< Le parole e il consenso. Come battere la destra a partire dalle parole di  Jacopo Custodi, Niccolò Bertuzzi (Castelvecchi)

Qui di seguito le recensioni di LeParoleEIlConsenso raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Le parole e il consenso di Custodi e Bertuzzi effettua un’analisi dei termini oggi frequentemente usati in ambito politico dalla destra. Tali termini, tuttavia – sostengono gli autori – nascono originariamente dalla sinistra e sarebbero stati, in un secondo momento, indebitamente appropriati dalla destra. Interessante saggio che, dalla politica, sfocia nel campo della linguistica e adempie pienamente al suo intento di utilizzare uno stile divulgativo e accessibile. La lettura può rivelarsi interessante anche per chi non ha particolari conoscenze, o interessi, in ambito socio-storico-politico.

Giulia Altavilla

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Mi ha dato un contesto è ha disegnato eventi in cui immergermi. Bella per Celestini in entrata.

Benito Martino

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Un "vocabolario" di parole con troppi sostenitori, a vario titolo interessati, sulle quali divampa lo scontro tra opposte fazioni politiche, in un tiro alla fune davvero poco gratificante per la politica italiana. Parole che, stando alla tesi di fondo del saggio, sono state rese oggetto di un’opera di profondo snaturamento i cui esiti rischiano di scavare un solco preoccupante tra cittadini e governo della cosa pubblica e generare disaffezione. Il ché basta da solo a motivare la genesi di un saggio ad hoc, in un’Italia in crisi di identità politico - istituzionale. Approccio interessante, così come apprezzabile si rivela la trattazione del tema per "unità monadiche", a suggerire l’esistenza di una galassia di parole - guida - declinate e circostanziate con dovizia di argomenti - esplorando la quale sia possibile abbattere gli "steccati semantici" che le separano. Sospinto ad un’analisi comparata, il lettore viene messo nelle condizioni di maturare una posizione personale sui meccanismi di sottile "sabotaggio interno" del nucleo etimologico di parole "totem" attorno a cui si organizza il vivere civile, sorte nel seno della Comunità e che quella stessa Comunità sono chiamate a rappresentare, orientare, governare. Un’indagine dagli indubbi risvolti sociologici, ancor prima che politici.
L’organizzazione dei contenuti è snella, la scrittura nitida, attenta a fornire al lettore gli strumenti di decodifica degli argomenti che di lì a poco finiranno sotto la lente. Pecca forse di un eccesso di schematicità che rischia di mettere nella dovuta luce le interconnessioni tra i temi. Si tratta comunque di una scelta redazionale comprensibile, volta probabilmente ad agevolare lettura e "ruminatio" di un testo pur di per sé scorrevole.

Dario Filardo

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Necessario oltre che appassionante.C’è bisogno che la sinistra si riapprpopri della base, ma per recuperare consenso deve fare di nuovo sue le battaglie che si è fatta sfilare dalla destra.
Il percorso passa attraverso la riacquisizione di un linguaggio comune, e questo libro traccia la strada, con chiarezza e lucidità. Da leggere e diffondere.

Laura Fiori

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Mi aspettavo un saggio invece ho percepito molta propaganda. Mi rendo conto che scrivere un saggio sulla politica, richieda quantomeno un approfondimento sulle idee che ne stanno alla base ma mi aspettavo un omogeneità diversa. Invece sono piccoli saggi, accomunati dall’orientamento politico.

Francesca Sanna

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La sinistra si trova oggi in grande svantaggio nel panorama politico italiano. Ma non deve arrendersi. Per un maggior consenso dovra’ cominciare a ridefinire una propria identita’ autosufficiente e propositiva senza prescindere da alcuni presupposti fondamentali: conoscere i propri elettori, individuare il miglior linguaggio per parlare loro, stabilire un ordine di priorita’ e servirsi dei canali di comunicazione piu’ adatti. Per questi obiettivi bisognera’ tornare ad usare parole di cui la destra si e’ appropriata, magari cambiandone il senso. Questi termini dovranno apparire sotto una luce nuova perche’ "la sfida della sinistra e’ quella di una classe politica che vuol tornare a farsi capire dalla gente usando un linguaggio comprensibile e possibilmente vincente."

Eugenia Barbato

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Si nasce incendiari, si muore pompieri. Probabilmente qualche anno fa non avrei avuto dubbi a scegliere questo testo, esplicitamente orientato a sinistra, scritto a più mani da ottimi professori e professionisti legati al campo della Sociologia e delle Scienze Politiche, (ah i miei vecchi studi universitari). Qualche pezzo un pò autoreferenziale, ma resta la domanda di base: perché al Vomero, ai Parioli, e nei migliori quartieri d’Italia il centro sinistra prende più voti e ne perde nei quartieri simbolo del degrado? La bilancia per pochissimo è passata dall’altra parte ma almeno ho scoperto la rivista ed il sito left, molto interessanti.

Angelo De Lucia

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Questo libro mi suggerisce l’idea di un breviario laico, ogni parola è un’occasione per pensare e per riappropriarsi della sostanza di cui è fatta. Svuotare di significato le parole o stravolgerle è un’operazione di terrorismo nei confronti della comunità dei parlanti, opporsi a quest’operazione è diventare partigiani della libertà.

Maria Maddalena Springhetti

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Anche il saggio di Innocenzo Cipolletta - organico, illuminante, coinvolgente, chiarissimo - dovrebbe essere usato nelle scuole. Leggerlo significa capire perfettamente le dinamiche che hanno generato il nostro presente, cogliendo i nodi che ci collegano gli uni con gli altri: dall’Italia all’Europa al mondo intero. Significa, finalmente per me, capire il valore di un’istituzione come l’Unione Europea. E della solidarietà. Un testo di alta politica. Bellissimo.

Riccardo Belotti

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Mi spiace, ma un testo il cui obiettivo è di battere la destra con le parole non mi trova per nulla d’accordo
La destra la si può battere solo recuperando il consenso perso negli anni, anche a causa di un irreversibile allontanamento delle “teste pensanti” dalla base elettorale.
Per favore, più azioni concrete e meno filosofia

Lucio Cannavale