< Le memorie del futuro. Musei e ricerca di  Evelina Christillin, Christian Greco (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di LeMemorieDelFuturo raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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ho molto apprezzato la riflessione di Christillin e Greco sul senso che ha nella società attuale il museo. Non solo memoria, storia e rappresentazione del passato (sicuramente implementata dalle nuove tecnologie oggi a disposizione), ma anche e soprattutto un potente stimolo alla società civile del presente e del futuro a non dimenticare il passato, ad elaborarlo e con una diversa sensibilità verso le minoranze etniche e culturali. Molto interessante e ben leggibile

Fabrizio Fusco

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Un libro molto intenso e che "rimane". Una riflessione molto profonda sul legame tra passato e futuro, su ciò che la storia ci insegna e sul valore della memoria. Il museo diventa una metafora di questa esigenza di ricordare per crescere e migliorare. Bella l’immagine del museo come "custode", perchè dobbiamo fare tesoro di ciò che arriva dal nostro passato, lontano o vicino che sia ed è nostro dovere custodire per l’appunto questi ricordi per tramandarli a chi verrà dopo di noi.

Lara Bertazzi

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La mia preferenza va a quest’opera perché, secondo me, ha il pregio di porre in evidenza una questione molto attuale e urgente, anche se di solito quanto attiene alla sfera della conservazione (e della cultura in generale) è visto come marginale perché considerato appannaggio di pochi, slegato dall’attualità, autoreferenziale.
Concordo con le tesi esposte, e credo non venga mai ribadito abbastanza quanto i luoghi della cultura siano gli attori principali per sviluppare una capacità critica nei cittadini di oggi e di domani.
Secondo me, il registro linguistico adottato denota ricercatezza e precisione; la trattazione è rigorosa, lo stile attento. Forse si può riconoscere qualche ridondanza, ma credo sia dettata dall’urgenza di sottolineare e chiarire alcune tematiche.
Il sottofondo musicale che ho scelto per questo libro? Le Variazioni Goldberg BWV 988 di Bach.

Anita Fiorin

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Idem come per il primo libro,per nulla coinvolgente

Roberta castriota

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Prima parte storiografica , didatticamente precisa.
Parte centrale; sviluppo del museo nel tempo, interessante e stimolante per un dibattito , in particolar modo la visione di museo come mezzo,luogo di colonizzazione non solo economica e sociale ma appunto anche artistica, dellEuropa riguardo a paesi considerati anche artisticamente inferiori .
Ultima parte , come Il museo può evolversi, abbastanza scontata
Giudizio generale: sviluppo ampio , con parti non solo tecniche , ma una sensazione di “volo radente”

Lorenza Bettini

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Le memorie del futuro”
Il museo inteso non più in una visione statica di luogo di conservazione dei reperti, ma come fucina vitale e dinamica di memoria collettiva. In continuo divenire ed al passo con i tempi nella strenue difesa delle identità culturali e- senza contraddizione alcuna- come sprone attivo della multiculturalità. Contro l’oblio, il negazionismo, l’ideologia ed il fanatismo distruttivi, l’incuria, l’inerzia ed il livellamento culturale totalizzante.
L’approccio filosofico e storico è convincente, ma nel complesso la narrazione pecca di ripetitività.

MARIA STELLA PORRETTO

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un saggio ha un pubblico più ristretto e quindi risulta meno appassionante e coinvolgente per un pubblico più largo

RITA CHIEPPA

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Ho letto con molta attenzione il saggio, ribadisco "molta" per la scrittura curata nella sintassi e la scelta dei vocaboli, i rimandi alla filosofia ed allo spessore culturale che gli autori hanno impresso al testo. Proprio per questo mi è sembrato di leggere più una tesi di laurea di un dottorato che una riflessione sulla metodologia di esposizione museale quale questa dovrebbe essere; quindi a tal proposito sarebbe stata utile un’applicazione pratica delle teorie esposte su un esempio catturato in un museo...

Luciano La Letta