< Mamma, ti ricordi di me? di  Mara Venier (RaiLibri)

Qui di seguito le recensioni di MammaTiRicordiDiMe raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Scorrevole e di piacevole lettura. Una riscoperta di un personaggio pubblico, su un dramma che coinvolge tante persone sia come malattia sia come preoccupazione e affanno di dover gestire i malati. Al centro il rapporto con la mamma e giustamente sono stati solo toccati altri aspetti della vita privata che non erano argomento del libro. Manca probabilmente una maggiore presenza della figura della figlia, nel rapporto probabilmente travagliato con la mamma.

Anna Pizza

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Aleggia un senso di mancanza e dolore in tutto il volume. Non si può che provare empatia per la storia. Un percorso nella vita di una persona, sincero e appassionato. Consigliato

Irene Panarese

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Libro scorrevole, anche grazie ad un’impaginazione "ariosa", tutto sommato scritto meglio di quanto mi aspettassi. Ripercorre il rapporto tra Mara Venier e la madre, soprattutto durante il periodo della malattia di quest’ultima. Non entro ovviamente nel merito della vicenda personale, che come tutte merita rispetto, ma per quello che riguarda l’esposizione l’ho trovato più retorico di quanto rientri nei miei gusti. Ma è un libro destinato ad un target specifico, per il quale sortirà sicuramente il suo effetto e non deluderà.

Lucrezia Buganza

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Terribile. Una biografia priva di qualsiasi elemento di interesse, scritta in maniera colloquiale, per non dire di peggio quando vengono riportati, a memoria, dialoghi che suonano falsissimi o si tengono insieme frasi fatte e avvenimenti banali: litigi familiari, la prima cotta, vicende lavorative in Rai e Mediaset. Definirla un saggio è un’offesa alla categoria in sé e a chi si documenta e studia per scrivere di qualsivoglia argomento, non per pettegolare o attirare l’attenzione, ma per conoscere e informare.

Enrico Giannichedda

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Una specie di memoir di cui non sentivamo la mancanza, ma comunque simpatico come la Venier.

Martina Del Bianco

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Scritto bene, con passaggi commoventi, la storia semplice di un amore materno e un amore filiale. La figlia famosa alle prese con l’importante passaggio dei 70 anni, affronta per la prima volta il faticoso percorso di ricordare sua madre, scomparsa dopo una lunga malattia, di quelle brutte perché portano via la memoria, la cosa più preziosa che condividiamo con i famigliari.
Una ricostruzione a tratti un po’ stereotipata, ma nel complesso gradevole dell’Italia degli anni del secondo dopo guerra. E un racconto di una vita di una donna di spettacolo, con sempre al seguito, da vicino o da lontano di una donna semplice e originale, forte e al tempo stesso molto fragile.

Olmo Gazzarri

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Pagine colme di amore, pagine sincere, genuine, ironiche, pagine capaci di emozionare e emozionarsi come l’autrice che merita di essere avvicinata e affrontata senza alcun pregiudizio. E confesso di averne avuti di pregiudizi appena ho scoperto che questo sarebbe stato uno dei due libri che avrei dovuto leggere per questa mance del Torneo. Sorrisi e lacrime, felicità e tristezza, memorie del passato e progetti sul futuro si alternano come in una intervista come si deve, una bella intervista, ritmata e al contempo profonda, come quelle a cui l’autrice ci ha abituato negli ultimi anni. Solo che questa volta a raccontare è Mara Venier e a noi lettori sembra di esserle seduti vicino e porgerle le silenziose domande alle quali lei risponde prontamente sempre e con la naturalezza che le è propria. E proprio come in una bella intervista, come quando l’intervistato fa un’inversione inaspettata e mette in difficoltà l’intervistatore, Mara ti spiazza, ti colpisce al cuore fin dall’inizio con la sua domanda: “Mamma, ti ricordi di me?”, e i ruoli cambiano, ma non come si prevedrebbe, siamo sempre vicino a lei, anzi siamo con lei, siamo lei, perché è impossibile non riconoscersi e condividere quella stessa dolorosissima domanda.

Federica Gonnelli

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La stagionata star televisiva pare che in quest’opera voglia mettere a parte i lettori della straziante esperienza della malattia degenerativa della madre; in realtà si tratta di insopportabile autobiografia in cui la madre ricopre fino alla malattia il ruolo di saldo, imprescindibile, costante sostegno in tutte le vicende molto assortite della vita assai vivace e parecchio fortunata dell’autrice. I dettagli del periodo di decadenza della madre assumono contorni di straziante unicità che rendono illeggibile la parte finale, per altro sempre centrata su ciò che prova la star televisiva e su come cerca di far fronte a tali sofferenze. Libro del tutto superfluo di cui mi chiedo che senso abbia la presenza nel torneo di Robinson dedicato alla saggistica.

Franca Nicolais

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Libro che non avrei mai letto al di fuori del torneo, che ha al centro un personaggio che, sebbene storico per la televisione italiana e amata da molti, ha per molti versi fatto il suo tempo.

Margherita Pennacchia (@librerita_)