerose note di riferimento ed il rimando continuo a documenti originali dell’epoca che non ne facilitano la lettura.

Francesco Pintus

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Il testo ricostruisce puntigliosamente i fatti che portarono alla fucilazione in Piazzale Loreto di 15 prigionieri politici da parte della Brigata Muti su ordine dei tedeschi. I cadaveri vennero lasciati esposti al pubblico per un giorno, vilipesi e scherniti ammucchiati in modo scomposto in segno di spregio. Otto mesi dopo, sul medesimo piazzale, i milanesi assisteranno all’esposizione dei cadaveri di Mussolini, Claretta Petacci e altri gerarchi con la trasformazione di quel piazzale da luogo simbolo di martirio a luogo simbolo della vendetta.
E’ un testo per addetti ai lavori, di valore più che altro accademico, in cui le note sono altrettanto numerose delle pagine di testo, ma è una lettura molto attuale nella situazione odierna, dove ogni giorno vediamo alla televisione cadaveri abbandonati per le strade ucraine, assedi, rappresaglie, bombardamenti, civili in fuga, case distrutte.
Testimonianze della crudeltà di cui, come esseri umani, siamo sempre protagonisti.

Tullia Roghi

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Da appassionata di ricostruzioni storiche, ho apprezzato molto il ricco quadro storico (e non solo) che i tre autori - Colombo, Modena e Scirocco - ci restituiscono sulle intricate vicende di piazzale Loreto. A catturare la mia sete di lettura è stato in particolare il secondo saggio per l’approfondimento che la penna di Anna Modena ha dedicato alla letteratura e alle principali opere dedicate alle vittime di quella strage: acuta l’osservazione su Quasimodo alla “ricerca di una poesia attenta alla realtà, alla comunicazione, e a forme di coralità e di dialogo”. Ciò che mi è rimasto di questo libro - anche grazie all’accurata ricostruzione dei fatti realizzata da Elisabetta Colombo è, come osserva Paolo Pezzino nella prefazione, il fatto che “Stare dalla parte giusta, schierarsi a difesa della libertà contro la dittatura non protegge comunque dagli errori”.

Paola Giordano