< La guerra delle donne di  Emanuela Zuccalà (Infinito)

Qui di seguito le recensioni di LaGuerraDelleDonne raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Una raccolta di diverse testimonianze, reali, crude e tremendamente dolorose. La lettura di questo racconti mi ha provocato emozioni diverse, rabbia, indignazione, impotenza, senso di ingiustizia. Un libro che consiglierei a tutti di leggere.

Eleonora Repetti

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Leggerlo è stato come fare una full immersion in un mondo dimenticato : la realtà femminile. E’ stato interessante perchè leggendolo non ci addentriamo in qualcosa di specifico come il movimento femminista, dove a mio parere necessiterebbero ulteriori conoscenze per proferire parola,ma si parla della realtà femminile che non può per niente definirsi soggettiva essendo evidentemente oggettiva. Le storie di ciascuna donna mostrano,metaforicamente parlando,come il puzzle dell’uguaglianza manchi di molti pezzi..
Ogni storia costituisce una memoria che non può essere ignorata e l’insieme di tutte queste storie non ha il compito di giacere in un bellissimo libro,ha invece il diritto di essere ascoltata da tutti e di essere fatta valere nella propria vita,nella mia in quanto donna sarà così.

Annalisa Bia

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Il libro presenta trenta ritratti sia di donne e insieme di situazioni in varie parti del mondo. Il pregio e’ che, pur essendo centrato solo sulla figura della donna, mostra ampiamente il contesto, elemento che consente di comprendere appieno la condizione in cui vivono le donne di cui si forniscono i ritratti. Interessanti alcune ricostruzioni storiche.

Luisa Faldini

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Il saggio raccoglie la storia di trenta donne con provenienze diverse ma accomunate da esperienze di vita molto simili. Testimonianze di dolore, discriminazione, emarginazione, violenze e soprusi in un cammino di lotte ancora lungo da fare.
Era difficile la scelta tra questi due potenti saggi ma ho particolarmente apprezzato la pluralità di voci raccolte da Emanuela Zuccalà.

Deldec

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Interessante ma destabilizzante. Lo sguardo non si posa sulla singola storia di donna come sembra ma sulla situazione delle donne nel mondo. Più che ispirazione e speranza la narrazione delle vite di queste donne ti lascia addosso un senso di tristezza inconcludente. Vorrebbe essere un libro da cui trarre ispirazione per affrontare con strumenti nuovi il futuro e la realtà un cui siamo immersi o un racconto della situazione femminile nel mondo? Più il
secondo, direi. Allora, io passo.

Alida Cassol

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“Le guerre delle donne” di Emanuela Zuccalà: storie di vita vera di donne sparse per il mondo con un unico destino fatto di soprusi, violenze e stupri. Un intreccio tra reportage e colloquio da cui emerge il coraggio di chi riesce a superare l’orrore e combatte per i diritti femminili. Di sicuro impatto.

Çlaudio Belotti

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Un libro che si legge volentieri nonostante gli argomenti assolutamente tragici.

Ferdinando De Tomasi

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PArticolarmente attuale il tema. La prefazione di Emma Bonino abbastanza scontata, ai limiti del banale.
Il capitolo "Perché questo libro", ovvero l’introduzione dell’autrice, già di per sé vale l’acquisto del libro e la prosecuzione nella lettura.
Splendido testo, esaustivo, convincente, profondo e colto.
Ottimo libro

Alessandra Proietti

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Queste sono storie di donne che combattono. Donne che, da diverse parti del mondo (dall’Uganda al Brasile, dalla Francia alla Svizzera, senza trascurare l’Italia) lottano per un mondo migliore. C’è chi ha subito una mutilazione genitale e si batte per abolire queste pratiche; c’ò chi si dedica alla salvaguardia dell’ambiente, al disarmo nucleare, alla promozione dei diritti di persone Lgbt o alla tutela delle donne vittime di violenza, dopo essere stata maltrattata o discriminata in prima persona. Tante vite diverse, accomunate da un desiderio di giustizia e dignità che si traduce sempre in iniziative concrete. L’ autrice ce le presenta attenendosi rigorosamente alla realtà dei fatti; allo stesso tempo, però, è una testimone appassionata, che si immerge e ci immerge nelle storie di queste donne, dando anche a noi lettori la sensazione di averle conosciute, e di essere migliori grazie a loro.

Benedetta Alessandra Bertolino

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"La Guerra delle Donne" è un saggio straziante come pochi, il dolore che attraversa ogni pagina e come uno stiletto di ghiaccio che ti penetra nel cervello. Le decine di testimonianze raccolte, voci di donne di ogni età e da ogni latitudine che raccontano ciò che hanno vissuto, o che ancora vivono, lasciandoti quella sensazione di dolorosa impotenza che non ti lascia più.

Domenico Geria

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"La guerra delle donne" è un libro tanto agevole da leggere, quanto duro da elaborare. Le storia di respiro internazionale riguardano tutti, mostrano situazioni di sofferenza radicate non lontano geograficamente, ma in mentalità, pregiudizi, convinzioni cristallizzate vicini a noi, talvolta persino interni. Dal dolore si può emergere, ma, prima di tutto, col dolore bisogna fare i conti.

Ada Prisco

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Testo coraggioso, lucido, militante. Appassiona e fa riflettere, suscitando il desiderio di saperne di più. Ho trovato ben scritti i capitoli, numerosi e significativi gli aneddoti, rigorosi i dati presentati. Commovente e partecipato, denso di occhi e di mani di donne che lottano giorno dopo giorno per esistere nel cieco androcentrismo perdurante.

Dario Filardo

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Il saggio di quest’autrice di cui, mea culpa, non avevo mai sentito neanche il nome, è una discesa agli inferi (e successive, possibili risalite) nella variegata e molteplice natura delle vessazioni subite dalle donne per mano di uomini o di altre donne intrise di cultura e mentalità maschilista. Introdotto da Emma Bonino, il saggio appare fin da subito densissimo di informazioni, spiegazioni, digressioni etno-psico-sociologiche. Pur con un linguaggio piano (ma con evidente empatia), le pagine scorrono dolorosamente veloci. Dico dolorosamente perché ho letto le pagine sulle mutilazioni femminili col dolore al basso ventre, tanta è la sofferenza per la crudeltà e la banalità umana, specie quando infierisce sulle donne perché donne. Anche qui Hannah Arendt sarebbe buona descrittrice parlando di banalità del male.
A costo di situare temporalmente la lettura, non posso fare a meno di ricorrere, parafrasandole e trasponendole, alle parole di Piero Angela riportate da Barbara Gallavotti durante l’esposizione del feretro dell’immenso divulgatore: l’argomento trattato dai due saggi è come un panettone. Se fai il panettone col solo impasto, può risultare indigesto, ma se metti le uvette piace a tutti. Ecco, in questo caso per me l’impasto è il libro di Cazzullo (che racconta le storie di successo, quelle che si tramandano con maggior piacere e minore impegno, poiché sono molte meno le persone che ce la fanno rispetto a tutte quelle che non ce la fanno per una miriade di motivi), mentre quello della Zuccalà, pur con tutta la sua esposizione di sofferenza, dolore, miseria non solo economica, e talvolta riscatto, rappresenta le uvette.

Gianluca Pignalberi

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Trenta donne, trenta voci che si uniscono per trattare i temi più cruciali dei diritti femminili violati.
un bel mix di inchieste e racconti privati che non stancano il lettore.

Elisa Croci

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La guerra delle donne dà voce alle storie di una guerra quotidiana condotta da donne in vari Paesi del mondo e fatta di disprezzo, soprusi, violenze, stupri: donne vittime, eppure considerate colpevoli di aver subito, donne che non si sono arrese anche a costo della vita, donne emarginate ovunque esse si trovino, donne in fuga senza trovare una tutela, donne che nonostante tutto vogliono riaffermare la propria dignità e che cercano un futuro per loro stesse e i loro figli. Emanuela Zuccalà ha saputo raccontare vicende dolorose senza stereotipi, è diventata testimone dell’orrore, perché le altre donne e gli uomini non dimentichino e si battano per un futuro migliore.

Tiziana Lain

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Molto interessante. Molti servizi/storie raccontano di fatti e situazioni a me sconosciuti e quindi ho molto apprezzato questa raccolta di servizi giornalistici (così mi pare si possa meglio definire). Alcuni dati statistici riportati mi pare non siano completamente coerenti tra loro. Comunque ho apprezzato la scrittura fluida e chiara.

Roberto Giusti

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Una serie di racconti, o meglio testimonianze, che mettono un groppo alla gola per le tante ingiustizie e soprusi che le donne subiscono tuttora, in mondi nei quali sono solo considerate "contenitori per la riproduzione" e poco altro.
Complimenti a Zuccalà per l’enorme lavoro svolto sicuramente in condizioni proibitive e in ambienti maschili ostili.

Maurizio Rossi

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Ho apprezzato molto la scrittura scorrevole e semplice. Il tema ne farebbe un libro da far leggere nelle scuole. Alcuni dei racconti mi hanno smosso qualcosa dentro.

Marta Lai

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Qui si affrontano e storie che nessuno vorrebbe mai sentire, e soprattutto vivere. Donne da tutto il mondo, che hanno combattuto per la loro sopravvivenza, e per la loro indipendenza vengono raccontate partendo dalla quotidianità e poi sempre più giù nell’abisso di cui sono state vittime. Il tutto correlato con statistiche e dati oggettivi che dal particolare spostano lo sguardo al globale. E’ un libro doloroso e molto vivido, che mi ha colpito e fatto riflettere.

Giulia Taborchi

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Un libro crudo e crudele. Un reportage, molte volte statistico, sulle violenze, non solo di genere. Numeri ed esperienze che bisogna conoscere per prendere coscienza di quanto siamo fortunati di vivere in Italia, nonostante le deformazioni pur presenti nella nostra società. Ma il libro, in molti casi, narra vicende abominevoli. Pochi ma per fortuna esistenti i casi di donne che ce l’hanno fatta.

Amilcare Mancusi

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A parte lo stile forse un pò elementare, libro da leggere senz’altro che da una idea chiara e dettagliata della situazione agghiacciante in cui ancora moltissime donna sono costrette a vivere. Un plauso all’autrice

Amelia

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La scrittura e poco scorrevole, i capitoli sono brevi e facilitano la lettura ma “alcuni racconti” cadono nella retorica e nella banalità.

Lorenzo Mattei

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Le guerre delle donne di Emanuela Zuccalà.
L’autrice è una giornalista, scrittrice e viaggiatrice che in questo libro racconta le indicibili violenze cui sono sottoposte le donne nel mondo.
Il libro è un pugno nello stomaco.
c’è tanta violenza: c’è la violenza domestica, lo stupro usato come arma di guerra, le mutilazioni genitali femminili tollerate da tanti governi, il traffico delle bambine e dei bambini, tanta migrazione dalle guerre, tanti campi profughi. tutto raccontato dalle donn. Ci sono anche racconti di donne che in tanto dolore spesso riescono a riappropriarsi della loro dignità e a combattere per se stesse, per i figli e per le altre donne.
E’ un libro da leggere perchè capisci quanto sia diffusa la violenza sulle donne e sugli ultimi del mondo. E’ un reportage giornalistico ricco di date e informazioni, sono trenta racconti di donne che con dolore raccontano la loro storia.

Luisa Morizio

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Naturalmente so che nel mondo la donna è discriminata, emarginata, spesso sfruttata e abusata ma leggere i dati dell’immane lavoro di ricerca dell’autrice mi ha sconvolto. La strada per la parità dei diritti mi sembra davvero troppo lunga...

CRISTINA PETROMILLI

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La Guerra delle Donne è un doloroso e potente reportage di una guerra anomala
ma, non per questo meno orribile. Una guerra il cui teatro risulta diffuso in ogni angolo della terra e che ha per oggetto la condizione "dell’essere umano-donna” vittima di violenze, soprusi, pregiudizi ed emarginazione. Ma se la donna sembra essere la vittima preferita (ma non l’unica) di una disumanità senza limiti né confini, siamo davvero in grado di riconoscere e fermare il carnefice?
Trenta storie vere, separate solo in apparenza, che, unite, hanno la forza disturbante di un racconto distopico che sgomenta per quanto la vita umana e delle donne in particolare valga cosí poco in così tanti luoghi nel mondo.
Un affresco vivido e straniante, una chiamata in correità per l’essere umano troppo spesso passivo testimone.

Giuseppe Orlando

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“La guerra delle donne” è una collezione di storie vere, toccanti, vicine e lontane, sulla condizione femminile. L’aspetto del libro che mi lascia perplesso non è certo nei suoi propositi o nella rilevanza delle singole testimonianze, ma nel cosiddetto concept, peraltro diffuso nel dibattito contemporaneo. Molte delle situazioni qui riportate derivano da una miscela esplosiva di disagio socio-economico, corruzione politica, assenza di democrazia e di basilari diritti umani. L’identità delle protagoniste è solo uno fra gli ingredienti, non sempre il più forte. Faccio fatica a mettere una donna italiana da generazioni, benché abbia perso un figlio per mano della mafia, sullo stesso piano di una donna africana infibulata. Non è nemmeno una gara a chi sta peggio. Sono troppi discorsi, troppo complessi, tutti insieme. Il risultato finale è ben intenzionato ma un po’ ingenuo, come siamo a volte noi occidentali.

Claudio C. Sidoti

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Le donne lottano. Un abito indossato da secoli, una non scelta che diviene respiro. Emanuela Zuccalà raccoglie tante storie a maglie strette, evidenziate dai torti del sociale, dalle imbastiture di regole che divengono morse per generi a rotazione. La Zuccalà ci fa riflettere con l’esperienza, come non amarla?

Grazia Maria Scardaci

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non mi ha emozionato

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Il secondo libro, pur essendo interessante e condivisibile dal punto di vista emotivo, mi ha interessato di meno, avendo, su questo argomento,
letto molto e approfondito anche attraverso docufilm e testimonianze.

Anna Maria Pioppo

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Le nostre emozioni ci rendono umani, fidarsi di ciò che proviamo non è sintomo di debolezza. ma di apertura mentale. Testo interessante anche se un po’ ostico per i profani come me.

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Interessante, fa riflettere sul fatto che noi occidentali consideriamo la nostra cultura dominante e molto più diffusa di quanto non sia. Leggere delle mutilazioni delle bambine o dei riti dell’infibulazione fa venire la pelle d‘oca. Regalerò il libro alle mie figlie per…riflettere!

Marino Galzenati

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In questo reportage troviamo raccolte le storie di 30 donne unite tra loro dalla loro forza e voglia di riscatto. Si tratta di racconti che fanno male, sono molto dolorosi come le ferite nei corpi e nelle anime delle protagoniste, che nonostante il dolore inondano di luce e speranza.
Si consiglia una lettura a piccoli passi per non uscirne del tutto devastati nell’animo.
Il racconto che mi ha più colpita è "Il danno". La sua protagonista, Maria Claire, nativa della Costa d’ Avorio, subisce da bambina un’umiliazione fulminea e straziante attraverso la mutilazione genitale a cui viene sottoposta. Si contano 200 milioni di donne sottoposte a livello globale a una qualche forma di mutilazione genitale. Ancora oggi e anche clandestinamente. Un marchio di dolore e di ineguatezza che ha portato la protagonista del racconto a fondare una sua associazione a Bordeaux in Francia, stato che ha molto a cuore la questione. La Francia è stata pioniera nella chirurgia di riparazione del clitoride e dal 2002 questo intervento viene rimborsato dalla sanità pubblica. All’avanguardia anche sul piano giudiziario purtroppo però l’esempio francese non è stato seguito da nessun altro stato in Europa. Tanta strada ancora c’è da fare, ma ben vengano i libri di denuncia come questo, che danno voce a tutte coloro che hanno sofferto per varie forme di violenza e che nonostante tutto continuano a lottare.

Maddalena Carbi

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L’autrice racconta le storie di donne di vari paesi del mondo, sono tutte storie di violenze, di stupri, infibulazione, spose bambine....Alcune di loro riescono a sopravvivere a queste atroci esperienze e a lottare per evitare ad altre di esserne parte, per far condannare i colpevoli o per cercare di cambiare leggi e regole patriarcali. Emanuela Zuccalà riesce a fare questo difficile reportage senza scadere nei particolari più truculenti, mantenendo un certo distacco pur dimostrando una forte empatia con le vittime. La struttura in capitoli brevi ma intensi permette una lettura agevole e coinvolgente.

paola confalonieri

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Argomento duro, ma estremamente attuale. Ogni storia sembra incredibile al giorno d’oggi, ma grazie a questi racconti si avverte il bisogno di fare concretamente qualcosa.

Lucia P.

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Una carrellata di donne tutte con un unico comun denominatore: l’essere state oppresse, perseguitate e mutilate. Che sia per mano di un uomo, per un retaggio culturale o religioso o per l’ indifferenza delle istituzioni sono tutte storie che ti danno un pugno nello stomaco.
Ma nonostante tutto queste donne non si arrendono e combattono. Per loro stesse certo, per avere un risarcimento più che materiale di tipo morale, ma anche per le generazioni future affinché non subiscano gli stessi soprusi.
Sono donne piegate ma non spezzate che vanno in giro a testa alta anche se devono nascondersi per sfuggire ad un marito violento.
Questo libro mi ha commosso. Scritto in maniera semplice riesce a fare breccia nei cuori.

Chiara Boccardo

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Le storie ordite nel libro srotolano davanti ai nostri occhi le vicende incandescenti de “Le guerre delle donne” che ardono in ogni angolo della Terra. I toni piani della narrazione ci restituiscono la dimensione continua e tenace dei dolori con i quali fanno i conti le donne nelle loro guerre, la postura accogliente riporta storie intime e palpitanti. Emanuela Zuccalà riesce a trasformare i propri lettori in testimoni coinvolti nella ricerca di autodeterminazione e riscatto che queste donne affrontano.

Serena Angelucci

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Come si supera l’offesa arrecata al proprio corpo e alla propria anima? quale calvario di pene, tormenti e sentimenti contrastanti occorre percorrere per potere infine convivere nel dolore con la propria croce?
Le donne sono in guerra, spesso contro qualcuno che credevano amico e dal quale sono tradite, violate, mutilate. Una trincea di battaglie quotidiane in un clima di continua apprensione e inquietudine per sé stesse e spesso per i propri figli. Vicende che solo episodicamente emergono alla luce, il più delle volte coperte da un velo di omertà e dalla trappola dell’amore verso il carnefice o da ingiustificati sensi di colpa per presunte mancanze per le quali essere punite.
Il ricco e dettagliato reportage di Emanuela Zuccalà smuove la nostra coscienza e richiede un coinvolgimento emotivo che può risultare insostenibile; ma è necessario affrontare questo viaggio nella sofferenza a evitare di cadere nell’indifferenza, meglio ancora prodigarsi per salvare una potenziale vittima delle violenze e delle sopraffazioni perché salvare una vita equivale a salvare il mondo intero.

Carlo Rotondo

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Lettura agile e piacevole, ma non emoziona

Marina Laurenti

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Ancora vite di donne. Purtroppo bisogna ancora scrivere di questo

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In questo saggio, l’autrice riporta il risultato della sua attività di giornalista a difesa dei diritti femminili, attraverso le storie di dozzine di donne in tutto il mondo. Ciascun capitolo si intitola con il nome di una donna, si apre con una citazione di una donna e contiene una storia, a metà tra la testimonianza e il racconto. Sono storie di prostituzione, mutilazione, immigrazione, violenza, diseguaglianze, che ci ricordano come la parità dei sessi sia lontana dall’essere realizzata, soprattutto in alcune zone del mondo.

Luigi Apa

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Storie di donne, tutte diverse tra loro ma tutte di donne che resistono, si ribellano e pagano le loro "colpe". Il libro di Emanuela Zuccalà ci ricorda come la violenza sulle donne è presente in ogni cultura e in ogni continente. Attraverso la lettura di queste storie proviamo orrore, comprensione, empatia. Come evidenzia l’autrice, le protagoniste delle diverse storie raccontate hanno tutte osato dire no a qualcosa. Queste stesse storie, però, interrogano tutti noi circa la nostra volontà e capacità di dire un no collettivo perchè queste storie riguardano i diritti e la dignità dell’umanità intera.

Giancarlo Coccia

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Testo ricco di dati, riferimenti, statistici e numerici, documenti relativi a fenomeni di violenza, dominazione, subita dalle donne in ogni parte del mondo. Ed anche esempi di emersione dalle difficoltà, enormi, di sopravvivenza.
Tuttavia rimane, leggendo, l’impressione di qualcosa di già conosciuto attraverso vari tipi di riviste nei loro articoli sull’argomento.
Mancando una significativa rielaborazione letteraria degli eventi raccontati, il tutto non consente una reale, profonda empatia.

Marilena Vannoni

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Esprimo il mio plauso per il libro LA GUERRA DELLE DONNE. L’autrice, "testimone" di quello che scrive nelle pagine di questo libro, ha una scrittura efficace, didascalica nel riportare i dettagli, empatica e mai giudicante. Tutti i fatti sono contestualizzati nel tempo, nei luoghi, nelle politiche dei paesi in cui avvengono. Molto spesso inoltre quando le vicende si riferiscono a situazioni indietro nel tempo, al termine del capitolo sono inserite note di aggiornamento molto utili e interessanti. Emanuela Zappalà mi ha portato con sé là dove avvengono la ricerca di riscatto, la ricerca della verità e nel far conoscere al mondo i fatti da parte delle protagoniste dei capitoli di questo libro. Un’infinità di voci e immagini che si uniscono in una sola ricerca di giustizia. La lettura del suo libro non permette più di ignorare quanto accade (ancora) lontano ma anche così vicino a noi.

Lorena Bosotti

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Non si millanta il supporto quando ciò che ci interessa si riduce all’interno di un perimetro ristretto e "confortevole". La lotta per i diritti delle donne, e di tutti per estensione, si attua nel momento in cui usciamo dal "perimetro" e ci concentriamo sul Mondo, nel momento in cui guardiamo oltre la nostra sagoma e ascoltiamo oltre la cortina fumosa delle comode bugie. Una donna non è un aggettivo lezioso, è una creatura terrestre come le altre che popolano la terra, fatta di scelte e idee eguagliabili a quelle della sua controparte maschile e come tale ha il medesimo peso.

Chiara Luci

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Non si può non provare empatia per ognuna delle vicende delle donne, narrate in questo libro. Sono esempi di donne coraggiose che nella loro semplicità combattono il dolore, la violenza, i pregiudizi e gli stereotipi del nostro tempo. L’autrice, con una voce mai sovrastante, racconta al lettore storie drammatiche con estrema delicatezza. Bisognerebbe che tutti lo leggessero.

Chiara Casali

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Storie agghiaccianti, di violenza e cattiveria spaventose, ovunque nel mondo.
Un libro che mi ha dato molto dolore.
Non sono riuscita a leggere tutte le testimonianze.
Che dire del coraggio e della tenacia di tante vittime innocenti nell’afrontare e vivere la realtà orribile nella quale si trovano.

Antonella Arbia

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La guerra delle donne di Zuccalà è calcio in faccia: viene da sperare che le trenta storie raccontate in questo libro sia opera di fantasia, purtroppo non è così. In uno stile narrativo molto convincente, scorrevole e che invoglia a proseguire la lettura, Zuccalà racconta le storie di trenta donne investite dalla violenza della società in cui vivono o in cui hanno cercato di trovare rifugio. Provenienti da ogni parte del mondo, il libro è un racconto corale che ci tiene a ricordare che la guerra contro la misoginia ancora non è vinta.

Elena Cicalini

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Il lavoro del lettore di Piero Dorfles invece non mi ha inchiodata alla pagina, non vedevo l’ora di finire (e forse sono corsa un po’ troppo) anche se la scrittura è arguta invece di stimolare sembra allontanare dalla lettura, quasi un compiacimento di chi molto ha letto.

mietta albertini

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Pur riconoscendo la necessità di raccontare le storie drammatiche contenute nel libro, "La guerra delle donne" non mi ha coinvolta. Ho avuto l’impressione che le vicende umane di Hope, Angela, Pam e tutte le altre donne restassero troppo distanti, come coperte da un velo, come figure esili sulla carta.

Grazia Teresella Berva

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TRENTA STORIE VERE, IN UN INTRECCIO TRA IL REPORTAGE E L’INTERVISTA.
STORIE DI DIRITTI FEMMINILI VIOLATI, DI STUPRI, DI ABUSI, DI INFIBULAZIONE E MIGRAZIONE. TESTIMONIANZE DIVERSE MA ACCOMUNATE DAL FATTO CHE QUESTE DONNE HANNO VINTO LE LORO GUERRE.

Sara Bidinost

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Quasi un manuale per il lettore, con suggerimenti di lettura originali, scoperte e riscoperte, e percorsi di comprensione e analisi. Interessante e coinvolgente, magari averlo avuto come manuale di letteratura alle scuole superiori!

Federica Rossi

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Un tema dibattuto più e più volte, per il quale si sono spese migliaia di parole, ma migliaia di parole non sono mai veramente abbastanza, per spingere l’essere umano a riflettere sull’ingiusta violenza perpetrata a danno delle donne.
30 anime strappate, la cui storia viene riportata dalla scrittrice attraverso un forte senso di verità.
Cruento, violento, vero : il destino violato di donne vittime di abomini umani.
La scrittura è scorrevole e da il senso di entrare in quei racconti che vorresti fossero finzione, ed invece ti accorgi, parola dopo parola di quanto assordante sia il grido di dolore di ognuna di quelle donne, a cui si associa quello attento ed accorato della scrittrice.
Un saggio, denuncia, che andava scritto, che va letto.

Ilaria Liccardo

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La guerra delle donne è un libro “necessario”per conoscere casi esemplari di ingiustizie e violenze subite nel mondo da donne che hanno saputo reagire.Confortanti sono le pagine che narrano esempi luminosi di solidarietà soprattutto femminile.
Tuttavia per me la lettura di questo libro è stata troppo dolorosa ed a tratti faticosa.
Belle sono l’introduzione, la prefazione e la postfazione ma le singole storie sono state trattate in modo troppo analitico,pesante,dispersivo ed andando avanti nella lettura ho provato piuttosto un senso di saturazione che emozione positiva .

Giulia Borzone