< Maestre d’amore. Giulietta, Ofelia, Desdemona e le altre di  Nadia Fusini (Einaudi)

Qui di seguito le recensioni di MaestreDAmore raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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La premessa sul primo libro vale ancor di più per Maestre D’Amore: nella descrizione di amore e tragedia così come in quella delle eroine shakespeariane a mio avviso le caratteristiche del saggio come tipologia di testo vengono fuori in tutte le loro implicazioni; questo di certo non costituisce un punto a sfavore in assoluto, è anzi evidente che si tratti di un testo di grande valore. Tuttavia non incontra il mio gusto per la poca narrazione che ho riscontrato al suo interno.

Giovanna Figliuolo

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Libro che non si legge velocemente, ma velocemente si capisce che vuole portarti all’interno di una storia detta e ridetta mediante punti di vista differenti, contestualizzando il testo dei romanzi analizzati e spiegandolo secondo le sfumature della lingua originale. L’ho trovato avvincente nella scrittura, non noioso e non ripetitivo a tratti forse filosofeggiante ed introspettivo. Lo consiglierei

Ede Myriam Fiato

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Saggio colto per colti lettori, accademici, linguisti, psicologi lacaniani, cultori e studiosi di Shakespeare. Per i comuni mortali con un buon quoziente intellettivo e molta pazienza, può essere una lettura interessante, un sofisticato viaggio soprattutto per rimarcare la genialità del grande Bardo che, uomo, creò dei personaggi femminili notevoli.
La scrittura risulta complessa a causa delle tante involuzioni linguistiche, storiche, lessicali e, spesso, si fatica a mantenere il filo di partenza.
Il titolo è fuorviante perché, se è vero che l’analisi parte dai personaggi femminili, non poco spazio, obbligatoriamente, viene data al contrapposto maschile.
Ottima lettura, poco indicata per i neofiti del genere.

Carla Negretti

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Il saggio è sulle donne e sui loro amori anche contrastati e difficili. Ho apprezzato moltissimo il modo in cui è scritto e quali donne sono state scelte. Trovo che il tema sia stato trattato in modo originale e possa essere un ottimo spunto per molte donne che trovano amori sbagliati, ma anche per chi vuole documentarsi su figure femminili meno note.

Gloria Rubino

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Il secondo saggio è, a tutti gli effetti, un testo universitario per la preparazione di un esame su William Shakespeare e come tutti i testi universitari, non scorre, non appassiona, se non in qualche tratto. Richiede, nella lettura, una conoscenza molto vasta dell’opera di Shakespeare, della letteratura inglese e del contesto storico; tutti fattori a me poco conosciuti. È la prima opera propostomi da voi di Robinson che faccio fatica a leggere.

Letizia Buccini

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Il saggio è incentrato sui personaggi femminili dell’universo shakespeariano. L’autrice si sofferma prima sulle tragedie per arrivare poi, alle commedie. Il lessico usato è un politecnico e quindi non immediatamente fruibile per un pubblico medio. Talvolta i concetti sono esposti i modo un po’confusionario, ma tuttavia altamente godibile

Giorgia Recchia

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L’amore dal punto di vista dei personaggi femminili di Shakespeare, da quello tragico a quello comico.

La lettura è a tratti difficoltosa, a causa delle terminologie lessicali particolari e ricorrenti.

Molto filosofico, non è un libro nelle mie corde.

Marica T. Rocca

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Questo saggio focalizza l’attenzione sulle donne protagoniste delle tragedie e commedie di W. Shakespeare. Donne moderne e con un ruolo attivo nel rapporto amoroso. Certo Shakespeare ha potuto presentare queste donne come " maestre d’amore " grazie al fatto che a rappresentarle fossero giovani maschi, ma rimane un acuto osservatore della realtà che stava mutando. Quello che mi sento di aggiungere su questo saggio, pur molto interessante, è che la scrittura non è particolarmente accattivante.

adele calitri