< Il re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona al N di  Enzo Beretta (Ultra)

Qui di seguito le recensioni di IlReDegliUltimi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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"No se va, no se va, el Diego no se va". A un dio si perdona tutto, ma non di morire. Maurizio Crosetti si muove tra passato e presente, vita e morte, non-vita e non-morte per raccontarci il l’avventura di Maradona. Rapidamente troviamo dolore, tradimento, abbandono, il bacio alla splendente Coppa del Mondo, la droga, un gol perfetto, i limiti di un corpo gonfio e senza forza. Troviamo i ricordi di chi è stato un suo compagno di viaggio, da quando palleggiava usando quel limone che mai cadeva mai a terra a chi ha condiviso con lui un attimo, un selfie. L’indomabile e appassionato "Pelusa" non voleva essere un esempio, ma era un poeta senza parole ed è difficile fare a meno di lui.

Federica Amabile

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Un libro molto lungo e dettagliato a tratti anche troppo, non mi ha preso davvero, mi ha trasmesso la storia in sè ma non il sentimento che c’era negli anni dietro ad una squadra così importante.

Francesca Castaldo

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L’ennesimo capitolo del circo Maradona, di cui davvero non si sentiva il bisogno. L’autore avrebbe fatto meglio ad intitolarlo ’Panem et Circenses’ visto che è la spiegazione tanto involontaria quanto puntuale di come i soldi della Camorra riescano ad intorpidire una città intera, tutta presa da un pietoso miraggio di riscatto, per mantenerla saldamente sotto la soglia della presa di coscienza. Certi libri, volontariamente o meno, sono complici nell’ edificare miti senza lascito e senza valore, se escludiamo quello economico di chi guadagna ad anestetizzare la popolazione con l’ignoranza. La narrazione è talmente goffa, melensa ed indulgente da risultare imbarazzante, il bracchetto di Schulz, dal tetto della sua cuccia con il suo incipit "Era una notte buia e tempestosa", avrebbe fatto sicuramente di meglio. Suvvia, Signor Dell’Arti, possiamo trovare titoli migliori! ;)

Claudia Scorzoso

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Testo ricco di descrizioni pittoriche dell’uomo, dell’ambiente e del forte legame che univa entrambi.
La narrazione è dettagliata, a tratti ironica ma a volte fin troppo particolareggiata, tanto da dare un senso di ridondanza.
Risulta non affrontata la parte riguardante l’ultimo periodo della vita di questo campione,
il suo ritorno come calciatore, la sua esperienza di allenatore, le sue vicende personali.
Un testo incompleto ma che comunque contribuisce a mantenere giustamente viva nella memoria delle persone
una persona di grande spessore e di grande umanità, nei suoi pregi e nei suoi difetti.
Per quanto il testo non sia negativo Diego Armando Maradona è un uomo che merita di più.

laura barbanera

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Il Teatro dell’essere è interessante scritto bene con citazioni ben documentate
Non un libro per tutti

Ida Do

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Libro di atmosfera da quelle lucenti e trasparenti del 5 luglio 1984, giorno della presentazione di Diego ai tifosi del Napoli a quelle malinconiche della partenza dall’Italia, con strascichi processuali e scie di problematici rapporti umani. Diego aveva scelto di schierarsi con gli ultimi per redimerli , portarli in paradiso lui molto simile ai tanti che lo acclamavano. Partito dal nulla è diventato campione e per quegli ultimi aveva deciso di dannarsi l’anima di essere un diavolo che avrebbe segnato la strada per il paradiso.
Si parla di calcio ma le implicazioni sociali, antropologiche, sono tantissime nella storia di Diego a Napoli descritte con realtà e poesia.
La diversità di questo lavoro su Maradona , rispetto alle altre tante pagine scritte, è nelle atmosfere , nell’abilità dell’autore di far calare il lettore nello spogliatoio insieme a Diego, nel taxi che lo trasporta , ovunque Diego è passato.
Altro punto di forza del saggio è il mai banale significato che viene dato a quello che è stato Diego per i napoletani.
Davvero un bel lavoro che ha fatto tesoro dei dati di cronaca per aggiungervi poesia ed introspezione e questa è “letteratura”.

Orazio Iacovazzo

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la mia preferenza alla biografia di Maradona durante i sette anni a Napoli perchè per chi ama il calcio come me non può non rimpiangere questo grande campione sportivo (ma pessimo esempio per i giovani e non solo, nella vita di tutti i giorni). E’ quasi un romanzo corale, non solo per i personaggi sportivi al suo fianco nel periodo italiano, ma per la bella descrizione di come i tifosi napoletani abbiano vissuto questo momento d’oro della loro squadra, come rivincita sportiva e verso le grandi squadre del nord e come riscatto da una città piena di contraddizioni, ai tempi di Maradona. Merito dell’Autore comunque non solo di incensare il grande campione ma anche la descrizione dell’abisso in cui progressivamente Diego Maradona si è calato, tra sesso, droga e camorra. L’ho letto con grande piacere e direi quasi voracemente

Fabrizio Fusco

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Mi piacciono molto i racconti di vita di personaggi sportivi quindi inevitabilmente vince questo...

ELENA ROCCHI