< Palazzeschi di  Gino Tellini (Salerno)

Qui di seguito le recensioni di Palazzeschi raccolte col torneo 'sag' (sino alla fase T12. / finale)

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Una biografia classica su un autore di cui conoscevo il nome ma non le opere. Questo libro, ben dettagliato e non noioso, mi ha incuriosito ed è mia intenzione colmare la lacuna provvedendo quanto prima a conoscere in prima persona i libri di Palazzeschi.

Anna Bettinelli

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Buon saggio su un poeta di cui spesso si parla solo brevemente nelle antologie. Lo stile è limpido e permette al lettore di orientarsi senza difficoltà all’interno della produzione poetica dell’autore.
Consigliato vivamente a chi sia interessato a approfondire nel suo insieme il poeta fiorentino.

Alessandro Volpi

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Lantonia è un libro che si avvicina di più al mio genere letterario. infatti, pur essendo ricco di poesie, alle quali raramente mi avvicino, tuttavia è ricco di descrizioni e anedotti che rendono la lettura piacevole.
inoltre, le fotografie che corredano l’opera sono interessanti e piacevoli. i piccoli dettagli d’epoca si percepiscono immediatamente e rendono la lettura partciolarmente interessante.

daniela segreti

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Gino Tellini è un critico letterario ed è stato docente universitario e direttore anche del centro Studi Aldo Palazzeschi in questo suo saggio, intenso e scrupoloso, mi ha fatto conoscere sfaccettature di Palazzeschi fino ad ora a me sconosciute. È un libro gradevole e da leggere, si intuisce quanto Gino Tellini sia ispirato da Palazzeschi, avendolo letto e studiato a lungo. Mi ha ricordato di quanto la bibliografia su Palazzeschi sia vasta, facendomi scoprire l’originalità sorprendente della tecnica e lo spirito comico e satirico

Rosanna Destro

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Se dici Palazzeschi ai più non dice niente. A scuola lo abbiamo preso di striscio giusto un nome buttato li con la remota possibilità che uscisse come un elemento estraneo alla Maturità. Il libro rende omaggio con attenzione affettuosa ad un poeta ad un mondo che dimensionalmente non poteva reagire con le strettezze dell’italiano medio. Comunque resta gradevole impreziosito dalle lettere inserite spiccano per la loro umanita e lucidità.

Primo.Romano.

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Il libro mi ha aperto gli occhi sulla figura di Palazzeschi: per come l’avevo studiato a scuola, in maniera estremamente parziale, mi l’ero sempre figurato come un buffo anticonformista, un po’ dandy.
Mi erano sfuggiti il suo tormento interiore e il vero significato delle sue opere, ahimè trattate in maniera a dir poco superficiale al tempo.

G.B.

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Palazzeschi di Gino Tellini è un saggio di assoluto valore: già la pagina 14 riporta un trafiletto del Corriere della Sera del 28/08/1927 in cui Pancrazi definisce Aldo Palazzeschi l’artista del contro dolore. Ci sono poi dettagli interessanti, a volte anche commoventi, come quello sulla sua cameriera, che fu con lui dal momento in cui Palazzeschi si trasferì a Roma fino all’ultimo dei suoi giorni e per tutta la vita lo chiamò “signorino”.

Ornella Milanesi