< La cala. Cento giorni nelle prigioni libiche di  Giuseppe Ciulla, Catia Catania (Bompiani)

Qui di seguito le recensioni di LaCala raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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L’inizio di questo libro potrebbe essere l’incipit di un film: alcuni pescherecci davanti al golfo della Sirte , in Sicilia, a pesca di gamberi rossi. Una notte fatta di stelle, di sussurri, di storie raccontate ma improvvisamente la scena cambia, i pescherecci vengono assaliti, uno dopo l’altro, secondo una tattica prestabilita , da un’imbarcazione libica. La strategia del terrore è cominciata.
Natalino, Medinea, Antartide, Anna Madre sono i nomi delle barche su cui si trovano mariti, figli, fratelli di quelle donne rimaste a terra ad aspettare . Ma questa volta non sarà il mare "l’orco cattivo" ma saranno i mercenari al soldo della Libia a fare prigionieri per 108 giorni questi uomini " abbandonati" ad un destino di umiliazioni, mortificazioni e solitudine.
Rosetta Ingargiola madre del capitano Piero Marrone , catturato e imprigionato, è l’anima che abbraccia tutte le sfumature di questa vicenda e ci
conduce attraverso la consapevolezza che solo una grande forza e resilienza del cuore umano può portare alla "salvezza". Il mare sarà sempre fonte di gioia ma anche di dolore.

Simona Tettamanti

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devo ancora leggerlo

simonetta Curti

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Il libro descrive il sequestro di un gruppo di pescatori siciliani ad opera dei libici e tutto il periodo di detenzione nelle carceri libiche. Attraverso una scrittura semplice, ma efficace, il lettore viene ,a poco a poco, coinvolto nel dramma vissuto dai pescatori e dai loro familiari ( in particolar modo dalla madre di uno dei protagonisti) e,pur senza entrare in dettagli precisi, riesce a trasmettere l’angoscia provata dai pescatori nelle terribili carceri libiche costretti ad assistere alle atrocità che lì si commettono. Colpisce in particolare il senso di impotenza e la consapevolezza di essere pedine di un gioco di cui non si capiscono le regole se non quella della sopraffazione di pochi sui più deboli.

Cristina Panfili

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La Cala racconta la triste storia della contorta situazione in cui i pescatori di Mazara del Vallo vivono da molti anni essendo capitati inizialmente in mezzo ad una guerra sulla pesca tra l’Italia e i paesi Nord Africa e, successivamente, complicata dallo scoppio della guerra civile nella Libia post Gheddafi.
Questo cambiamento politico ha cambiato il livello dello scontro tra pescatori e bande del sedicenti Stato libico: il libro è un’inchiesta giornalistica che si ferma sulla storia dei pescatori senza però allargare lo sguardo alle ragioni per cui queste persone si sono trovate in situazioni di pericolo senza averne coscienza.

Alessandro Innocenti

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Una disarmata descrizione di fragilità, che ci accomuna e ci fa sentire compagni di strada.

Francesco Maria MASSETTI

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Avevo solo sentito parlare della vicenda ma il testo in questione mi ha aperto un mondo e consentito non solo di farmi un’idea più precisa ma anche di meglio valutare tutti i vari protagonisti.
Mi è sembrato "più originale" del libro posto in comparazione.

Vincenzo Arrigo

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Un libro che tutti dovrebbero leggere. Testimonianze di cose che accadono in Libia da anni, e che fa comodo far finta di non vedere e sapere. Mi ha colpito profondamente.

Jessica Crosato

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leggendo tale opera crea una tensione di quei giorni tremendi quasi a farceli provare e sentire sulla propria pelle.

Alessandro Candiloro

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Un libro splendido, avvincente come un romanzo, solo che purtroppo è una storia vera della quale i mezzi di informazione non hanno riferito correttamente. Qualche data non mi quadrava. Il sequestro è del 01/09/2020 ma, rileggendo La Repubblica dal primo settembre 2020 ho scoperto che il primo articolo in cui viene citato il fatto è del 14/09/2020 e che il 02/09/2020 Di Maio era in Libia (possibile che non ne sapesse nulla ?)Fino al 01/10/20 nessun ulteriore articolo sull’argomento. Si parla del covid di Berlusconi e di Speranza che dice che saremo fuori dal covid entro 6 mesi!

Riccardo Allerhand

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Bello, bello, bello. Un libro che scorre, che appassiona, che si fa leggere d’un fiato.

E.M.

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“La cala, cento giorni nelle prigioni libiche” di Ciulla e Catania ricostruisce la storia di diciotto pescatori di Mazara catturati dal generale libico Haftar e detenuti per 108 giorni nelle prigioni libiche. Nonostante il saggio prenda le mosse da un fatto di cronaca recente, gli autori sono in grado di andare oltre la mera narrazione degli eventi e, mettendo al centro la storia di Rosetta Ingargiola, emozionano e colpiscono.

Alessandra Guerra