< L’età tradita. Oltre ai luoghi comuni sugli adolescenti di  Matteo Lancini (RaffaelloCortina)

Qui di seguito le recensioni di LEtaTradita raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un vero alfabeto delle emozioni così da poterlo studiare nuovamente, come l’ abecedario delle scuole elementari.
La completa sponsorizzazione di ogni tipo di sentimento nella nostra società potrebbe essere capace di farci perdere la differenza tra le caratteristiche di ogni percezione alla quale siamo esposti, abituati come siamo a non saper più esprimerci verbalmente ma attraverso foto, citazioni, likes.
Abbiamo perso la pazienza di soffermarci sull’ unicità trasmessa da ogni singola sensazione, questo testo è la giusta occasione per ricordarle e saperle apprezzare nella loro singolarità.

Tia Simone

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Complice una scrittura fluida, sebbene specialistica, e un’evidente passione dell’autore per i temi trattati, il saggio riesce nell’espediente di non risultare accademico. Direi anzi che lo scritto mostra una forma di empatia verso le problematiche trattate che è quasi sorprendente per il genere. L’attualità del contesto preso in esame, infine, aiuta il tema a farsi più vicino e sentito dal lettore.

Sara Prontera

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Il tema dell’adolescenza è ricco di interesse e l’autore ne approfondisce con cura inquietudini e incertezze

Francesco Aiello

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Un testo sull’adolescenza che cerca di sfatare i miti comuni sugli adolescenti. In un mondo radicalmente diverso da quello di pochi decenni fa, che bussola può utilizzare l’adulto per cercare di vivere al meglio la relazione con gli adolescenti che lo circondano? Quale paradigma adottare per entrare in contratto con una generazione totalmente diversa da quella precedente, che vive immersa in un mondo iperconnesso e iperdigitalizzato per il quale spesso gli adulti non hanno né strumenti né pratica?
L’adolescente contemporaneo, secondo l’autore, distrugge e sfata il mito comune: non è “un’entità complicata da gestire”, ma è l’adulto che deve cambiare sguardo, prospettiva. E la ricetta è quella che va nella direzione della riscoperta della “delusione” e della “tristezza”: solo se l’adulto riuscirà ad accogliere questi sentimenti, parte integrante e costitutiva dell’adolescenza, potrà creare con l’adolescente un rapporto dialogico e costruttivo che non si chiude con risposte date quasi in forma di sentenze, ma che ai problemi e alle questioni propone il rilancio e l’approfondimento della domanda.

Maria Cristina Venti

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Non mi ha coinvolto, è sicuramente un libro fatto bene, con tante informazioni interessanti ma non mi ha trascinato.

Donatella Signorio

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Questo non è sicuramente un libro per tutti. È sicuramente rivolto agli educatori e a quei genitori che almeno vorrebbero fare un tentativo per educare i loro figli, ma che devono comunque avere delle basi di pedagogia. Forse perché assolutamente non interessato all’argomento (non rientro in nessuna delle due categorie citate prima) ho trovato l’esposizione un po’ pesante. Posso anche dire che dedicare interi capitoli alla condizione degli adolescenti durante la pandemia mi ha fatto pensare ai miei genitori che durante la seconda guerra mondiale avevano il problema di arrivare e tornare vivi da scuola, visto che il loro treno veniva mitragliato tutte le mattine dai tedeschi. Fa un po’ sorridere che nella nostra parte fortunata di mondo i nostri adolescenti abbiamo come problema il rimanere a casa per il lockdown e il seguire le lezioni al pc, mentre nella parte di mondo meno fortunata i problemi sono ben altri.

Alessio Giavazzi