< La fuga di Enea. Salvare la città in fiamme di  Antonio Scurati (Solferino)

Qui di seguito le recensioni di LaFugaDiEnea raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Il saggio è costituito da articoli già pubblicati. Questo fa sì che il libro si privo di unità e, in alcune parti, ripetitivo. Francamente, non credo ci fossimo persi niente di così importante da giustificare la loro raccolta in un volume e la ripubblicazione.

Pietro Pieroni

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La premessa del libro sembra una scusa non richiesta. Sebbene il panorama editoriale sia pieno di volumi che raccolgono articoli apparsi sui giornali, l’autore ha sentito il bisogno di giustificarsi e quindi spiegare il criterio del libro. Qui io trovo la natura dello scrittore che osserva ed esprime quello che sente rispetto al mondo in cui vive. L’intellettuale che usa la voce per parlare ad ognuno, indicare quello che non si vede ad un primo sguardo, spiegare cos’è, come funziona e cosa significa quello che circonda tutti ma che non tutti percepiscono. Il fatto è che questa voce manca. Dov’è, mi chiedo, il poeta, lo scrittore che ci racconta il mondo? Precisamente mi manca il verso potente dell’intellettuale ben rappresentato nel secolo precedente in modo variegato ma incisivo da illustri colleghi ormai andati. Penso da tempo che gli intellettuali non svolgano più quell’opera indispensabile di richiamo civile, di ricerca e soprattutto di presenza attenta e consapevole che è stata la cifra di tante menti brillanti. Ho rivisto più volte le pagine di questo libro scritte con notevole maestria ed eleganza tecnica, e con altrettanto pathos, al punto di sembrare un puntino perso nell’oscurità dell’universo. Sarà un mio pregiudizio, oppure risento del contraccolpo di questo orribile periodo, ma sento una forte sfiducia. Capisco che gli scritti sono precedenti a quanto viviamo, ma è proprio questa la domanda: possibile che nessuno si sia accorto di quello che stava per accadere? Se parliamo di mondo, di crescita, di rinnovamento, è possibile che non guardiamo cosa abbiamo davanti? Può un intellettuale essere così cieco di fronte al mondo che osserva e spiega? È certamente uno scherzo della redazione quello di chiedere di leggere saggi scritti nel 2021, significa prima del fatidico febbraio 22. È arrivato il momento di fermare tutto e ricominciare da zero e sperare nella forza dei figli che si faranno carico dei vecchi padri per portarli in salvo in un mondo che proprio loro hanno contribuito a distruggere. Forza Enea!

Maria Antonia Grasso

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Un piacevole "viaggio di ritorno" negli ultimi anni trascorsi, con frequenti tappe nel 2020, sosta fondamentale per una riflessione globale. Bello riflettere e rileggere a distanza di tempo su tematiche allora scottanti, e adesso percepite già da un altro punto di vista. Una scrittura pulita, amabile, puntuale, ideale per un saggio e per lo spessore degli argomenti affrontati. Grazie!

Francesca Calciolari

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libro molto interessante, attuale e scorrevole come può esserlo un articolo di giornale. uno spaccato della nostra attuale società che indigna ma che da anche spunti di speranza.

Olga mirella coco

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“La fuga di Enea” è un’interessante raccolta di scritti, pubblicati sul Corriere della Sera, di Antonio Scurati che prendono spunto dalla cronaca per riflessioni acute e mai scontate. Il lessico forbito e ricercato tipico del suo stile rende le brevi letture appassionanti. Peccato che una buona parte dei testi siano sulla pandemia, argomento che al momento si cerca di mettere da parte, ma anche rilette ora rendono la sua visione lungimirante, umana e aderente alla realtà. Mirabile la disobbedienza civile di “Sono un fumatore” ma anche la lucidità di analisi sul nuovo secolo governato dal “principio della paura” e la sentenza che “l’essenza del tempo è appannaggio dello spirito”.

c.

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Una interessante nuova lettura el mito.

Fausto Nieddu

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Più che un saggio, una raccolta di articoli sul tema del declino italiano. Tutto molto chiaro e di facile lettura, come da caratteristica di Scurati

Luigi Capeleto

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Scurati decide di pubblicare in volume una propria selezione di articoli di giornali scritti nell’ultimo decennio. Racconta, attraverso l’immancabile cronaca, un Paese in crisi da oltre un trentennio. Una crisi che nell’ultimo anno, a causa della pandemia, ha ceduto il passo al dramma. Questi scritti sottolineano però l’esigenza, via via sempre crescente, di un tono più speranzoso considerando " l’antica saggezza di chi ha sempre saputo che per continuare a vivere si deve sempre rinascere ".

Luigia Donato