< Liliana Cavani. Il cinema e i film di  Pedro Armocida, Cristiana Paternò (Marsilio)

Qui di seguito le recensioni di LilianaCavani raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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il confronto per me è impari, il testo di Haber è la storia di una vita vissuta, sincera e fuori dagli schemi, come del resto è lui stesso. Libero, creativo, nevrotico, appassionato, straripante.
Riconosco nel suo scritto i personaggi dei suoi film, sempre problematici, un po’ cialtroni ma nello stesso tempo teneri..... non puoi non apprezzare quanto dice di se stesso ... di essere una me...!!
Quando inizi a leggerlo non puoi più smettere..Sergio Milesi

sergio milesi

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L’argomento trattato e la scrittura non mi hanno coinvolto abbastanza.

Enza Mosca

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C’è stato un momento, a metà degli anni ’70, in cui il Cinema italiano poteva vantare di avere le due registe donne più celebri e apprezzate del mondo: Lina Wertmuller e Liliana Cavani. Se alla prima è stato tributato (pur con colpevole ritardo) un Oscar alla carriera, a Liliana Cavani non sono spettati premi di tale spessore in tutta la sua carriera. È diventata praticamente la regista più celebre e sottovalutata della storia del cinema senza che nessuno se ne accorgesse. Adesso questa raccolta monografica di saggi curata da Pedro Armocida e Cristiana Paternò rende omaggio a questa autrice, in concomitanza di una celebrazione a lei dedicata al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro (di cui Armocida è direttore). Ed è un libro di cui si sentiva la mancanza che sancisce una volta per tutte il reale punto di vista della Cavani sul cinema e sul SUO cinema. Un’opera spesso legata alla religione ma creata sempre da un’autrice che religiosa non è affatto. L’intervista iniziale chiarisce molti aspetti del suo lavoro mentre i saggi successivi si concentrano su ciascuno dei suoi film. Il libro si conclude con le testimonianze di chi conosce Cavani fin dall’inizio della sua carriera, da Italo Moscati a Marco Bellocchio. Un libro succulento per tutti i cinefili.

Alessio Pietrolungo