< Le donne di Minsk di  Laura Boldrini, Lia Quartapelle (Infinito)

Qui di seguito le recensioni di LaDonneDiMinsk raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un libro scritto a più mani per raccontare, a un anno di distanza, ciò che è accaduto in Bielorussia: la violenta repressione, le piazze piene di persone in rivolta, la volontà di un popolo di liberarsi dalla dittatura del presidente Lukashenko. Ma è soprattutto una celebrazione del coraggio e della forza delle donne, in primis di Svetlana Tikhanovskaya, ma non solo. Sono molte infatti le storie intrecciate in questi incontri che ci mostrano uno spaccato della società bielorussa e delle donne che combattono per la libertà di tutti.

Camilla Camilli

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Il secondo libro è costituito da un insieme di tipologie testuali diverse: abbiamo il profilo storico della Belarus, le due interviste a Boldrini e Quartapelle, la testimonianza scritta da Ekaterina Ziuziuk e infine il passo finale di Noury. Questi testi contribuiscono a ricostruire un quadro della situazione del paese, e lo fanno fornendo punti di vista diversi, in momenti cronologici diversi. Ho molto apprezzato questo “mosaico” prospettico, la chiarezza con cui vengono illustrati i passaggi, la limpidità con cui vengono riportati i dettagli delle carneficine

G.

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"Donne di Minsk" è la testimonianza concreta della forza delle donne, del loro essere caparbie e ostinate, di fronteggiare un sistema patriarcale e dittatoriale fatto di repressione e violenza brutale che dura, ormai, da più di 26 anni in Belarus. Le elezioni dell’agosto 2020, se non fosse stato per i continui brogli elettorali orchestrati dall’establishment attualmente al potere, avrebbe visto Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione, diventare la nuova Presidente della Bielorussia. Donne unite dalla volontà di realizzare un progetto ben preciso: liberare il proprio paese dalla tirannia e condurlo verso un percorso di democraticità e stato di diritto. Il risultato "truccato" del voto elettorale ha portato in piazza migliaia e migliaia di persone stanche ed esasperate di vivere in condizioni economiche e sanitarie disagiate e senza prospettive future; le manifestazioni pacifiche hanno visto la polizia incarcerare e torturare migliaia di manifestanti, condannati senza un equo processo. La stessa leader dell’opposizione è stata costretta a fuggire e a rifugiarsi a Vilnius, pur non rinunciando a lottare per la sua causa e ottenendo l’appoggio dei cittadini in patria e all’estero. "Donne di Minsk" fa conoscere al lettore, con un linguaggio semplice e diretto e che tutti dovrebbero leggere, un paese poco conosciuto e poco studiato in Italia e che dimostra come le donne "non sono semplicemente belle", ma hanno, a parità degli uomini, la capacità di mettere in moto quel processo di cambiamento e trasformazione per migliorare il mondo.

Marianna Stati

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Mi è piaciuta la forma dell’intervista. Molto attuale e drammatico

Fabio Maria Fiori

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il secondo libro é un opera dal sapore civile e di storia dei diritti delle donne della Bielorussia.
il libro parte con una notazione importante storica sull’origine della Bielorussia e in seguito nelle poche e scorrevoli pagine le due autrici, ci trasportano da dirette testimoni in questa lotta femminile aspra ricca di vittime e persecuzioni in decenni di regime. Grazie alle testimonianze raccolte sottolineandone in particolare la ferocia e la terribile repressione degli ultimi anni e assieme a questo la forza,la dignità e l’umanità di questo movimento di fronte ad un regime sanguinario che sembra ancora monolitico.
Libro fortemente consigliato per avere un quadro più chiaro della situazione dei diritti umani in Bielorussia.

Luca Dordoni

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Le Donne di Minsk è un saggio che si legge d’un fiato. In parte perchè il conflitto Russo-Ucraino ha accesso i riflettori su quella parte di mondo, la cui complessità si intuisce già a partire dalla nota metodologia iniziale sulla traslitterazione dei nomi dalle lingue che usano l’alfabeto cirillico. Poi perchè la scelta di raccontare la dittatura di Lukashenko attraverso l’intervista di Riccardo Noury a Laura Boldrini e Lia Quartapelle, che si sono fatte portavoci della questione bielorussa all’interno del parlamento italiano esponendosi al punto da essere state loro stesse vittime della limitazione della libertà del regime bielorusso, ne fa un racconto vivo e appassionato. Ma soprattutto perchè è impossibile non appassionarsi alla figura coraggiosa e libera di Svetlana Tikhanovskaya che si è trovata a guidare l’opposizione suo malgrado, dato che il marito è in carcere, come è capitato anche agli altri leader che guidavano l’opposizione che sono stati arrestati o costretti a fuggire all’estero. L’auspicio di Svetlana Tikhanovskaya di vedere la fine delle violenze del regime, la liberazione dei prigionieri politici e libere elezioni sembra essere scontato per chi vive da questa parte del mondo, eppure la strada è ancora lunga e anche questo libro è necessario per mantenere alta l’attenzione sulle privazioni della libertà e la violenza che ogni giorno si compiono in Bielorussia nei confronti di chi esprime le proprie idee.

CHIARA ROMOLI