< La guerra dentro. Martha Gellhorn e il dovere della verità di  Lilli Gruber (Rizzoli)

Qui di seguito le recensioni di LaGuerraDentro raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Non conoscevo la giornalista Martha Gellhorn e leggendo "LA GUERRA DENTRO" di Lili Gruber ho trovato il ritratto di una donna forte, tenace che non si ferma davanti nulla, come dice lei stessa: "Nessuno può impedire a una donna di vivere la sua vita". Lei in un mestiere all’epoca prettamente maschile ha saputo raccontare con lucidità e profonda onestà tutte le guerre che ha voluto e dovuto vedere. Leggendo questo libro non ho potuto che domandarmi visto il momento storico che stiamo vivendo come lei lo avrebbe saputo raccontare.

Jessica Palamedi

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Ho preferito questo libro, perché mi ha fatto conoscere una donna e una storia che prima non conoscevo, lo consiglierei e regalerei ad amici e parenti. Scorrevole e interessante

Nardi Chiara

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Il tema della guerra è quanto mai attuale e, quindi, molto interessante; la principale protagonista del libro della Gruber, La guerra dentro. Martha Gellhorn e il dovere della verità, è stata una precorritrice del giornalismo di guerra, quello degli inviati di guerra, nei principali conflitti del ‘900. Il racconto della vita straordinaria e per molti versi eccezionale di Martha Gellhorn, tra l’altro terza moglie di Hemingway – l’unica disposta a lasciarlo per realizzare se stessa - ci dice come, caparbiamente, e con tutti i mezzi a sua disposizione, una donna ha dovuto lottare per essere presente sui principali teatri di guerra, dallo sbarco in Normandia all’entrata nel campo di Dachau, dalla guerra tra Finlandia e Russia al Vietnam, pur di poter raccontare la verità. Le gesta della Gellhorn danno spunto alla Gruber per descrivere difficoltà, rischi e pericoli del mestiere che tra i suoi requisiti richiede quello di voler andare, ad ogni costo, alla ricerca della verità che, a sua volta, richiede di stare dentro i fatti, al di là del racconto dei protagonisti interessati. L’autrice allarga il campo ad altri personaggi, compresa se stessa e il marito, raccontando di guerre a cui la Gellhorn non ha partecipato e approfondendone le differenze con l’attualità. Il che disturba non poco il filo del racconto sulla protagonista principale e rende alcuni parti del libro una sorta di difesa della categoria professionale di cui non si può non ammirare il coraggio e le motivazioni che a sprezzo di pericoli sempre in agguato e di ogni tipo li/le spingono alla ricerca della verità. La scrittura scorre veloce, chiara e comprensibile, sembra però, a volte, di leggere la scenografia di un film sulla categoria con al centro la Gellhorn protagonista indiscussa in qualità di pioniera di un mestiere difficile e pericoloso.

Guglielmo Corna (pseudonimo di Geremia Capano.

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La storia (le storie) c’è (ci sono) tuttavia lo stile resta giornalistico e più adatto alla stampa quotidiana o settimanale che alle pagine di un libro.

Giuseppe Ceglie

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Lilli Gruber è una sicurezza, e infatti il libro non delude: storia interessante di una persona interessante, scritta in modo interessante (non senza risvolti personali) e, come dice del suo personaggio, “emozioni utilizzate con parsimonia, senza inutili enfasi”. Particolarmente indicato in questi inattesi e interminabili giorni di guerra. Promosso.

Cristina de Giorgi