< Paisà, sciuscià e segnorine. Il Sud e Roma dallo sbarco in Sicilia al di  Mario Avagliano, Marco Palmieri (IlMulino)

Qui di seguito le recensioni di PaisaSciusciaESegnorine raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Un ponderoso saggio molto ben documentato e di non sempre facile lettura anche per la minuziosità degli elenchi di nomi dei protagonisti delle varie vicende che a volte appesantiscono a mio parere il testo.Nell’insieme però la ricostruzione storica è davvero potente e anche appassionante. Le vicende politiche all’indomani dell’armistizio sono narrate con grande forza sia sotto il profilo appunto politico che umano. Affresco stupendo delle città di Napoli e di Roma.
Molto opportuna la citazione di Napoli milionaria in cui compaiono nella sintesi artistica di Eduardo tutti gli elementi narrati dagli storici. Infine il capitolo conclusivo che rasserena dopo i tanti orrori narrati è veramente interessante e ricco di splendidi aneddoti come quelli su Totò ed Anna Magnani.

Donatella Contessa

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Questo di Avagliano e Palmieri è un libro che si può leggere in due modi complementari: come un saggio storico appassionato su tutto quello che succede in Italia dall’armistizio dell’8 settembre 1943 fino al maggio del 1945, fine ufficiale della guerra; e come un appassionato in cui innumerevoli personaggi, uomini e donne e anche bambini, appaiono come protagonisti per poche righe o pagine della nostra storia passata. Tutto estremamente ben documentato (60 pagine di bibliografia e 20 di indice dei nomi) e particolarmente curato nei dettagli. La lettura di questo tomo poderoso scorre liscia e alla fine al lettore sembra di essere stato dentro una storia che è parte integrante del nostro passato ma anche del presente.

Giorgio Grasso

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Saggio di spessore ben diverso (e non solo nella mole cartacea) che ci avvicina - permettendo di conoscerlo meglio - ad un periodo della nostra storia del quale in realtà si parla poco. E forse, in questo momento, non sarebbe male rileggere e rivedere questa parte del nostro passato. Molto completo - in tutti i profili (vedi le note bibliografiche): mi ha fatto venire voglia di approfondire ulteriormente (ma non è un rimprovero) più di un episodio narrato.

Vincenzo Arrigo

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Certamente un gran lavoro di ricerca e una precisa ricostruzione di un’epoca e di una regione, ma assai pesante da leggere: confesso di non essere andata oltre le prime pagine se non per scorrere le restanti

Cristina Borin

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2) Paisà sciuscia e segnorine.
Il testo purtroppo si rivela un elenco di testimonianza, da fatti di cronaca, archivi e testimonianza verbali di diserzioni, uccisioni, prigionieri, di stupri e violenza. Non riesce a dare uno spaccato di vita e risulta per questo noioso. Non aggiungendo nulla di più alla terribile cronaca di quei giorni, che già si conosceva o si poteva immaginare. Il titolo crea delle aspettative diverse rispetto ad una cronistoria quale poi si rivela il testo.

Francesca Anna De Spirito

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Molto interessante si legge bene

Giorgio Berardini

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Testo interessante, che approfondisce la tematica della condizione del Sud liberato dagli angloamericani. Gli autori mettono in rilievo che non si può bollare l’intero Sud come conservatore, basandosi sull’esiguo numero dei combattenti volontari, anzi proprio questo nucleo secondo loro rappresenta un esempio originale di resistenza italiana. La scrittura è intelligente e scorrevole, e sfrutta il lato emotivo delle vicende senza trascurare l’approfondimento storico. il romanzo, oltre a contribuire a offrirci un’idea più omogenea del meridione italiano deve essere anche letto come riflessione sulla guerra e sulle sue funeste conseguenze.

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Bellissimo, dettagliatissimo, completo. A patto di essere un minimo interessati all’argomento, troverete tutte le storie che volevate conoscere.

Andrea D’Amico

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E’ la storia del meridione d’Italia dallo sbarco degli alleati in Sicilia, fino alla liberazione del 25 aprile. Molta dovizia di particolari e racconti di storie di persone, tratte da numerosi documenti. Ben fatto e rende bene la storia e l’atmosfera di quel periodo.

Pasquale Scapicchio