< La contessa. Virginia Verasis di Castigliopne di  Benedetta Craveri (Adelphi)

Qui di seguito le recensioni di LaContessa raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Libro potente e Virginia, Contessa di Castiglione è un personaggio positivamente devastante. Viene usata interpretando una sorta di Lilli Marlene ante-litteram, ma rivendica sempre di essere se stessa.....IO SONO IO...."Moi c’est moi"..E lo rivendica per tutta la vita. Il testo si intreccia con i legami familiari oltremodo problematici (e potrebbe essere diverso?)...ma si va oltre la narrazione diventando messaggio potente ancorchè in anticipo sui tempi e proprio per questo di gtande interesse e curiosità.

Enrico Maglione

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L’ho preferito perchè non conoscevo La Contessa di Castiglione ed il ritratto fatto da Benedetta Craveri mi ha consegnato una donna di altri tempi. Forse una antesignana, una Mata Hari italiana. Certamente una donna che ha saputo tenere testa a gran parte dei potenti del suo tempo.

Maria Rosaria Vitalone

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Benedetta Craveri ci racconta la vita di Virginia Verasis, nata a La Spezia nel 1837. Se non fosse per il diverso contesto storico, volendola paragonare ad un personaggio del nostro tempo, mi sembra di rivederla in Moana Pozzi. Capace di elevare l’ars amatoria all’erotismo più artistico… disposta a concedere le sue grazie a chi le richiede, basta solo che sia un uomo di potere, come Vittorio Emanuele II o Napoleone III. Però oltre alla ricerca della fama e della ricchezza, Virginia è animata da un forte sentimento patriottico. L’Italia ha bisogno della Francia per scatenare la guerra contro l’Austria e liberarsi della dominazione secolare. Chi, meglio della donna piùbella del mondo, poteva spendersi per convincere l’imperatore a darci una mano? La verità che affiora dalla biografia è che Virginia era ancora una ragazzina diciassettenne quando si sposa e prende il cognome ed il casato del marito, il Conte di Castiglione, anche se dopo avergli dato un figlio, compiuti i diciotto anni, si trasferisce a Parigi con l’incarico, datole da Cavour, di ammaliare Napoleone (parliamo del nipote del più famoso Bonaparte, ma comunque dell’imperatore francese). Una Mata Hari italiana? Una novella Elena di Troia? Tante sono le donne che hanno vissuto storie simili, ma Benedetta Craveri ce la dipinge nella sua unicità di donna antesignana: il femminismo d’altri tempi quando una donna era capace di porsi al di sopra di tutti gli uomini a cominciare dai più ricchi e potenti. A più di cento anni dalla sua morte, mi piace ricordarla al culmine del suo splendore: d’altronde, i ricordi servono per mantenere viva la memoria ed il miglior omaggio che le si può fare oggi è ammirarla come se ci apparisse al di fuori del tempo, ventenne.

Valentina Carlucci

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Il libro è ben documentato e , nonostante la forma di saggio, è una lettura fresca e femminile; all’interno di una cornice storica ben dettagliata si trova dipinto un romanzo piacevole da leggere, quasi leggero come leggera e insieme atroce fu la vita della Contessa di Castiglione. Tanti i personaggi storici che siamo abituati a studiare asettici e pedanti nei libri di storia e che qui sono descritti nella loro umana quotidianità

Cristina Borin

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Libro storico piuttosto impegnativo, ma ben scritto.
Sono ben delineati il contesto storico e sociopolitico del periodo preso in considerazione.
Ben descritti i personaggi

Cinesi Roberta

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Anche se una figura è molto chiacchierata non vuol dire che al si conosca veramente; attraverso documenti inediti viene tratteggiato un ritratto molto particolare di Virginia Verasis di Castiglione, una donna che ha sfruttato il suo fascino e il suo acume per provare a raggiungere la piena libertà

Elena Saviolo

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Molto interessante il personaggio, un buon saggio ma che, forse per la meticolosità della narrazione, in alcuni tratti corre il rischio di annoiare

Maria Pane

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Poderoso romanzo storico incentrato sulla figura e sulla vita di una donna che personalmente non avevo avuto modo di incontrare prima.
Ha molto catturato il mio interesse e appassionato la lettura delle 350 pagine (che poi diventano 440 comprendendo anche le moltissime note didascaliche a fine libro) il doppio binario sul quale si snodano gli alterni avvenimenti.
Da un lato le vicende personali di una bellissima e affascinate donna del XIX secolo, avventuriera e abile seduttrice, si serve del suo fascino magnetico anche per finalità politiche e patriotiche, ponendosi come amante di Napoleone III e di altre alte personalità dell’epoca e svolgendo a suo modo, se così si può dire, un celato incarico di ambasciatrice nell’alleanza tra il regno del Piemonte e Impero Francese. Tuttavia, è discutibile e poco chiaro cosa poté davvero fare sul piano politico, non riuscendo concretamente a influenzare le reali decisioni dell’imperatore francese.
Da un altro uno squarcio storico sul passato del nostro paese che passando per il Risorgimento conseguì la propria Unità Nazionale. Con maestria ed estrema competenza e conoscenza, ma senza mai risultare pedante, l’autrice ci immerge nel contesto storico culturale, politico e sociale dell’epoca dei fatti narrati, indicativamente il quarantennio che va da 1837 al 1880.
Encomiabile il lavoro di raccolta e proposizione di riferimenti storici e bibliografici, frutto soprattutto di un’attenta lettura, studio e analisi di un monumentale archivio epistolare.
Unico neo la lunghezza di questo romanzo che potrebbe portare un lettore non particolarmente interessato ad abbandonarne la lettura.

Fabio De Biasi

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Virginia Verasis di Castiglione, passata alla storia come la “divine comtesse” secondo la definizione di un suo appassionato biografo, Robert de Montesquiou, fu una donna di una bellezza assoluta ma anche di un’intelligenza fuori dal comune, vissuta in un’epoca nella quale era complicatissimo per una donna appunto, poter farsi strada nella società. Ma Virginia ci riuscì e grazie alle sue doti si conquistò uno spazio nella storia dell’unità d’Italia. Il prezioso lavoro di ricerca, negli archivi francesi ed italiani effettuato dall’autrice di questo appassionante libro, Benedetta Craveri, ci permette la lettura di inedite lettere della contessa. Ne emerge una donna coraggiosa, abile politica, disillusa dall’amore e forse per questo seduttrice assoluta, e spesso cinica con i suoi innumerevoli amanti. Un libro coinvolgente, che si legge con grande interesse fino all’ultima pagina.
NOTA A LATERE: Peccato che nell’edizione avuta manchino le immagini.

Gianluigi Naccarato

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Inizialmente il libro tarda ad ingranare. I continui dettagli storici ed un testo oltremodo descrittivo richiedono un po’ di tempo per calarsi per bene nella storia ed esserne catturati. Poi però, fatta l’abitudine, il libro diventa una strada tutta in discesa. Testo notevole; una bella scrittura che narra a dovere le vicende biografiche di un personaggio interessante ed il contesto storico europeo in cui lei si muove e da cui e’ mossa.

Fabio Pasotto

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Interessante racconto storico di piacevole lettura ma ricco di informazioni.

Serena Salomè

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La contessa di Benedetta Craveri restituisce il ritratto di una protagonista del Risorgimento italiano. Un ritratto intimo, tessuto in base a quanto emerge dal suo diario e le sue lettere. Un punto di vista che racconta la grande storia tramite gli intrecci di salotto e sembra chiuderla claustrofobicamente nei capricci e nelle passioni personali dei protagonisti.

Luigi Verducci

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Racconta la vita di Virginia Oldoini, la contessa di Castiglione, donna di incomparabile bellezza, ma fredda ed altera, una Lady Gaga del 1800, per la sua abilità nel vestirsi e travestirsi, per conquistare e strabiliare uomini e donne. Nel ripercorrere le vicende della vita della contessa, in parallelo alle vicende storiche, vengono riportati stralci delle lettere da lei scritte ai suoi familiari, amici ed amanti ed a lei indirizzate anche da personaggi influenti dell’epoca. Ne deriva il ritratto di una donna, che non era solo bellissima e seducente, ma intelligente, audace, abile negli affari, seppur troppo portata a spendere senza oculatezza le immani ricchezze di cui poteva a volte disporre, per poi ritrovarsi oberata di debiti. Usata dai notabili dell’epoca come spia per la sua capacità di sedurre, Virginia era in primis una donna libera, autonoma, una ribelle che non esitava a fare qualsiasi cosa per ottenere quello che si prefiggeva. Ma tale libertà e cinismo la allontanarono da tutti e un tempo amata ed invidiata, trascorse gli ultimi anni in solitudine e povertà.

Debora D’Ercole

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Il personaggio della contessa raccontato da se stessa attraverso il suo epistolario inedito. Una ricostruzione molto minuziosa, ricchissima di citazioni e brani estratti alla lettera, dove é divertente leggere cole la lingua italiana è in fondo cambiata poco nella parte gergale. Interessante l’abilità politica e la lungimiranza del momento storico della contessa. Intorno mille personaggi minori ma fondamentali nella sua vita. Qualche volta ci si perde tra i mille personaggi.

Simona Cigliano

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Rinnovo il mio sincero ringraziamento per avere aperto a tutti (e dunque anche a me!) la possibilità di fare parte della giuria dei tornei di Robinson.
La coppia di libri in competizione mi ha davvero messo in difficoltà: come farne vincere uno quando entrambi sono estremamente interessanti, a tratti entusiasmanti e/o laceranti, e comunque gradevolissimi da leggere?
Non vince La Contessa soltanto perché Sentieri di fango mi ha commosso, mi ha straziato (Prima Guerra Mondiale, in trincea nelle Fiandre), mi ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio con serietà, sentimento e poesia.
Dunque scriverò solo cosa mi è piaciuto della Contessa. Innanzitutto, Virginia Verasis di Castiglione è un personaggio strepitoso, non ne conoscevo l’esistenza prima di leggere questo libro e non ho potuto fare altro che entusiasmarmi. In secondo luogo, l’autrice segue il percorso di vita di questa donna attraverso gli scambi epistolari dell’epoca. Bellissimo leggerne i passaggi, gli estratti, le espressioni utilizzate, l’intreccio tra le persone coinvolte. Non ultimo, lo stile è piacevole, autentico. Non è lo studioso che scrive per un altro studioso, ma si sente da parte dell’autrice la voglia di raccontare questa storia, una vita complicata di una donna complicata.

Sara Di Paolo

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" Ninì non vuole vedere pretendenti" dice Isabella Oldoini , madre di Virginia, al marito "perchè dice che non vuole maritare e non vuole prendere impegni, che dopo l’inverno vuole andare a Parigi, vedere tutto e tutti e poi scegliere..." . Invece si maritò presto.
Nata nel 1837, sposò nel 1854 il conte Francesco Verasis di Castiglione , vedovo a 25 anni e di dieci anni più grande di lei. Madre nel 1955 del suo unico figlio, Giorgio, già ricca di adoratori ed amanti e prigioniera di un matrimonio problematico fin dall’inizio, Parigi era nel suo destino; vi arrivò prestissimo, nel 1856, con l’incarico di favorire la posizione del Piemonte contro l’Austria al congresso di pace che si sarebbe aperto da lì a poco e che avrebbe riguardato anche la questione italiana. Utilizzò per i suoi scopi fascino e spregiudicatezza, e portò dalla sua parte , in tutti i sensi , Napoleone III.
L’imperatrice Eugenia, con una macchinazione, la costrrinse ad abbandonare la città.
Vedova a 30 anni, continuò ad avere contatti e relazioni con le più importanti personalità del suo tempo. Tornata a Parigi visse un lento ed inesorabile declino. Morì a 63 anni, 1l 28 novembre del 1899.
Avanti negli anni scrisse : " Se mia madre non fosse stata una stupida mi avvrebbe portato a Parigi e l’Imperatore avrebbe sposato me e non Eugenia."
Il suo archivio personale, i carteggi segreti, i documenti gelosamente custoditi, furono dati dolosamente alle fiamme.
Benedetta Craveri , nipote per parte di madre di Benedetto Croce, docente universitaria , illustre francesista ha scritto un altro splendido saggio; ordinato , minuzioso, ricco di particolari anche, apparentemente, superflui. Il racconto si dipana incrociando luoghi e personaggi ( importanti e secondari ), per tessere una tela che una volta terminata fa si che il lettore abbia la conoscenza più completa degli eventi e delle persone coinvolte in essi. La vita di Virginia di Castiglione , donna che si destreggiò tra alcova e diplomazia, è stata ricostruita attraverso le tesimoninze, i documenti ( molti inediti ) conservati neggli archivi italiani e francesi, e soprattutto le migliaia di lettere scritte in tanti anni che ne rivelano "il feroce individualismo e la fiducia nella forza irresistibile del suo fascino".

Francesco Manzo

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Conoscevo ovviamente la biografia della contessa è il suo ruolo nelle vicende risorgimentali, ma questo saggio ricco di particolari documentati e ben contestualizzato storicamente mi ha fatto riscoprire il fascino e la tragedia personale della protagonista.

Roberta Barbera

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Biografia molto accurata di una protagonista del Risorgimento italiano, la cui popolarità ora non è all’altezza della sua fama e del suo calibro. Ho apprezzato le incursioni storiche, che permettono di mettere insieme i pezzi della storia d’Italia studiata a scuola. Lei è assolutamente affascinante, nei suoi deliri d’onnipotenza e nei momenti di profonda depressione.

angela sirago

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Una biografia della Contessa Virginia Verasis di Castiglione. Non solo uno spaccato puntuale della sua vita, ma anche della storia Europea dell’epoca. Avvincente.

Emanuele Rizzo

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La storia di Virginia Oldoini, la contessa più audace dell‘800. Fredda, calcolatrice ed enigmatica. Nota per il suo atteggiamento spudorato che finiva per destabilizzare gli uomini che la circondavano, ella non puntava all’amore ma a ciò che ad una nobildonna spesso veniva tolta: la libertà.

Sara Bidinost