< Il pascià. L’avventurosa vita di Romolo Gessi, esploratore di  Domenico Quirico (Utet)

Qui di seguito le recensioni di IlPascia raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il primo libro è certamente quello che ha richiamato maggiormente la mia attenzione alla lettura, più diretto nella descrizione dei fatti , semplice per coglie subito ciò che l’autore vuole dirci.
Ben scritto e credibile.

Patrizia Biacchessi

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“Il Pascià” di Domenico Quirico, edito da UTET, ad una prima lettura può lasciare un po’ perplessi, non essendo inquadrabile in un preciso “genere letterario”. Il libro, infatti, si svolge su più registri scritturali: un po’ biografia, un po’ racconto storico, un po’ cronaca giornalistica su fatti recenti della tormentata storia del continente africano. E tuttavia proprio l’intersecarsi di questi diversi piani di lettura, sapientemente gestiti da Quirico, grazie anche ad una prosa scorrevole e puntuale, fa del libro un testo capace di intrecciare le vicende di un personaggio intrigante, ancorché poco conosciuto, come Romolo Gessi, (geografo, esploratore e militare italiano vissuto nell’Ottocento), con la storia europea della vicenda coloniale della seconda metà del XIX secolo. Non solo. Ma, ad un’attenta lettura, il testo apre squarci storiografici capaci di illuminare le ragioni profonde della persistente “arretratezza” di alcuni stati africani con le forme assunte dal neocolonialismo occidentale nella seconda metà del Novecento.

Nicola Colonna

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Saggio avvincente quasi come un romanzo della vita di Romolo Gessi. Il racconto intervallato da riflessioni, considerazioni e rimandi storici offre una piacevole lettura dovuta anche all’alternarsi con pagine di diario dello stesso Gessi, in cui emergono una grande curiosità osservatrice e allo stesso tempo razionale.

Maria Gemma Orrù

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Il libro è la cronaca della vita di un antesignano nemico dello schiavismo in un’ epoca in cui il fenomeno era una componente importante della società. Interessante, fruibile, quasi romanzesco pur essendo un saggio.

Giorgia Recchia

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Il libro racconta la storia di Romolo Gessi, un esploratore italiano che, per primo, ha combattuto la tratta degli schiavi africani e quindi il colonialismo. La biografia, scritta sapientemente e con ritmo incalzante, è intervallata da capitoli di informazione storica che arricchiscono il testo e integrano i capitoli che parlano del protagonista. Una storia, quella di Gessi, conosciuta da pochi, che meritava di essere scritta e l’autore riesce a dargli giustizia. La lettura è molto scorrevole e per gli amanti di storia è un libro che non può mancare tra gli scaffali delle proprie librerie.

Federica Matarazzo

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Molto interessante leggere la storia di un esploratore italiano mai sentito prima. E per di più inserito in un contesto storico così particolare! Scritto molto bene.

Claudia Ottaviani

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Storia coinvolgente ed avventurosa che pone dilemmi molto contemporanei: portare la civilizzazione, la democrazia è una spinta derivante dai più nobili intenti o è sempre e solo il profitto che guida le scelte delle persone?

Eva Vinci

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Domenico Quirico regala un viaggio nell’Africa dell’800 seguendo le gesta di Romolo Gessi, un esploratore leggendario che passò tutta la sua vita nel continente nero, fino a diventare Pascià di Egitto. L’autore è in un continuo alternarsi tra l’oggi e il secolo di Gessi, dimostrando che poi nonostante i secoli, poco sia cambiato per chi vive in quella parte dell’emisfero.

Maria Gabriella Giacinto

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Un bellissimo libro scritto da un grande giornalista. Domenico Quirico coinvolge emotivamente il lettore facendogli vivere le vicende dell’esploratore Romolo Gessi raccontando la vicenda della tratta schiavista sviluppatasi nell’Africa orientale verso i paesi arabi. Traffico di carne umana sicuramente meno conosciuto dell’analogo che ha alimentato per secoli il triangolo commerciale Europa-costa d’oro dell’Africa-Americhe ma altrettanto crudele nelle modalità e nelle disumane logiche economico-commerciali.

Giancarlo Coccia

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saggio molto interessante, ma non sempre di agile lettura

Marina Laurenti