< Jim Morrison e lo sciamanesimo di  Mario Ferrentino (Arcana)

Qui di seguito le recensioni di JimMorrisonELoSciamanesimo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Sinceramente non ho trovato alcun interesse nel leggere queste biografie: di poco gusto contenutistico e di scarso livello stilistico. Il mezzo di espressione degli Extraliscio, probabilmente, è la musica e, sicuramente, non l’editoria. Un libro che non arricchisce il panorama editoriale ma si accumula sulla catasta di libri che vengono pensati come strumento di auto-promozione e non come veicolo di cultura. Imbarazzanti alcuni passaggi, nonché l’affermazione che conclude la "Premessa necessaria" che offre così il giusto stato d’animo per iniziare la lettura.
Con un certo rincrescimento, ho espresso la mia preferenza per questo libro perché quello proposto in alternativa è risultato ancor meno di mio gradimento.

Elena Bonini

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Mi è piaciuto molto, perché la struttura del testo è stata ben studiata per affascinare il lettore, portandolo gradualmente prima a conoscere o riscoprire una generazione e poi la figura di Jim Morrison. Non solo storia e storia di un personaggio musicale,tra i più noti, infatti l’autore attinge alla letteratura, all’arte, alla filosofia, psicologia e anche all’antropologia, con i riferimenti allo sciamano e allo sciamanesimo, per portarci in una dimensione altra. Il libro stesso è un vero e proprio viaggio culturale e io ne sono rimasta entusiasta sino all’ultima pagina.

Ilaria Burdo

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Anche di Jim Morrison non sapevo granché, ma questo libro affronta un aspetta particolare e riesce ad essere attraente anche per chi non conosce a fondo la storia del cantante e della sua band. Libro decisamente affascinante, scritto molto bene.

Chiara Barzizza

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Jim Morrison e lo sciamanesimo
Molto interessante sia per il Personaggio-Uomo di Jim Morrison, sia per la storia e lo sfondo socio culturale che viene delineato.

Rossella Spina

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Non l’ho letto, non ci sono proprio riuscita perché l’argomento era veramente noioso. In realtà non riscritto male, ma non fa per me.

Chiara

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"Jim Morrison e lo Sciamanesimo" è un saggio scritto da Mario Ferrentino che vede la pubblicazione nel giugno 2021. Un’ icona rock e un’ atavica pratica sono le protagoniste del titolo scelto, immagini note a tutti, ma che in realtà mantengono per i più un alone di mistero inscalfibile. Attraverso le pagine di Ferrentino è possibile invece scoprire, aprire un varco, iniziare a scandagliarle e a comprendere perché Morrison fosse stato riconosciuto come uno sciamano. L’insinuarsi di una personalità tanto prorompente e fragile, in un’epoca paradossale che è stata quella del ’68 e della tensione nucleare, della generazione beat, degli stupefacenti e del Vietnam, è l’apice di questo saggio che va snodandosi in tre capitoli principali, attraverso i quali l’autore ha voluto offrire al lettore la possibilità di una doppia visione, dal generale al particolare e viceversa, come lo stesso Ferrentino dichiara. Le osservazioni sulla pratica dello Sciamanesimo, gli studi a tal riguardo e le esperienze volutamente ricercate da alcuni uomini che hanno segnato la New Age, restano incastonate nel capitolo centrale che si presenta come un ponte fra la prima parte, tutta concentrata sul contesto e storico, e l’ultima parte in cui appunto si arriva a Jim Morrison, ai Doors. Il saggio stesso porta con sé l’impronta del viaggio, il desiderio di conoscenza, di percezione della realtà e di superamento dei limiti, che gli stessi Doors volevano restituire a coloro che accompagnavano nel varcare quante più porte possibili.

Valeria Capobianchi

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Molto dettagliato ma senza cadere nella noia. Bella introduzione sul contesto storico

Paolo Cunial

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Il titolo è riduttivo rispetto al contenuto, che restituisce anzitutto un affresco dell’epoca in cui ha vissuto Jim Morrison, non solo l’argomento specifico cui si fa riferimento.

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Il secondo libro che ho letto si legge tutto d’un fiato. La trama mi è piaciuta.

Pamela Pecis

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Scritto in modo un po’ sciatto tra l’altro non convince la necessità della prima parte rispetto all’ultima

Aida Iandolo

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Lettura piacevole

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Il libro è veramente strano, e questo si capiva da subito. Partendo dal fatto che a quanto pare Jim Morrison veniva detto lo sciamano, lo scrittore non parla del cantante quasi mai, per iniziare a divagare su argomenti disparati che formano un mix tra analisi sociale di un’epoca, discussione metafisica di vario tipo, e soprattutto un parlare di droghe, che, onestamente, potrebbe spiegare la stesura del libro. Certo è che nel testo non ci sono giudizi negativi all’assunzione di droghe. Il libro dice cose del tipo, abbiamo già dimostrato che Morrison era uno sciamano, ma è stato detto che fosse anche un posseduto. Arrivederci.

Chiara Marcucci

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Scelta stavolta difficilissima, due libri dai contenuti entrambi preziosi.
Ho scelto questo perché mi ha consentito di conoscere cose che non conoscevo, mentre avevo già sentito proprio da Radio24 la storia di Derek Barnabei.
Quanto a questo, la prefazione non mi aveva particolarmente sollecitata (a parte richiamarmi una lontanissima lettura di Castaneda - sensazione rivelatasi corretta); ma nel procedere della lettura mi sono sempre più interessata.
Degli anni sessanta ho pochi ricordi (ero bambina) e dello psichedelismo non ho mai saputo quasi nulla. Jim Morrison era per me un volto, ma anche di lui non sapevo niente di più.
Quindi non solo questo libro mi ha fornito conoscenze non facili da avere (anche noi prof di Storia non arrivavamo mai a trattare anni così vicini), ma ci parla di un’epoca che considerata ora è decisamente da ricordare: a parte qualche eccesso (droghe, violenza) ha portato sogni di libertà, fratellanza, libertà, pacifismo e superamento dell’imperante patriarcalismo... tutte cose che adesso rischiamo sempre più di perdere. In questo sensali libero ha una prospettiva globale.
Mi è piaciuta molto anche la struttura modulare data al testo: ogni sezione fa parte di un tutto, ma è comunque compiuta in sé, quindi offre molteplici prospettive e possibilità di lettura per ordine e scelta.

Antonella Fagherazzi

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Il libro su Jim Morrison mi è piaciuto molto, per un motivo comune alla gran parte dei libri che ho potuto leggere per questo Torneo letterario di Robinson: leggere questo come gli altri mi ha permesso di approfondire sullo sfondo della storia del mondo intero, un pezzo importante di storia della musica in questo caso. E non solo della musica, ma del vissuto dei giovani, dell’evoluzione delle scelte dei giovani stessi. Mi ha permesso di immergermi un pochino in quel sentire di quegli anni così densi di pensiero, di ricerca, di entusiasmo, di coraggio e anche di tanta rabbia, insomma di grandissima voglia di cambiare il mondo, in qualunque modo.

Claudio Della Pietà

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Ben fatto, ma non è nelle mie corde

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La lettura di questo testo è stata piuttosto difficoltosa per vari motivi: il mio disinteresse per l’argomento, la scrittura approssimativa e zoppicante e la giustapposizione dei temi.
Non rende giustizia al musicista.

Laura Bontempi

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Non ho la più pallida idea di cosa scrivere: la lettura del libro 2 mi ha totalmente assorbito e poi, come ho detto in altra occasione, non si può pretendere che si leggano due libri di 300 pagine cadauno in due settimane. Bisogna intendersi sulla parola "leggere": si tratta forse di fare scorrere gli occhi sull’indice e sulla copertina, guardando le figure - che poi neanche ci sono?

Mi duole per Jim Morrison e il suo cantore, ma stavolta é andata così. Come si dice: "This is the end, my friend..."

Elisabetta Nucifora

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Tante informazioni su un argomento interessante che però non riesce ad avvincere. Sembra un testo scolastico. Poca "verve".

Pino Lombardi

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Verdetto difficile ma preferisco il n.2. È affascinante ripercorrere il lungo tempo che è servito a Sergio Leone per creare un capolavoro divenuto patrimonio della cinematografia mondiale. Comprendere le difficoltà e ammirare gli atti di coraggio di un regista.
Una scrittura, quella di Negri Scaglione che tiene sul libro dall’inizio alla fine.

antonella barbaro

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Il saggio “Jim Morrison e lo Sciamanesimo” di Mario Ferrentino presenta grandi problemi, su tutti la mancanza di un serio lavoro di editing e riscrittura: ci sono molte ripetizioni, e più in generale i vari capitoli sembrano slegati tra di loro, quasi come se fossero dei piccoli temi, ciascuno sganciato dagli altri, tanto è vero che alcuni episodi vengono descritti più volte e sempre alla stessa maniera.
Per tutta la lettura, che a ben vedere tocca solo marginalmente il tema del titolo, mi sono chiesto a chi potesse essere destinato questo volume.
L’unica risposta che sono riuscito a darmi è che l’autore si rivolge a qualcuno che non ha mai sentito parlare degli anni Sessanta, di Woodstock, dei movimenti giovanili, ed è anche sprovvisto di una connessione internet, dato che l’autore si sente in dovere di spiegare anche le cose più elementari, rimanendo necessariamente a un livello molto superficiale.
La struttura del volume è molto schematica: tratta per prima cosa il contesto storico, poi lo sciamanesimo, e solo alla fine approccia il gruppo musicale. Il problema è che ciascuna di queste sezioni vivrebbe benissimo anche senza le altre: un migliore lavoro di editing e riscrittura avrebbe forse favorito la commistione di questi temi regalando una lettura più interessante.
Si capisce che chi ha scritto il libro è un fan dei Doors - non necessariamente un problema in se’ - ma anche da appassionato faccio fatica a trovare dei pregi a questo libro, se non forse quello di motivarmi a tornare ad ascoltare alcuni dei loro dischi che non sentivo da qualche tempo.

Nicola Scodellaro

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Viaggio ai tempi della Beat Generation e degli altri stili musicali che fanno da sfondo o promuovono nuove filosofie di vita. Jim Morrison con le sue canzoni, il suo personaggio e le sue danze può essere considerato uno sciamano in questo mondo?

Maria Simionato

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In viaggio alla scoperta di come o cosa permettesse a Jim Morrison di trasmettere tanto carisma e sensualità da indurre stati quasi ipnotici.
Doveroso l’ascolto della correlata colonna sonora!

Silvia Iesari

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Il saggio di Ferrentino "Jim Morrison e lo sciamanesimo" ha un titolo interessante, ma il resto lascia uno sgradevole sapore dilettantesco. L’autore inizia con una panoramica sugli anni Sessanta che pare presa da un libro di storia delle medie (uno dei peggiori, però), poi passa ad un interludio su possessione, sciamanesimo, trance, estasi e altre fumisterie senza saper decidere tra un approccio antropologico e uno pseudo-mistico, infine dedica una settantina di pagine a raccontare in modo piuttosto convenzionale la storia di Morrison e dei Doors. I quali avrebbero certo meritato un libro migliore.

Alessandro Mossa

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Dal titolo capiamo subito di chi si parla e infatti vediamo narrati le vicende del cantate Morrison ma aggiungo sotto una chiave che forse non tutti conoscono. Ci viene presentato come uno sciamano che cattura le anime dei suoi fan nella sua musica. La parole chiave che riusciamo a percepire è proprio l’influenza di pensieri, idee del tempo che hanno coinvolto il giovane cantante ma anche tutti di quella generazione. È un libro molto interessante da questo punto di vista.

Chiara Malavolta

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Non la solita biografia su Jim Morrison. Un punto di vista inusuale ed inedito. Se ne sentiva la mancanza, eccome.

Emanuele Rizzo

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L’ho trovato, senza mezzi termini, semplicemente noioso.

Elisabetta Di Stefano

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Molto interessante. Ho amato la figura di Morrison, e questo libro è stato bello da leggere, per capire contesto, cultura e sentimenti che hanno determinato la nascita di un mito.

Alessandro Bove

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Jim morrison lo sciamano ha trasmesso con la sua personalità il mito che poi influenzerà tutto il mondo culturale e musicale che verrà dalla beat generation alla new age etc interessante disamina di un periodo che già conoscevo e per questo poco interessante.

Stefano Gabrielli

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Questo libro si concentra sulla figura di Jim Morrison relativamente alla figura dello sciamano, analizza gli esponenti della Beat Generation e di tutte le altre correnti artistiche e sociali che hanno caratterizzato gli anni sessanta e ci racconta esattamente il clima che ha respirato Jim Morrison. Troppo didascalico.

Maria Cristina Benassi

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Questo libro non è una ennesima biografia di jim morrison. Anzi!
L’autore ha voluto esplorare ed analizzare l’intero contesto storico in cui sono nati i doors, quel mondo in fermento di cui jim è diventato protagonista.
Il libro è scorrevole nel linguaggio e argomenta fatti storici rilevanti senza assolutamente appesantire la lettura

Maria Gabriella Maisto