< La lettera uccide di  Carlo Ginzburg (Adelphi)

Qui di seguito le recensioni di LaLetteraUccide raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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“La lettera uccide” raccoglie vari saggi (alcuni apparsi su riviste specialistiche, altri inediti), offrendo uno spaccato esemplare del metodo di Carlo Ginzburg. Pur muovendosi il più delle volte nell’ambito della storiografia di epoca moderna, a livello di contenuti trattati c’è molta eterogeneità. In ogni caso affiora di continuo l’acutezza di sguardo dell’autore, la sua vertiginosità capacità di disvelare mondi a partire da elementi apparentemente minimi e di coniugare discipline diverse: antropologia, filologia, letteratura e filosofia…
Per questo motivo “La lettera uccide” ha rappresentato per me innanzitutto un invito ad approfondire l’opera di Ginzburg. Non l’ho scelto perché, dal mio punto di vista di lettore comune, non tutte le discussioni sul metodo mi hanno ugualmente appassionato, così come, soprattutto nella seconda parte, gli argomenti di alcuni “close reading” mi hanno coinvolto di meno. Nello stesso tempo non sono poche le riflessioni e suggestioni che mi sono rimaste al termine della lettura. Ho trovato interessante il modo in cui la microstoria esemplifica e illumina fenomeni di portata globale e mi hanno affascinato le considerazioni sul ruolo che il caso ricopre nel corso di una ricerca storica. E soprattutto ho apprezzato la volontà di credere ancora nel valore della “lettura lenta”. Credo che dall’intero volume emerga nettamente il tenace sforzo di continuare a definire coordinate e costruire strumenti per affrontare e analizzare la complessità. Ritengo che questa sia una forma di resistenza, come afferma lo stesso autore: “recuperando lo spessore della storia, il mondo in cui viviamo risulterà diverso, più complesso, più ricco. E forse, per riecheggiare una frase famosa, la percezione di questa complessità aiuterà a cambiarlo”.

ANTONIO MASSARA

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Raccolta di saggi su troppi temi e argomenti di cui non pare capirsi il senso, troppi argomenti collegati (male) insieme. Un saggio sul non prendere le cose alla lettera (sai che originalità!) Gli argomenti sono troppi, troppo ampi e troppo distanti tra loro. Fanno perdere voglia (e tempo) al lettore di continuare nella lettura.

Giacomo Giovinazzo

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La lettera è talmente aggrovigliata che toglie qualsiasi entusiasmo al desiderio di leggerla.

Isabella Lombardi,abito a Verona

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Il testo appare complesso, per addetti ai lavori, ricco di citazioni e richiami a filosofi e altri storici. L’autore è un ricercatore meticoloso e attento. Anch’io ho seguito i suoi corsi all’università di Bologna e partecipato a un seminario sulla stregoneria. È stato un docente serio e nello stesso tempo gentile, ha saputo trasmettere e fatto amare ai suoi studenti
il concetto di microstoria.

(Osservazioni: il testo n.1 e’ divulgativo si legge in poco tempo, la scrittura è leggera, il protagonista del saggio è noto. Il secondo è difficile, da leggere con molta attenzione, l’argomento è, come ho detto sopra, per addetti ai lavori. Come si può mettere a confronto due testi così diversi e chiedere qual è piaciuto di più?


Il testo appare complesso, per addetti ai lavori, ricco di citazioni e richiami a filosofi e altri storici. L’autore è un ricercatore meticoloso e attento. Anch’io ho seguito i suoi corsi all’università di Bologna e partecipato a un seminario sulla stregoneria. È stato un docente serio e nello stesso tempo gentile, ha saputo trasmettere e fatto amare ai suoi studenti
il concetto di microstoria.
(Osservazioni: il testo n.1 è divulgativo si legge in poco tempo, la scrittura è leggera, il protagonista del saggio è noto. Il secondo è difficile, da leggere con molta attenzione, l’argomento è, come ho detto sopra, per addetti ai lavori. Come si può mettere a confronto due testi così diversi e chiedere qual è piaciuto di più? )




Silvia Pinardi