< Il cuore del vino di  Piero Riccardi (Iacobelli)

Qui di seguito le recensioni di IlcuoreDelVino raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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interessante per come l’autore racconti la sua storia in relazione al vino. tuttavia non ho trovato la tematica a me congeniale

Verdiana Maiellaro

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Scritto bene e in maniera comprensibile. Le considerazioni sul vino sono risapute e non aggiunge niente di nuovo. Testo dotto pieno di citazioni, forse troppe come i libri che parlano di libri. Molta filosofia, molta letteratura un po’ di scienza, insomma un eccesso che stordisce il lettore. Alcune pagine sono poetiche, ma sono quelle che riguardano esperienze di lavoro e non il vino in sé. C’è poi l’impressione di una velata supponenza e superiorità di chi è arrivato a sapere di più ed è convinto di ciò pur rimanendo un dilettante sia pure di successo.

Fabio Frigeri, 69 anni, insegnante in pensione di

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Il Cuore del vino è un libro che è rivolto non solo ai vignaioli e chi apprezza il vino, ma a tutti.
Questa libro è la storia "d’amore" dell’autore con il vino, con pezzi della sua vita personale, una biografia di un amante del vino insomma.

Elisa Croci

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Mi ha permesso di guardare oltre la goccia, il mondo nascosto all’evidenza, del vino. Ho imparato che non è solo gusto, non è solo odore, non è solo vista...non un racconto solo DIVINO ma DI VITA

Luigi D’Alauro

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C’è un fil rouge che lega da sempre l’uomo al vino. Un filo fatto di emozionalità, di storia, di
passione, di vita vissuta. Un filo reale, autentico. Un filo che nasce dalla relazione tra uomo e natura, da quando l’uomo dipendeva dalle stagioni, dalla pioggia, dal sole e, spinto dall’hybris,
non si era ancora erto a dio supremo, arrogandosi il diritto di decidere per se stesso e per il resto del mondo vivente. Piero Riccardi, con una prosa sciolta e piacevole, ci apre una finestra sulla sua vita, sul suo mondo, sul suo modo di pensare e prova a farci ricordare come questo filo sia importante, come la bellezza stia nelle piccole cose, nelle attese, nella pazienza, nel mondo “slow”. Siamo così abituati a darci scadenze brevi, a darci tempistiche veloci, a non darci il tempo per
pensare, a cercare le scorciatoie e ad abbassarci alle leggi dei grandi numeri, che ci siamo dimenticati cosa significhi essere veri, autentici. Ci siamo dimenticati cosa voglia dire convivere
con gli altri esseri viventi che popolano la Terra, siano essi animali o piante. Abbiamo raggiunto un punto in cui l’egoismo e l’egocentrismo che ci portano a crederci gli unici senzienti su questo pianeta ci hanno spinti a volerlo distruggere per accomodarci sul trono del suprematismo della specie.
Quella natura che da sempre ci cura, ci sfama, ci aiuta, ci sopporta fedelmente, come Riccardi ci racconta nel suo saggio, abbiamo deciso di logorarla in nome del consumismo. Con la
leggerezza dei ricordi, dell’esperienza e della voglia di aiutare l’uomo a cercare una qualsivoglia sorta di redenzione, l’autore ci dimostra che abbiamo dimenticato quanto sia fondamentale
l’equilibrio tra noi e il resto dei viventi. Siamo in balìa di un malsano bisogno di mercificare ogni singola cosa ci capiti sotto mano, svuotandola di significato, dotandola di un numero,
rendendola oggetto da commerciare.
Le parole dell’autore mi hanno coinvolta fin da subito e ne “Il cuore del vino” ho trovato una grande consapevolezza: esiste ancora la possibilità di redimerci, esiste ancora la speranza che il genere umano si ravveda. La speranza che lascia questo saggio è che la stessa voracità con cui si leggono le parole di Riccardi, venga usata anche per cercare di cambiare le nostre abitudini, le nostre pigrizie, le
nostre comodità. Magari, perché no, iniziando da un buon bicchiere di vino.

Gilda Marussich

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Il cuore del vino è quello che definirei "un libro che abbraccia". Uno di quei libri che già dopo poche pagine fanno breccia nel cuore e ti si incollano alle mani. La storia di come, se solo lo si vuole, si possa fare una scelta del tutto controcorrente per i tempi moderni e decidere di abbandonare i ritmi frenetici del mondo attuale per cedere alla lentezza. La storia di un uomo che ama quello che fa e che dimostra giorno dopo giorno di amarlo, facendo riaffiorare, proprio per affinità di sentimenti, racconti del suo passato di cui prendersi cura.

Nadia Caruso