< Il pensiero di Rol di  Maria Luisa Giordano (EdizioniDelCapricorno)

Qui di seguito le recensioni di IlPensieroDiRol raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La definizione attribuita correntemente a Gustavo Rol è quella di sensitivo,paranormale,medium e ciò porta quasi automaticamente(nell’ immaginario popolare)a considerarlo spiritista o addirittura guaritore,se non fenomeno da baraccone .Il saggio è tutto incentrato nello sforzo di scardinare questa narrazione,che era poi quella della scienza ufficiale,sempre molto severa e ostinatamente occupata nell’intento di sbugiardarlo.Il personaggio Rol si affronta all’inizio con comprensibile pregiudizio,ma andando avanti con la trattazione ci si accorge che Rol non è facilmente incasellabile nei recinti in cui la scienza lo vuole chiudere(quasi sensitivo furbacchione).Il pregio del libro è secondo me quello di non abboccare alle critiche razionalistiche che gli venivano rivolte facendo un pedissequo elenco degli esperimenti(Rol li chiama giochi),ma andando alla radice di quella che Rol considerava la sua filosofia di vita o meglio del metodo da lui usato per affrontare la vita.Riteneva i suoi poteri non straordinari,ma alla portata di tutti gli uomini,a patto che questi si elevassero a Dio.
Personaggio multiforme,coltissimo,partigiano in gioventù,critico d’arte,filantropo,schivo e riservato(questo lo attribuiva alla sua torinesità),rifiuta la spettacolarizzazione dei suoi "poteri" e non li usa a scopo di lucro,ma riservandoli solo ad una ristretta cerchia di amici.Alla fine della lettura il personaggio,sapientemente raccontato dall’Autrice,sprigiona un indiscutibile fascino e simpatia.A libro terminato le questioni collegate con il personaggio Rol rimangono tutte aperte(furbo sensitivo o profondo pensatore con poteri scientifici come lui amava definirsi),certamente Gustavo Rol non può essere liquidato semplicisticamente come fenomeno da baraccone.
In fin dei conti proprio l’obiettivo che si pone nel libro l’Autrice.

Paolo Altea

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Il limite più grande di questo saggio è il dare per acquisita la conoscenza del prpotagonista del saggio stesso: Rol. Se da una parte è ovvio che si avvicini a un testo così specifico qualcuno che voglia approfondire questo personaggio, dall’altra penso che la forza di un saggio sia quella di coinvolgere e magari conquistare un pubblico che di un argomento o di un personaggio è completamente digiuno.
Io sono dovuto andare su Internet a cercare informazioni su Gustavo Adolfo Rol e, dopo averlo conosciuto, ho trovato ancora più limitato il libro che forse bisognerebbe chiamare testo apologetico e non saggio, poiché completamente appiattito su una lettura che, invece, penso andrebbe affrontata da più punti di vista per provare ad arrivare al cuore della questione: anima speciale o abile manipolatore?

Alessia Eleuteri

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L’argomento sarebbe anche interessante ma il libro lo rende noioso e troppo celebrativo. Parla di Rol come quasi di un santo e non esattamente dei poteri che aveva e di come viveva queste esperienze. Inoltre è molto ripetitivo

Sonia rivolta

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Il pensiero di Rol è il ritratto nostalgico di Gustavo Adolfo Rol, un sensitivo - come era definito dai più - ma soprattutto un animo puro, gentile, che sapeva vedere al di là dei confini angusti del tempo. Maria Luisa Giordano ne ha messo insieme i tratti salienti, da quelli pubblicamente condivisi a quelli più privati, in brevissimi capitoli intervallati da un ricco apparato fotografico. L’opera si sviluppa per suggestioni fulminee dettate dal nostalgico ricordo di un’amicizia e di una stima profondissima che, tuttavia, stentano a delineare efficacemente ed in maniera esaustiva il profilo di un uomo di cui forse molto ci sarebbe ancora da raccontare.

Elisa Rizzo