< Il pessimo capo di  Domitilla Ferrari (Longanesi)

Qui di seguito le recensioni di IlPessimoCapo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il pessimo capo offre una riflessione su come molti modi di lavorare e di essere leader sono ormai obsoleti ed e’ arrivato il momento di cambiarle, ora piu che mai in un mondo ormai digitale stravolto dalla pandemia. Mi e’ piaciuto molto il modo in cui Domitilla Ferrari affronta queste tematiche e come metta a disposizione la sua esperienza per raccontarle.

Paola Gallo

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Poco scorrevole

Fabiana Semeraro

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L’autrice analizza i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro post pandemia attraverso i racconti di esperienze vissute con (pessimi) capi.
Stile brillante ed esempi molto calzanti.

Niccolò Querci

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L’autrice racconta il mondo del lavoro attraverso la sua personale esperienza lavorativa iniziata molto precocemente. L’evoluzione del lavoro viene raccontata con un linguaggio chiaro e schietto, lo smart working che sta modificando il modo di lavorare di tutti noi, viene analizzato in modo lucido e condivisibile. Libro interessante e di facile lettura.

Daniela Azzalini

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Descrizione di ambienti e persone che chiunque abbia mai lavorato ha potuto conoscere, manuale di sopravvivenza con racconti "divertenti".

Alberto Faustino

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Domitilla Ferrari, esperta di marketing e digitale, con il saggio "Il pessimo capo" edito da Longanesi ci porta dentro dinamiche lavorative che spesso conosciamo fin troppo da vicino descrivendoci, anche con una punta di ironia, i profili dei pessimi capi che potremmo avere la sfortuna di incontrare o che abbiamo già incontrato. Dal capo sessista al capo in crisi sono tanti i tipi di capi da cui, ecco il lato positivo, possiamo imparare proprio cosa non fare e come non si fa il capo. Anche attraverso stralci di testimonianze il saggio fa riflettere sul mondo del lavoro che è, sempre e non solo ora, in evoluzione dandoci la possibilità di osservarlo con un po’ di distacco, da fuori, così da poterlo analizzare - e vivere - meglio.

Veronica Di Gregorio Zitella

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Un libro "estivo", da leggere sotto l’ombrellone. Un testo che non si impone per profondità, ma che veleggia sulla superficie di temi - anche importanti - con un tono divertito ma non sempre divertente. Le situazioni e gli aneddoti si susseguono in un modo anche caotico, impreciso, che non facilita la messa a fuoco della storia che sottende la scansione degli episodi.

Gianluca Sgambuzzi

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Molto apprezzabile come libro.

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Peccato che pochi saranno i dirigenti tra i lettori di questo libro, potrebbe portare a una riflessione costruttiva.
Lo stile a volte è troppo frettoloso e talvolta, assieme al contenuto, sembra mancare di una rilettura conclusiva.

Maria Simionato

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Un "saggio" che si legge facilmente : la prosa risulta veloce e semplice e l’argomento è trattato con leggerezza. L’analisi è, però, un po’ ripetitiva e manca di profondità. L’autrice sembra dare per scontati una certa organizzazione del lavoro e i rapporti di potere. L’obbiettivo da raggiungere pare essere il buon funzionamento della macchina aziendale grazie una guida moderna e "democratica".

Angela Camporesi