< Istituzione di  Roberto Esposito (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di Istituzione raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Nonostante il carattere storico-descrittivo del testo la lettura del libro è resa ostica, ai non addetti ai lavori, da alcune scelte semantiche e di costruzione del periodo. Tuttavia quando si è arrivati alla conclusione, la sensazione è quella di aver compreso maggiormente la nascita e la morte delle istituzioni e il rapporto di queste ultime con la vita

Giuseppe Ceglie

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Libro politico/filosofico non certo di divulgazione ma per ultraspecialisti, sicuramente uno dei saggi che ho fatto più fatica a leggere e che ho trovato di non facile comprensione, oltre tutto trattandosi di un argomento di non mio particolare interesse.
Tuttavia, pur con tutte le premesse di cui sopra, mi è piaciuto, e arrivare alla fine della lettura di un libro così tosto mi ha riempito di soddisfazione oltre che aumentato il mio bagaglio di conoscenze, che poi è proprio quello per cui si scrivono e si leggono i saggi.

Torre Gian Luca

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“Istituzione” di Roberto Esposito propone una ricostruzione storica ed etimologica dell’Istituzione nella sua più ampia accezione (includendo ad esempio anche i media e il linguaggio). Questo proprio perché “L’istituzione non nasce ex nihilo”. Molto ben riuscita appare l’umanizzazione dei concetti che rende la lettura piacevole e scorrevole. Di estrema attualità per il riferimento alla società pre-pandemica e post- pandemica ma questa seconda parte, per evidenti esigenze temporali, non si è potuta del tutto sviluppare. Il volume è stato chiuso in un momento (estate 2020) in cui si pensava (auspicava) che la pandemia fosse ormai alle spalle. Non è stato così e la società (e le istituzioni con essa) hanno sperimentato nuovi gradi di complessità e di riconcettualizzazione accentuando ancora di più lo scollamento tra politica e società che già nel volume veniva preconizzato.
Descrivendo i tempi a noi più vicini si fa riferimento a un filtro della politica che si va sempre più deteriorando e a una situazione di “impasse determinata dall’incapacità di ripensare il negativo in maniera produttiva”. L’approccio è didascalico ma divulgativo e originale nel costrutto e nella narrazione. L’autore ci conduce per mano in un percorso lucido e denso di spunti e stimoli di riflessione. Attraverso le parole dei grandi pensatori e studiosi di varie discipline ripercorre la storia delle istituzioni e l’immaginario sociale ad esse legato. Alla fine di questa imponente e dettagliata ricerca genealogica la concettualizzazione della biopolitica appare di stringente attualità e ben si lega con quanto prospettato nell’epilogo: “esigenza di istituire la vita” in modo che le istituzioni mobilitandosi possano cercare di ritrovare la loro potenza creativa.

Antonella Guarneri

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Un saggio ben fatto, con molti riferimenti storico-filosofici. Seppur molto tecnico per l’argomento trattato, è un testo di facile lettura.

Barbara Bria

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Sfidare il presente per trovare una politica istituzionale nuova. Dalla nota crisi endemica alla crisi pandemica, un sistema inadeguato ha sottolineato quanto le istituzioni siano fondamentali nella nostra vita.
Il filosofo smonta e rimonta il pensiero classico sulle istituzioni, destruttura per superare questa tradizione di pensiero, recuperando in qualche modo la prassi giuridica romana e in linea con certe tendenze che si intravedono nell’età della globalizzazione.

Anna Agata Mazzeo

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Al contrario questo secondo libro svolge una ricerca ineccepibile da un punto di vista formale, ma asettica.
Ricca di citazioni e riferimenti bibliografici, ma priva di vita, con poco di umano.

Emanuele Montanari

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Lettura molto stimolante; riflessioni lucide, ma ardue da decodificare per coloro che hanno perso dimestichezza con il linguaggio filosofico

Michela Baiamonte

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In questo volume si tenta di ripensare ad un futuro post-pandemia e post-crisi (nel senso più ampio del termine). In questo contesto molte volte i cittadini si sono trovati insoddisfatti delle proprie istituzioni. Questo libro rappresenta una lettura controcorrente e provocatoria di questo fenomeno: le istituzioni sono davvero il male? Si tratta sicuramente di uno spunto di riflessione interessante, che porta ad interrogarsi ancora di più sulla questione.

Martina Cilento

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ISTITUZIONE - Molto arduo per una persona completamente digiuna di diritto, comprendere questo testo nei suoi vari aspetti e valutarlo. Da profana ho trovato comunque interessante l’idea delle istituzioni come cose vive, che nascono, si trasformano e possono (a volte devono) morire. L’autore sovverte l’equazione ‘istituzione = conservazione’ e ‘movimento = innovazione’ ed invita a pensare alle istituzioni come entità non necessariamente nemiche dell’uomo.

Tiziana V.